Patriota (Belcastro, Catanzaro, 1775 - Napoli 1843); ebbe parte nella congiura giacobina (1795) a Napoli; nel 1799 fu uno dei più autorevoli rappresentanti della Repubblica Partenopea, e partecipò alla [...] pena gli fu commutata nell'ergastolo. Liberato dopo il trattato di Firenze (1801), coprì in seguito alte cariche civili sotto Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat. Membro della reggenza (1815), deputato durante la rivoluzione del 1820-21, fu uno dei ...
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Patriota (Napoli 1803 - Firenze 1867); seguì il padre Giuseppe nell'esilio in Toscana, in Francia, in Inghilterra, e tornato a Napoli (1833) si dedicò all'avvocatura. Liberale moderno, e quindi avverso [...] ai moti mazziniani, fu tuttavia arrestato (1837, 1844 e 1847), ma sempre per breve tempo. Ai primi del 1848 partecipò alle agitazioni che portarono alla concessione della Costituzione, e divenne ministro ...
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Militare e patriota (Catanzaro 1792 - Torino 1853). Dopo aver prestato servizio in Spagna sotto il re Giuseppe Bonaparte e a Napoli con Gioacchino Murat, nel 1820 prese parte ai moti di Napoli avviando [...] quindi un tentativo di insurrezione in Calabria. Costretto all'esilio, comandò (1832) un reparto della legione straniera, che si distinse in Algeria combattendo contro Abdel-Kader. Passò quindi al servizio ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] Lega hanno raggiunto un accordo e individuato nel giurista Giuseppe Conte il premier condiviso. Il 23 maggio il Presidente quella generazione che si possono ancora ricordare sono A. Poerio e N. Tommaseo, personalità quest’ultima di primissimo piano ...
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COLLETTA, Pietro
Alfonso Scirocco
Nacque a Napoli il 23 genn. 1775 da Antonio, avvocato, e da Maria Saveria Gadaleta, terzo di sette figli. Di indole vivace e ribelle, fu poco seguito dai genitori. [...] Elmo. Senza essere sottoposto a regolare processo, fu condannato all'esilio in territorio austriaco con Gabriele Pepe, GiuseppePoerio, Luigi Arcovito, Pasquale Borrelli e Gabriele Pedrinelli.
Gravemente ammalato, chiese ed ottenne di fare il viaggio ...
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DE THOMASIS, Giuseppe
Luciano Martone
Nacque il 19 marzo 1767 a Montenerodomo, in provincia di Chieti, da Tommaso e da Orsola Pizzala.
Compiuti i primi studi nel paese natio, fu assai presto allievo [...] gli artefici delle nuove forme amministrative: Pasquale Borrelli, Melchiorre Delfico, Luigi Dragonetti, Pasquale Liberatore, GiuseppePoerio e Francesco Ricciardi.
Sotto i napoleonidi entrò quindi nell'amministrazione con la carica di sottointendente ...
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VOLLARO, Pietro
Filippo Gattai Tacchi
– Nacque nel 1769 a Reggio di Calabria.
Apparteneva a una famiglia nobiliare originaria del Casertano che controllava la zona di Ducenta nell’antica Terra di Lavoro [...] che lo vide arrivare prima a Marsiglia, poi a Firenze, dove ritrovò molti fuoriusciti murattiani tra i quali Alessandro e GiuseppePoerio, e infine a Lucca, dove decise di stabilirsi definitivamente.
Con il congresso di Vienna del 1815 il Ducato di ...
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BORRELLI, Pasquale
Antonio Allocati
Nato a Tornareccio (Chieti) l'8 giugno 1782 da Gaudenzio, medico, e da Concetta D'Antonio, studiò dapprima privatamente sotto la guida di un parente sacerdote, entrando [...] riuscì ad evitare la proscrizione. Nell'agosto successivo fu imbarcato per Trieste con Luigi Arcovito, Gabriele Pepe, GiuseppePoerio e Gabriele Pedrinelli.
Obbligato a risiedere a Graz, dove si trattenne tredici mesi, successivamente ne trascorse ...
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Imbriani, Paolo Emilio
Patriota (Napoli 1808 - ivi 1877). Dopo la restaurazione borbonica del marzo 1821 crebbe in esilio a Firenze dove la famiglia aveva seguito il padre Matteo, che era stato deputato [...] agli studi giuridico-filosofici, storici e letterari e, dopo un periodo di pratica presso lo studio legale di GiuseppePoerio, si affermò come avvocato. Collaborò al «Progresso» e a «Temi napolitana», scrivendo di letteratura, di etica e soprattutto ...
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NAPOLI, Regno di
MicheIangelo Schipa
I. Periodo Angioino (1266-1381). - Con la conquista di Carlo d'Angiò (1266-1285), il regno di Sicilia non fu mutato nel suo ordinamento amministrativo: restò, come [...] il suo nobile contegno acquistò diritti maggiori alla stima dei contemporanei e all'ammirazione dei posteri". Così il deputato GiuseppePoerio conchiuse un suo discorso (l'8 dicembre) quando già da più giorni il parlamento attendeva a modificare e ...
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