ZELLER, Eduard
Delio Cantimori
Filosofo e storico della filosofia, tedesco, nato a Kleinbottwar nel Württemberg il 22 gennaio 1814, morto a Stoccarda il 19 marzo 1908. Insegnò a Berna, Marburgo, Heidelberg [...] pensiero hegeliano e della "scuola di Tubinga", che poi abbandonò per un ritorno a Kant e per un indirizzo gnoseologico ed empiristico (sostenendo la possibilità della metafisica come conoscenza empirico-ipotetica delle cose). Ma l'importanza dello Z ...
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Filosofo austriaco (Vienna 1906 - Iowa City 1987). Fece parte del circolo di Vienna. Nel 1938 emigrò negli Stati Uniti, dove ha insegnato filosofia della scienza e psicologia all'Università dello Iowa. [...] i tradizionali problemi filosofici con l'aiuto di un linguaggio ideale, B. si è impegnato nella elaborazione, sul piano gnoseologico, di un realismo critico. Tra i suoi scritti: Zur Axiomatik der Elementargeometrie (1929); Remarks on realism (1946 ...
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Filosofo e logico statunitense (n. Stoneham, Massachusetts, 1883 - m. 1964). Laureatosi alla Harvard University (1906), ha insegnato nell'università della California (1911-20) e quindi a Harvard fino al [...] della nozione di implicazione stretta, sulla cui base ha dato l'avvio agli studî di logica modale. Sul piano gnoseologico ed epistemologico, L. ha sostenuto una concezione tendente a conciliare pragmatismo e kantismo: i dati dell'esperienza sono ...
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Termine filosofico con cui si designano quelle concezioni che non solo riconoscono una funzione all'intuizione, ma rivendicano a essa un ruolo privilegiato. Di i. si è parlato a proposito della scuola [...] le conclusioni scettiche di D. Hume, affermò la capacità degli uomini di percepire, mediante l'intuizione, delle verità certe sia sul piano gnoseologico sia su quello morale. Nel 20° sec. l'i. di H.-L. Bergson non si limita a riconoscere un posto ...
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Giobèrti, Vincenzo. - Filosofo e uomo politico (Torino 1801 - Parigi 1852). Sacerdote, fu ministro (1848) e presidente del Consiglio (1848-49) del Regno di Sardegna e sostenitore del processo di unificazione [...] più elevati del pensiero politico italiano. Nella speculazione filosofica, G. concentrò soprattutto la sua attenzione sul problema metafisico e gnoseologico del rapporto fra l'universale e l'individuale, fra Dio e l'uomo, fra lo spirito e la realtà ...
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idealismo
Stefano De Luca
Il ruolo cruciale delle idee
Per idealismo, nel linguaggio corrente, si intende un modo di pensare e di agire basato sulle convinzioni ideali e non sulle convenienze pratiche. [...] alla realtà per il tramite delle sue categorie, ma un'entità infinita che crea tutta la realtà. Dal piano gnoseologico (cioè ponendoci la domanda "come conosciamo?") ci si era ormai spostati al piano ontologico (per rispondere alla domanda "cosa ...
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Filosofo (n. forse 436 a. C.), fondatore della scuola cinica, vissuto circa settant'anni. Discepolo prima di Gorgia e poi di Socrate, tenne scuola dopo la morte di questo nel ginnasio di Cinosarge. Sembra [...] platonica delle idee ("Platone, vedo il cavallo ma non la cavallinità"): da ciò si è voluto dedurre un sensismo gnoseologico, ma in realtà si tratta di un nominalismo, nel senso che la conoscenza di ciascuna cosa individuale è ricondotta alla ...
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tempo, idea del
Anna Lisa Schino
Come l’uomo concepisce il trascorrere degli eventi
La nozione di tempo costituisce uno degli elementi costanti della riflessione filosofica e scientifica. Tale nozione [...] in ordine le nostre sensazioni
Nella filosofia moderna si passa, con Kant, da un’interpretazione psicologica a una gnoseologica, cioèa un’interpretazione del tempo come forma dellaconoscenza. Nella filosofia kantiana spazio e tempo non designano più ...
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Coscienza
HHans Wagner
Donald O. Hebb
Carlo Loeb
di Hans Wagner, Donald O. Hebb, Carlo Loeb
COSCIENZA
Coscienza
di Hans Wagner
sommario: 1. Introduzione. 2. Le difficoltà specifiche della teoria della [...] non le cose in sé; ancora Kant, nelle prime pagine della Critica della ragion pura, parte da questa concezione. Nella gnoseologia degli ultimi decenni del sec. XIX e dei primi del XX, questo dualismo - anche, da ultimo, per ragioni metodologiche - ha ...
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Filosofia
Processo logico-discorsivo (dal gr. apodissi) in virtù del quale si arriva a garantire la validità di un enunciato.
La nozione di d. venne introdotta da Aristotele che la definì come quella forma [...] ed è successivamente passato nella filosofia moderna. Questa, a partire dal 17° sec., ne ha sottolineato ora l’aspetto gnoseologico, per cui la funzione della d. consiste nella giustificazione dei nessi di idee che non si rivelano immediatamente all ...
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gnoseologico
gnoṡeològico agg. [der. di gnoseologia] (pl. m. -ci). – Relativo alla gnoseologia: problema gn.; dottrina gnoseologica. Più genericam., che riguarda la conoscenza, conoscitivo: validità gnoseologica. ◆ Avv. gnoṡeologicaménte,...
gnoseologia
gnoṡeologìa s. f. [dal lat. mod. gnoseologia, termine coniato dal filosofo ted. A. G. Baumgarten (1714-1762) con il gr. γνῶσις -εως «conoscenza» e -λογία «-logia»]. – Termine usato (in una partizione ormai desueta della filosofia...