Architetto (Milano 1584 - ivi 1658), esponente di spicco di una famiglia di ingegneri e architetti milanesi attivi dalla fine del sec. 16º a tutto il 18º. Capomastro del duomo di Milano dal 1605, realizzò [...] probvincia, sperimantando nuove tipologie planimetriche e proponendo originali soluzioni nell'alzato. Tra le opere di maggior rilievo: la chiesa di S. Giuseppe (1607-30), la facciata del Collegio Elvetico (1627), il palazzo di Brera (1651).
Vita e ...
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Letterato (villa di Casatico, presso Mantova, 1478 - Toledo 1529). Di illustre famiglia (la madre era una Gonzaga), fu educato a Milano secondo le migliori tradizioni umanistiche. Fu alla corte di Ludovico [...] Luigi Sforza, Francesco Gonzaga, Guidobaldo del Monte, Giuseppe Maria della Rovere) e diplomatica. Mortagli nel 1520 se ne addolorò profondissimamente; morì poco dopo. La sua opera maggiore e più fortunata è il Cortegiano, di larga risonanza europea e ...
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Famiglia di maroniti libanesi, alcuni dei quali, venuti a Roma, contribuirono nel sec. 18º al diffondersi degli studi orientalistici in Italia.
1. Giuseppe Simonio (Ḥaṣrūn o Tripoli di Siria 1687 - Roma [...] Fide. La sua opera maggiore è il Codex liturgicus Ecclesiae universae (13 voll., 1749-66), rimasto incompiuto.
3. Stefano Evodio (Tripoli di Siria 1711 - Roma 1782), anch'egli nipote di Giuseppe Simonio e cugino di Giuseppe Luigi, sacerdote (1730 ...
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Figlio primogenito (Graz 1863 - Sarajevo 1914) dell'arciduca Carlo Ludovico, fratello dell'imperatore Francesco Giuseppe, e di Maria Annunciata di Borbone-Sicilia. Freddo e deciso, gli atteggiamenti politici [...] ungherese e verso l'Italia sostenne energicamente la politica dura vagheggiata dal suo protetto, il capo di Stato maggiore Conrad von Hötzendorf. Freddo e autoritario, non era tuttavia un bellicista e, mentre manteneva freddi rapporti con Guglielmo ...
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Pittore (Milano 1635 circa - Mandello del Lario 1706). Si formò con il padre Giacomo, entrando poi in contatto con C. F. Nuvolone. La prima opera nota è la Predica di s. Pietro Martire (1670, Seveso, chiesa [...] religiosi, fu apprezzato ritrattista (Giovan Pietro Carcano, 1646; Bartolomeo Arese, 1669; Giuseppe Lampugnani, 1694; tutti a Milano, quadreria dell'Ospedale Maggiore). I due fratelli pubblicarono l'Immortalità e gloria del pennello (1671), guida ...
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Storico (Roma 1657 - ivi 1723), figlio di Gian Lorenzo, fu canonico di S. Maria Maggiore in Roma; scrisse Memorie istoriche di ciò che hanno operato i sommi pontefici nelle guerre contro i Turchi (1685), [...] di tutte le eresie (1º vol. 1709; ediz. completa in 4 voll., 1711), continuata da G. Lancisi, Il tribunale della S. Rota Romana (1717), una Vita del venerabile Giuseppe da Copertino (1722) e inoltre un'affettuosa biografia del padre (pubbl. 1713). ...
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Attrice (Venezia 1772 - Verona 1841); figlia d'arte, esordì a Venezia come amorosa ingenua; entrata nella compagnia di Giuseppe Pellandi, nel 1795 sposò il figlio del capocomico, Antonio. Nel 1807 fu prescelta [...] come prima attrice della Compagnia Reale di Milano diretta da Salvatore Fabbrichesi; lasciò il teatro nel 1816. Fu la maggiore artista del suo tempo, interpretando con pari abilità personaggi goldoniani e ruoli tragici. ...
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Harsanyi, John Charles
Giuseppe Smargiassi
Harsányi, John Charles (propr. János Károly)
Economista ungherese naturalizzato statunitense, nato a Budapest il 29 maggio 1920. Dopo la laurea in farmacia, [...] qual caso non è nota neanche la distribuzione delle probabilità oggettive), che assumono invece maggiore rilevanza per lo studio dei fenomeni reali. Il maggior contributo di H. in questo campo di studi è consistito nell'introdurre particolari assiomi ...
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Poeta italiano (Monsummano 1809 - Firenze 1850). Partito dalla tradizione giocosa toscana, approdò al mito della “paesanità”, come aspirazione a una vita lontana dalle raffinatezze sociali e insieme romantico [...] parvero confermare il suo credo di liberale moderato. In quegli anni G. partecipò anche alla vita pubblica: fu maggiore della Guardia civica, e deputato alla prima e seconda Assemblea legislativa toscana. Poeticamente, G. parte dalla tradizione ...
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Poeta (Bosisio, od. Bosisio Parini, 1729 - Milano 1799). Ordinato, senza vocazione, prete (1754), accettò il programma dell'Illuminismo e intese la poesia come forza educativa all'«utile», adottando spesso [...] agio di conoscere a fondo la vita e il mondo della nobiltà del tempo, che satireggiò poi nella sua opera maggiore. Nell'ottobre del 1762, avendo preso le difese della figlia del maestro G. B. Sammartini schiaffeggiata dalla duchessa, questa, benché ...
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lungo1
lungo1 agg. [lat. lŏngus] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che si estende notevolmente nel senso della lunghezza, che ha grande estensione dall’una all’altra delle sue estremità (contrario di corto): una l. fune; una l. asta; un bastone lungo...
transfemminismo s. m. Espressione del femminismo degli inizi del terzo millennio che, rispetto a quelle storiche degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, rifiuta il binarismo di genere e, a partire dalle esperienze e dalle posizioni politiche...