L’art. 111 Cost. stabilisce che «tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati». In ossequio a tale prescrizione il codice di procedura civile esige che la sentenza contenga la concisa esposizione [...] motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio.
Voci correlate
Provvedimento. Diritto processuale civile
Sentenza. Diritto processuale civile
Ordinanza. Diritto processuale civile
Decreto. Diritto processuale civile ...
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Questione di merito che nel processo civile, in ragione della sua astratta idoneità a definire il giudizio, consente al giudice di anticipare il passaggio alla fase decisoria.
Nel processo civile il giudice [...] evitare di procedere all’istruzione se ritiene che il giudizio debba essere chiuso per ragioni di rito, cioè per co., c.p.c.). Ciò accade, per esempio, se il diritto controverso è venuto meno per prescrizione. Seguendo l’ordine logico-giuridico delle ...
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La sostituzione processuale costituisce un’eccezione, espressamente prevista dalla legge, al principio generale dell’ordinamento italiano secondo cui il potere di proporre la domanda per la tutela giurisdizionale [...] , co. 4, c.p.c.). Ciò avviene allo scopo di evitare che la pendenza del giudizio non costituisca un ostacolo alla piena disposizione dei propri diritti anche quando questi sono oggetto di controversia in un processo.
In assenza di una regola generale ...
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Nel processo civile, la regola generale (art. 113 c.p.c.), che impone al giudice di applicare le norme di diritto sostanziale al fine di definire la causa, può essere derogata nei casi previsti dalla legge, [...] , rimanendo il giudice senz’altro libero di ritenere la regola di equità coincidente con quella di diritto, l’esito del giudizio di equità non necessariamente diverge da quello al quale avrebbe condotto la rigida applicazione della norma giuridica ...
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Attribuzione e ripartizione tra i diversi giudici ordinari del potere giurisdizionale. Ai sensi dell'art. 99 c.p.c. chi vuol fare valere un diritto in giudizio deve proporre domanda al giudice competente.
In [...] propria incompetenza e rimettere le parti al giudice indicato, la cui competenza per territorio non è più contestabile nel corso del giudizio innanzi a lui riassunto.
Voci correlate
Conflitto di competenza
Giurisdizione. Diritto processuale civile ...
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Nel processo civile la rappresentanza, intesa quale potere di compiere un atto in nome e per conto altrui, trova il medesimo fondamento che l’istituto possiede in ambito sostanziale: come il rappresentante [...] dell’incapace, così lo stesso incapace non può stare in giudizio se non rappresentato (art. 75 c.p.c.); così come il privato può volontariamente farsi rappresentare nei negozi di diritto sostanziale, allo stesso modo può conferire ad altri (e per ...
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Nel diritto processuale civile, il provvedimento giudiziale con il quale viene ordinato a un soggetto di astenersi da un comportamento antigiuridico. Il tratto qualificante dell’istituto risiede nella [...] poi, tra l’inibitoria definitiva, che appunto conclude un giudizio di cognizione decisorio, e l’inibitoria provvisoria, avente al Diritto processuale civile; Accertamento. Diritto processuale civile; Azione costitutiva; Condanna. Diritto processuale ...
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Due diverse azioni di cui dispone il proprietario, il titolare di altro diritto reale di godimento ovvero il possessore del bene (artt. 1171 e 1172 c.c.).
L’azione di nuova opera è volta a preservare la [...] al risarcimento degli eventuali danni e alla rifusione delle spese sostenute dalla parte che riesca a dimostrare la fondatezza della propria domanda nel giudizio ordinario di merito.
Voci correlate
Provvedimenti cautelari
Proprietà. Diritto civile ...
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Il codice di procedura civile, all’art. 75, stabilisce che «sono capaci di stare in giudizio le persone che hanno il libero esercizio dei diritti che vi si fanno valere». La capacità processuale (denominata [...] , c.p.c.), giacché la legge individua nei rappresentanti legali – secondo le regole di diritto sostanziale – i soggetti che hanno il potere di stare in giudizio in rappresentanza di chi è privo della capacità di agire. Le persone giuridiche, rispetto ...
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Nel processo civile, atto giuridico che costituisce la condizione necessaria e sufficiente per poter dare inizio al procedimento di esecuzione forzata; è contenuto in un documento cartaceo, che descrive [...] p.c., 1° co., enuncia i requisiti che deve avere il diritto risultante dal titolo: la certezza, ovvero l’esatta determinazione del suo titoli esecutivi giudiziali, formati nel corso di un giudizio e attribuibili al giudice (le sentenze e gli ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....