Impresa e società
Franco Maria Amatori
Introduzione
L'impresa è un insieme di azioni svolte da diverse persone ma predeterminate da un piano e dirette e coordinate da una volontà unitaria (cfr. Sombart, [...] i banchieri che hanno finanziato espansioni o fusioni), sono in maggioranza, ma, non avendo né il tempo, né le informazioni, guidato dai costruttori navali Attilio Odero, genovese, e Giuseppe Orlando, livornese, e la Piombino del finanziere romano ...
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Storiografia
GGiuseppe Galasso
di Giuseppe Galasso
SOMMARIO: 1. Dal XIX al XX secolo. ▭ 2. Tra le due guerre. ▭ 3. Dopo il 1945. ▭ 4. Nel crepuscolo del XX secolo. ▭ 5. Agli inizi del XXI secolo. ▭ [...] Della Vida per la storia islamica e araba, Luigi Einaudi e Giuseppe Prato e, per altro verso, Corrado Barbagallo per la storia dei quadri nazionali in cui, in misura di gran lunga maggiore sul totale dei cultori di tali studi, gli storici hanno ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scuola napoletana
Lilia Costabile
Nell’arco di tutto il Settecento, la giovane scienza dell’economia si avvale, nel suo farsi autonoma, del contributo della Scuola napoletana. Privilegiati dagli economisti [...] quelle di Melchiorre Delfico (1705-1774) e Giuseppe Maria Galanti (1743-1806), entrambi impegnati nella un’eccedenza di valore, ma il compenso per la «minor comodità» o il «maggior pericolo». Dunque: «dove è egualità, non è lucro», e quindi non v’ ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Bene comune e fraternità
Stefano Zamagni
Il risveglio europeo e l’eticadel bene comune
Tra 11° e 14° sec., la società e l’economia europee sperimentano una profonda trasformazione strutturale che vede [...] le prime pagine del De cive (1642) di Hobbes:
La maggior parte di quelli che hanno scritto attorno agli Stati, presuppongono o aveva concorso, in varia misura, il pensiero sia di Giuseppe Toniolo sia di Luigi Einaudi, oltre che quello di tutti ...
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Meridionale, questione
Francesco Barbagallo
Il Mezzogiorno prima dell'unità italiana
La questione meridionale si pone come problema fondamentale non appena si costituisce in unità lo Stato italiano, [...] Consiglio Alcide De Gasperi e approvata con l'opposizione dei comunisti e dei socialisti. Sulla maggiore disponibilità del segretario della CGIL Giuseppe Di Vittorio era prevalsa la critica politica di Giorgio Amendola, che riprendeva l'opposizione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Finanza pubblica
Domenicantonio Fausto
Dopo i contributi di alcuni studiosi italiani alla letteratura sulla finanza pubblica nel periodo presmithiano (J.A. Schumpeter, History of economic analysis, [...] , pp. 478-81), che ipotizza tre casi possibili: eguale, maggiore o minore utilità rispetto al caso in cui le risorse fossero state non temono il pericolo di un debito crescente. Giuseppe Ricca Salerno (Teoria generale dei prestiti pubblici, 1879 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scuola milanese
Pier Luigi Porta
Le origini
École de Milan, o Scuola milanese, è espressione che reca i segni di una collocazione storica ben precisa. Siamo attorno alla metà degli anni Sessanta del [...] vita un’unica loggia lombarda, la loggia La Concordia di Milano, sorta nel 1783.
Maggiore ricchezza teorica e di ideazione presenta la produzione di Giuseppe Gorani che, nato a Milano nel 1740, sarà protagonista di diverse peregrinazioni in Europa e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
La cultura economica (1850-1950)
Riccardo Faucci
Questi cento anni segnano l’ascesa e il declino della scuola economica italiana: una scuola che presenta caratteristiche proprie pur all’interno di un [...] si può stabilire che il miglioramento di A sia maggiore del peggioramento di B. Invece può aversi un massimo 1932 e il 1937. I direttori della serie figurano essere il gerarca Giuseppe Bottai e l’economista Celestino Arena, ma in realtà il curatore- ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
L’economia civile (1750-1850)
Pier Luigi Porta
Il periodo che intercorre tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento presenta caratteri di unitarietà di particolare interesse per quanto concerne [...] Rossi, Antonio Scialoja, Francesco Fuoco, Lodovico Bianchini, Giuseppe Pecchio, Luca Cagnazzi de Samuele. Si potrebbe addirittura aggiungervi il ginevrino Sismondi, non tanto per le sue opere maggiori quanto in considerazione di una sua celebre ...
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Regionalismo
Luciano Vandelli
1. Introduzione: le ambiguità del termine
Inteso genericamente quale dottrina, tendenza o atteggiamento connesso a un'area territoriale variamente contraddistinta da elementi [...] dei popoli, 'dal basso', a ottenere maggiori attribuzioni politiche per ragioni antropologiche, storiche e culturali estraneo un rilevante dibattito sul regionalismo. Così, nel 1861, Giuseppe Mazzini (Dell'unità italiana, in Scritti politici editi e ...
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fraccata s. f. (dial.) Negli usi molto colloquiali, una grande quantità; (fig.) un fracco, un sacco, un mucchio. ◆ Si riferisce a Borrelli? «Già. Vorrei sapere da dove nasce questa storia. Nessuno nella maggioranza ha invocato il colpo di spugna....
lungo1
lungo1 agg. [lat. lŏngus] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che si estende notevolmente nel senso della lunghezza, che ha grande estensione dall’una all’altra delle sue estremità (contrario di corto): una l. fune; una l. asta; un bastone lungo...