De Sica, Vittorio
Bruno Roberti
Nicoletta Ballati
Regista e attore teatrale e cinematografico, nato a Sora il 7 luglio 1901 e morto a Neuilly-sur-Seine (Île-de-France) il 13 novembre 1974. Grande autore [...] 1936. Il film, dal titolo Rose scarlatte, ebbe come coregista Giuseppe Amato; D. S. si limitò a dirigere con dedizione gli contengono icastiche notazioni di costume, come La riffa, episodio di Boccaccio '70 (1962; film a più mani diretto anche da ...
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CORIO, Bernardino
Franca Petrucci
Di nobile e antica famiglia, nacque a Milano l'8 marzo 1459 da Marco e da Elisabetta Borri.
Sposò nel 1483 Agnese Fagnani, nipote di Piattino Piatti, che morì nel 1500 [...] con l'inserimento di un brano del Corbaccio di G. Boccaccio. L'esercitazione letteraria del C. si limita quindi quasi del 1503. In quest'edizione precedono il testo una lettera di Giuseppe Cusano ai lettori, la prefazione, che si rivolge al card. ...
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Fellini, Federico
Tullio Kezich
Regista cinematografico, nato a Rimini il 20 gennaio 1920 e morto a Roma il 31 ottobre 1993. È uno dei registi, non solo fra gli italiani, che ha maggiormente inciso [...] rusticano Il miracolo, in L'amore (1948), F. impersonò il finto san Giuseppe che ingravida la folle Anna Magnani; e in seguito figurò, sempre nella Le tentazioni del dottor Antonio del film collettivo Boccaccio '70 (1962), dove F. si vendicò degli ...
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Zavattini, Cesare
Cristina Jandelli
Soggettista e sceneggiatore, scrittore e giornalista, nato a Luzzara (Reggio Emilia) il 20 settembre 1902 e morto a Roma 13 ottobre 1989. Con il suo lavoro complessivo [...] scrisse storie per Luchino Visconti, Alberto Lattuada, Giuseppe De Santis, Luigi Zampa, Gianni Franciolini, ciociara (1960), Il giudizio universale (1961), La riffa (episodio di Boccaccio '70, 1962), Ieri oggi domani (1963), Matrimonio all'italiana ( ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dal post-Rinascimento al Risorgimento
Sergio Bertelli
Una nuova idea di Italia
Nell’Italia della metà del 16° sec. il pathos che aveva sorretto l’impegno ‘politico’ di Niccolò Machiavelli e di Francesco [...] , lo è stato per il livello da esso raggiunto in Petrarca, Boccaccio e… frate Iacopo Passavante «con fine d’esser letto e gradito e l’ammutinamento a Nola dei sottotenenti Michele Morelli e Giuseppe Silvati. È qui che si raggiunge la più aperta ...
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Francia
Simonetta Saffiotti Bernardi
Remo Ceserani
(Franza). – La presenza della F. nell'opera e nel mondo di D. è molto frequente, sia direttamente, con citazioni specifiche, sia attraverso i riferimenti [...] (la notizia era già in alcune opere italiane come la Vita del Boccaccio o la Cronaca del Villani, e anche in opere latine, come on Mr. Voltaire's Essay on the Epic Poetry, di Giuseppe Baretti, che rimproverava a Voltaire anche i suoi giudizi sul ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Il Medioevo
Giuseppe Galasso
Un nuovo paesaggio storiografico
La storiografia dal 6° sec. in avanti (per il senso che questo termine poteva allora avere) è quella che qui possiamo considerare il punto [...] si sviluppa pure, oltre ogni precedente, la grande cultura italiana che, oltre ad alimentare la superba letteratura che va da Dante a Boccaccio, elabora spiriti e forme di quel che già nel 15° sec. saranno l’Umanesimo e il Rinascimento. Non è da meno ...
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Le stagioni della fiaba, le regioni del racconto
Fabio Mugnaini
«C’era una volta...»: racconto, storia letteraria e industria culturale
Secondo Max Müller (1823-1900), indologo e fondatore della scuola [...] che racconta il mondo: i suoi «detriti», come scrive Giuseppe Cocchiara (Storia del folklore in Europa, 1952, nuova ed.
Il racconto nell’era della sua riproducibilità tecnica: da Boccaccio a nonno Fiorucci
L’‘operazione Calvino’ – redistribuire a ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] in -iamo e «se semo e avemo» usarono Petrarca e Boccaccio, non sono però della lingua, ma straniere ancorché «già naturate»; , a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino.
Patota, Giuseppe (1987), L’Ortis e la prosa del secondo Settecento, Firenze, ...
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Un indicatore fondamentale dello stato di aggregazione delle regioni italiane è costituito dal grado di integrazione linguistica, ovvero dal ‘coefficiente di penetrazione’ dell’italiano nel tessuto linguistico [...] linguistico della Campania, 2006, 20092, pp. 107-108).
Giuseppe Baretti, nella Scelta delle lettere familiari fatta per uso degli che si riferiscono ad aspetti della cultura materiale: boccaccio («recipiente di vetro»), buatta («scatoletta di ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...