BENVENUTO, detto l'Asdenti
Paolo Bertolini
Maestro calzolaio, nato a Parma probabilmente nel primo quarto del sec. XIII, buon conoscitore deglì scritti di Gioacchino da Fiore e della letteratura profetica [...] da Gerardo Segarelli, viene ricordato, con parole di sprezzo e di severo giudizio, da Dante Alighieri per ben due volte, nel Convivio (IV, 16 protettorato su Reggio, le riconosceva altresì il diritto di intervenire negli affari interni della città per ...
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PETRONI, Riccardo
Paolo Nardi
PETRONI, Riccardo (Ricardus de Senis). – Nacque da famiglia di oscure origini, presumibilmente intorno alla metà del XIII secolo.
Non si può provare che suo padre, di nome [...] al presule di pagare le spese sostenute in diversi giudizi contro potenti del luogo.
In seguito, dal 1293 d’Arena, R. P. ed altri consulenti), in Scritti di storia del diritto offerti dagli allievi a Domenico Maffei, a cura di M. Ascheri, Padova ...
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MAGGI (de Madiis, de Maçonibus), Berardo
Gian Maria Varanini
Nacque verosimilmente a Brescia, forse intorno al 1240-45, da Emanuele, il fondatore della potenza politica della famiglia, e da Cancellaria.
L'avvio [...] multum et in proposito tenax". Non dissimile il giudizio di Malvezzi: "vir magnanimus grandisque prudentie", Le utenze irrigue dal Chiese, dal Mella e dall'Oglio nella storia del diritto, in Commentari dell'Ateneo di Brescia, 1924, pp. 133 s.; G. ...
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BIZZARRI, Pietro
Silvana Menchi
Nato nel 1525 in Umbria, egli si dice talora "Perusinus", talaltra "Sentinas", cioè di Sassoferrato Castello, come afferma il Giacobilli (Bibliotheca Umbriae, Fulgineae [...] B. come una "porcheria scritta in lingua pedantesca e senza alcun giudizio, nella quale non era né natura né nervo né spirito historico di mutamento che regola l'avvicendarsi degli imperi, del diritto e del costume, che le convinzioni di coscienza non ...
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PEYRON, Amedeo Angelo Maria
Gian Franco Gianotti
PEYRÒN, Amedeo Angelo Maria. – Nacque a Torino il 2 ottobre 1785, ultimo di undici figli di Francesco Bernardino, mastro uditore nella Camera dei conti, [...] si dee pubblicare se non vale a insegnarci qualche verità» (Note e giudizi delle proprie opere dell’ab. A. Peyron, in B. Peyròn, Per testo, convinto che «a quei soli libri stava il diritto di comparire alla luce, i quali portassero evidente vantaggio ...
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BONGIOVANNI, Berardo
Domenico Caccamo
Nato a Roma da antica famiglia di origine recanatese, vi compì gli studi di diritto e di teologia. Il 4 marzo 1537 fu innalzato da Paolo III al vescovato di Camerino, [...] e Calabria, sui quali Sigismondo, figlio di Bona Sforza, vantava diritti di successione.
All'inizio della sua missione il B. assumeva in favore della causa cattolica che il re, a giudizio del vescovo di Camerino, aveva in animo di eseguire. ...
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LANDOLFO
Francesca Roversi Monaco
Di L., capo con Arialdo della pataria milanese e fratello di Erlembaldo, che gli succedette alla guida del movimento, si ignora la data di nascita, collocabile nella [...] dei sacramenti impartiti dal clero corrotto e assumendo il diritto di giudicare la gerarchia, in contrasto con quanto penitenza -, il rispetto della procedura canonica nel giudizio circa le accuse portate alla gerarchia ecclesiastica milanese dai ...
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GIULI (Giuli Mondi, De Iulis), Egidio Maria
Anna Rita Capoccia
Nacque a Genazzano, presso Roma, il 1° febbr. 1691, terzogenito di Nicola, originario di Genazzano, e di Anna Maria Posterula, romana. [...] precedenza dai superiori quale uomo di "buon ingegno", di "buon giudizio" e di complexio moderata, a Fermo il G. rivelò una , il G. vi tenne comunque, ininterrottamente, la cattedra di diritto canonico e vi espletò l'ufficio di consultor. Nel 1732 il ...
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DELLA BERETTA, Giovanni Antonio
Costanza Ichino Rossi
Nacque a Milano il 15 luglio 1733 dal conte Carlo Fabrizio, di famiglia di antica nobiltà pavese, e da Anna Teresa D'Isabella, di famiglia patrizia [...] fu ordinato sacerdote (1757) e completò i suoi studi con il diritto civile e canonico, sotto la guida dell'avvocato rotale F. Gabrielli. corruzione, le cui cause risiedevano, a suo giudizio, principalmente nella scandalosa tolleranza da parte dello ...
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CECCHETTI, Raimondo
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Oderzo (Treviso) il 26 febbr. 1703 da Giuseppe e da Paolina Mondini, originaria di Venezia. Dopo aver compiuto i primi studi nella città natale, li proseguì [...] non poetico": - p. 40), egli avalla la possibilità del giudizio e della censura ideologica e morale, per cui l'arte, L'opera, originata da una dissertazione letta all'Accademia di diritto pubblico, della quale il C. era socio dalla fondazione, ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....