Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] , e anzi eccezionale, di grafia fedele fin nei minimi dettagli al parlato è quella elaborata a Roma da GiuseppeGioachinoBelli; essa, ad es., aveva previsto la sistematica distinzione tra [ʃ] e [ʃʃ] (la sòscera «la suocera», sonetto 1422, Nassce ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] emergere tutta la loro profonda umanità» (Chiesa & Tesio 1978: 29).
Dalla lettura di Porta sembra sia nata in GiuseppeGioachinoBelli l’idea di edificare «il monumento» della plebe di Roma. Per lui il romanesco, osservato e descritto con grande ...
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Il bisticcio è la figura formata dall’accostamento (immediato o a breve distanza, nello stesso verso o nello stesso periodo) di due o più parole fortemente rassomiglianti dal punto di vista fonico.
Bisticcio [...] ’uscio
(Achille Campanile, Trattato delle barzellette)
Più sottile l’uso del bisticcio come clausola ad effetto in un sonetto di GiuseppeGioachinoBelli dedicato a tessere un ritratto di papa Sisto V, e che finisce:
(15) Perché nun ce po’èsse tanto ...
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Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] «quella cosa», «quella faccenda» […]; ora dì sì al sì e no al no: se non, tientelo.
Tre secoli dopo, nel 1832, GiuseppeGioachinoBelli dedica allo stesso tema due sonetti, La madre de le sante e Er padre de li santi, nei quali presenta lunghe filze ...
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L’epanalessi (dal gr. epanálēpsis «ripetizione», in lat. geminatio, iteratio o reduplicatio) è una figura retorica che consiste nel ripetere, raddoppiandoli, una parola o un segmento discorsivo all’interno, [...] anche in Verga:
Lui je prese una buggera,
je prese (GiuseppeGioachinoBelli, Sonetti, sonetto 1559, ed. Vigolo)
Voleva trargli fuori le budella dalla pancia, voleva trargli (Giuseppe Verga, “Cavalleria rusticana”, in Vita dei campi)
Nell’italiano ...
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L’ipercorrettismo (meno spesso ipercorrezione) consiste nella sostituzione di una forma linguistica che sarebbe esatta, ma che viene erroneamente ritenuta scorretta per somiglianza con una forma effettivamente [...] storia del romanesco. A tale proposito è nota la parodia dei semicolti realizzata in diversi componimenti GiuseppeGioachinoBelli (come, ad es., Dieciotto inscrizioni, La lettra de la Commare) proprio mediante la riproduzione delle affettazioni ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] linguistici.
Ariosto, Ludovico (1974), Commedie, a cura di A. Casella, G. Ronchi & E. Varasi, Milano, Mondadori.
Belli, GiuseppeGioachino (1952), I sonetti, a cura di G. Vigolo, Milano, Mondadori, 3 voll.
Pulci, Luigi (1962), Morgante e Lettere ...
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