Dottrina che, sulla base delle formulazioni teoriche di K. Marx e F. Engels, propugna un sistema sociale nel quale sia i mezzi di produzione sia i mezzi di consumo sono sottratti alla proprietà privata [...] c. religioso
Il mito di un’originaria comunità dei beni, variamente svolto nell’ambito di dottrine religiose, utopistiche, giusnaturalistiche dell’antichità e dell’età moderna, si è trasformato nel 19° sec. a opera degli etnologi evoluzionisti in un ...
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Ideologo del socialismo utopistico (Magdeburgo 1808 - New York 1871). Di mestiere sarto, attivo nell'emigrazione degli artigiani tedeschi in Francia, pubblicò a Parigi il suo primo scritto, Die Menschheit [...] in Lega dei comunisti, quando Marx ed Engels erano impegnati a far prevalere il materialismo storico sulle correnti giusnaturalistiche e utopistiche, W. entrò con loro in conflitto (1847) e, trovandosi presto isolato, si trasferì negli Stati Uniti ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] il dovere di non infliggere sofferenze, non solo all’uomo ma a qualsiasi altra creatura sensibile. L’altra, di matrice giusnaturalistica, afferma l’esistenza di veri e propri d. naturali di tutti gli esseri viventi. Le principali questioni attorno a ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] , i suoi scrupoli religiosi e fatte sue, con profondi ritocchi che sarebbe troppo lungo esporre, le ipotesi lucreziano-baconiano-giusnaturalistiche accennate di sopra, al V., quasi premio all'aspra fatica, toccò la gioia di constatare che ciò ch'era ...
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Illuminismo
Paolo Casini
L'età dei Lumi
Definizione e periodizzazione
Il termine 'illuminismo' (franc. Lumières, ingl. Enlightenment, ted. Aufklärung, sp. Ilustración) coincide all'incirca, nelle periodizzazioni [...] arrêt del 1752.
In Diritto naturale Diderot espone la teoria dell'origine pattizia della società, ispirata ai principî giusnaturalistici di Pufendorf e di Locke. La formula che definisce la 'volontà generale' diede luogo a una complessa confutazione ...
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Contrattualismo
John Dunn
Introduzione
L'idea di contratto o accordo ha avuto un ruolo centrale nel pensiero politico occidentale in due importanti momenti storici e in relazione a due questioni fondamentali. [...] interpretate in ultima analisi le relazioni tra gli esseri umani e coloro che li governano? Nella dottrina giusnaturalistica classica questa seconda applicazione della nozione di accordo (talvolta del tutto distinta dalla prima) veniva definita patto ...
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giusnaturalismo
Termine derivato dalla locuzione latina jus naturale, «diritto naturale». Corrente filosofico-giuridico-politica fondata sul presupposto dell’esistenza di un diritto naturale, sulla cui [...] e irrevocabile. A conclusioni assai diverse giunge Locke nei Two treatises of government (1690). Anche lui parte da premesse giusnaturalistiche (non ci dà una vera e propria dottrina del diritto naturale, ma egli l’aveva esposta, in modo dettagliato ...
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storia
La riflessione sulla s. presenta due aspetti, corrispondenti ai due significati del termine s.: da un lato è riflessione sull’oggettivo corso storico delle vicende umane, nel quale è volta a scoprire [...] A. Comte proponevano una concezione della s. vicina a quella hegeliana per il ripudio dei principi contrattualistici e giusnaturalistici dell’Età moderna culminati nella Rivoluzione francese e per l’affermazione dell’esigenza di una nuova «organicità ...
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LAMANNA, Eustachio Paolo
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Matera il 9 ag. 1885 da Angiolo e Bruna Pizzilli. Studiò all'Università di Firenze dove si laureò in lettere e in seguito in filosofia sotto la [...] quale E. Juvalta); tuttavia in questo scritto vi è l'eco - frutto di un ripensamento di istanze giusnaturalistiche (cfr. Piovani, Introduzione, p. XVII) - della salvaguardia dell'individuo rispetto alla moralità fatta propria dagli Stati. Così ...
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Il progresso
Giuseppe Bedeschi
Nel Settecento e nell’Ottocento la cultura occidentale ha nutrito, con poche eccezioni, una ferma fede nel progresso: essa ha creduto, cioè, che il cammino della civiltà [...] fatti a «idee che non sono più completamente soprannaturali e non sono ancora interamente naturali» (si pensi alle dottrine giusnaturalistiche). Nel terzo stadio, che è quello positivo o scientifico, «i fatti vengono collegati in base a idee o leggi ...
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