L’infinito sostantivato (detto anche, meno spesso, infinito nominale), secondo la definizione tradizionale è l’➔infinito introdotto da un determinante e accompagnato dai tipici elementi di un ➔ sintagma [...] Dante, Par. XX, 19)
b. Ma sarà proprio giusto, fare così? – riflette ancora, – o non è andato a vederla è non picciolo argomento de la sua vertù e de la mia fede (Bandello 1990: 146) non potrebbe in fin dei conti essere inteso come un atteggiamento ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] . Fatta eccezione per il libro di conti, la forma-codice è estranea al ' sia un etnico o valga come 'usuraio'). Peire de la Caravana (ibid., 334,1), forse veronese, nel nell'amore che mi abbraccia, è giusto che io faccia un serventese lombardo, ché ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
bene1
bène1 avv. [lat. bĕne] (in posizione proclitica, si tronca in ben). – 1. a. È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, vantaggioso, in modo insomma da dare soddisfazione...