Filosofo, nato verso il 1270 (secondo alcuni, il 1266, secondo altri, il 1274). Sul luogo della sua nascita nulla si sa di sicuro: c'è chi lo fa nativo d'Irlanda, e chi di Scozia o d'Inghilterra. Secondo [...] il primato della volontà ammesso dallo Scoto ha un valore soltanto nel dominio psicologico, teologico ed etico, ma non in quello gnoseologico. Lo Scoto che ebbe un senso alto del valore e dei fini della religione, posta al di là della filosofia, è ...
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JACOB ANATOLI
LLuciana Pepi
Jacob (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico del XIII sec., è noto soprattutto per la sua attività di traduttore e di divulgatore del [...] 2 "siate santi perché Io sono santo", illustra che la santità si basa sull'imitatio Dei.
Riguardo al processo gnoseologico J. ribadisce la necessità di procedere per gradi nell'acquisizione della sapienza. Prima si studieranno le cose più semplici ...
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percezione
Atto cognitivo mediato dai sensi con cui si avverte la realtà di un determinato oggetto, e che implica un processo di organizzazione e interpretazione. L’insieme dei processi organici e mentali [...] o affettive.
Percezione e conoscenza nella filosofia moderna
Il concetto di p. assume un ruolo di primo piano nella riflessione gnoseologica dell’età moderna, in cui viene inteso in un’accezione estremamente ampia e generale come «tutto ciò che può ...
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Romagnosi, Gian Domenico
Giurista e filosofo (Salsomaggiore, Parma, 1761 - Milano 1835). Uomo di vasti interessi (notevoli i suoi studi scientifici sull’elettromagnetismo e sulla condotta delle acque), [...] (cioè di una considerazione astratta dell’uomo, al di fuori della dimensione storico-sociale) si accompagna, dal punto di vista gnoseologico, la critica del sensismo (Che cos’è la mente sana?, 1827; Vedute fondamentali sull’arte logica, 1832): è vero ...
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Per quella via che la bellezza corre
Mario Pazzaglia
Sonetto di D. (Rime CXVII) su schema abba abba; cdc cdc, cui rispose per le rime (Lisetta voi de la vergogna storre) il padovano Aldobrandino Mezzabati [...] particolare esperienza biografica, D. è, qui come altrove, attento alla dinamica dell'evento interiore, a un paradigma gnoseologico e psicologico (non immemore dell'emblematica cortese) cui riconduce, per autenticarla, la propria esperienza. Solo che ...
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VALÈRY, Paul
Sergio Solmi
Poeta francese, nato a Sète nel 1871 da padre francese e madre italiana. Verso il 1892 frequentò a Parigi gli ambienti letterarî e conobbe Stéphane Mallarmé, che tanta influenza [...] - la cui natura sarebbe tutta pratica e convenzionale - conduce lo scrittore, da un lato, a un radicale scetticismo gnoseologico, e, dall'altro, a una concezione insieme pessimistica ed eroica dell'attività spirituale, veduta come un grandioso giuoco ...
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Il Rinascimento. L'impatto delle scoperte geografiche
Alberto Tenenti
L'impatto delle scoperte geografiche
I viaggi di esplorazione e di scoperta in cui s'impegnarono in modo più o meno sistematico [...] tutto il XVI sec. ‒ quando non furono travisati o mal assimilati ‒ furono in genere inseriti nel sistema gnoseologico acquisito, dando talora luogo, ma raramente, a elaborazioni originali o che in qualche modo modificassero significativamente quelle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Stoicismo
Paolo Togni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il richiamo al socratismo e la forte sistematicità della dottrina sono i due caratteri [...] vere (ossia, le proposizioni che le esprimono sono sempre vere), il sapiente possiede la verità, che dal punto di vista gnoseologico coincide, appunto, con la conoscenza.
La fisica
La fisica coincide, per gli stoici, con la “conoscenza dei fenomeni ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Contro le previsioni kantiane, logica formale e psicologia hanno fiorenti sviluppi nell’Ottocento. [...] in una prima fase, Theodor Lipps. Fries distingue invece rigorosamente il piano metafisico degli oggetti da quello gnoseologico dei contenuti, polemizzando pertanto con Eduard Beneke, che fonda l’intera filosofia sul metodo genetico dell’indagine ...
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FAZIO-ALLMAYER, Vito
Francesco M. Biscione
Nacque a Palermo il 21 nov. 1885 da Giuseppe Emanuele Fazio (originario di Alcamo, già ufficiale garibaldino, conservatore del Museo nazionale di Palermo) [...] , fasc. I, pp. 43-89, poi in Opere, IV, pp. 191-235) furono rivolti all'indagine del problema gnoseologico, letto alla luce dell'insegnamento gentiliano.
Nei primi scritti storiografici (ma è una caratteristica destinata a perdurare nella produzione ...
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gnoseologico
gnoṡeològico agg. [der. di gnoseologia] (pl. m. -ci). – Relativo alla gnoseologia: problema gn.; dottrina gnoseologica. Più genericam., che riguarda la conoscenza, conoscitivo: validità gnoseologica. ◆ Avv. gnoṡeologicaménte,...
gnoseologia
gnoṡeologìa s. f. [dal lat. mod. gnoseologia, termine coniato dal filosofo ted. A. G. Baumgarten (1714-1762) con il gr. γνῶσις -εως «conoscenza» e -λογία «-logia»]. – Termine usato (in una partizione ormai desueta della filosofia...