È l'abbandono della cosa da parte del proprietario. Essa si sostanzia in una condotta del proprietario stesso, dalla quale si desume che egli intende rinunciare alla signoria sulla cosa.
Elementi della [...] può costituire derelizione, in quanto essa, secondo il giudizio sociale, assuma l'aspetto del comportamento di chi vuole giuridici vari, II, ivi 1918, p. 342 segg.; id., Corso di diritto romano. La proprietà, sez. 2ª, Roma 1928, p. 274 segg.; A ...
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Secondo il cod. pen. italiano 1930 (art. 151) è tra le cause di estinzione del reato (v. estinzione: Diritto penale, XIV, p. 411) e in ispecie impedisce la valutazione penale del fatto previsto dalla legge [...] e si applica - in ogni stato e grado del giudizio - d'ufficio su richiesta del pubblico ministero o su decr. pres. 9 febbraio 1948, n. 32.
Bibl.: V. Manzini, Trattato di diritto penale, III, Torino 1934, p. 364; C. Saltelli, E. Romano di Falco, ...
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Così viene chiamato l'accordo di più persone per rifiutare di entrare in determinati rapporti o anche in qualsiasi rapporto con uno o più terzi, allo scopo di costringer questi a fare qualcosa o a desistere [...] esclusi anche dal far valere le loro ragioni in giudizio.
Il boicottaggio venne adottato nel secolo scorso e nell di lavoro è sostanzialmente passata dal campo del diritto privato nel dominio del diritto pubblico, il boicottaggio, arma di lotta, ...
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Diritto romano. - La definizione moderna del deposito è conforme alla definizione di questo contratto (depositum, depositio) nel sistema del diritto romano giustinianeo; ma il deposito non nacque nel diritto [...] di un apposito editto con cui il pretore promette di dare un giudizio in base al mero fatto dell'avvenuto deposito (Dig., XVI, caso si estendeva l'esclusione dalla compensazione che il diritto giustinianeo aveva sancita in materia di deposito.
Bibl.: ...
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. Caput, testa, indica originariamente l'individuo, e capitis deminutio doveva indicare in antico la perdita, da parte di un gruppo, di uno dei suoi membri: sia che tale diminuzione venga subita dal populus, [...] parimenti della contestazione della lite in un giudizio legittimo; la caduta del testamento; l' , che ne cancellò anche le ultime tracce.
Bibl.: C. F. Savigny, Sistema del diritto romano attuale, trad. it. di V. Scialoja, II, Torino 1886 segg., p. ...
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È l'interesse dell'interesse, cioè la produzione d'interesse dall'interesse scaduto di una somma di danaro (interesse composto). Se lo si considera dal punto di vista strettamente economico, l'anatocismo [...] quando si potessero, o con citazioni in giudizio, o con convenzioni, capitalizzare gl'interessi a di dir. comm., 1927, p. 331; id., Della repressione dell'usura nel sistema del diritto civile vigente, in Riv. di dir. comm., 1928, p. 634; P. Addeo, Il ...
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Il codice civile italiano 1942, oltre ad avere meglio disciplinato l'assenza, ha introdotto un'importante novità con l'istituto della dichiarazione di morte presunta, la cui necessità si era in modo particolare [...] quale si presume che lo scomparso sia morto; i titolari dei diritti subiettivi di lui divengono successori, ed a loro passa la piena interessato, in contraddittorio di coloro che furono parti nel giudizio in cui fu dichiarata la presunzione di morte. ...
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Il codice civile del 1942 ha, in certo senso, confermato la tradizione, sistemando la disciplina della donazione in appendice a quella delle successioni a causa di morte (L. II, art. 679). Ma questa collocazione [...] arricchisce l'altra disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un'obbligazione". Si è quindi le donazioni compiute dall'inabilitato a partire dall'inizio del giudizio di inabilitazione, ovvero da sei mesi prima di tale ...
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Poligrafo e poeta spagnolo, nacque ad Osuna in provincia di Siviglia il 12 giugno 1761. Laureatosi in diritto nell'università di Siviglia, fondò, insieme con Reinoso, Blanco White, Lista, la Academia de [...] umanista, di politico, di filosofo, di storico, di dotto nel diritto civile e canonico fa fede un gran numero di scritti, di , simbolico e filosofico, La diosa del bosque, che, a giudizio di Juan Valera, ben può reggere a paragone con quello dello ...
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MEZZADRIA (XXIII, p. 147; App. II, 11, p. 306; III, 11, p. 99)
Emilio Romagnoli
Da lungo tempo si parla di crisi della mezzadria. Non è nuovo il fenomeno del diffuso disinteresse dei concedenti alla [...] e dà al mezzadro il potere di eseguire, previo giudizio favorevole del capo dell'ispettorato agrario e anche se il concedente si opponga, innovazioni dell'ordinamento produttivo con diritto a ottenere i contributi e le agevolazioni previste dalla ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....