Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] etico), variando tutti da individuo a individuo, da cultura a cultura, da epoca a epoca.
Dalle origini al pensiero moderno
Come orientamento filosofico il r. può essere fatto risalire a Protagora, che ...
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solipsismo Termine filosofico con cui si indica l’orientamento di chi considera il soggetto come l’unica autentica realtà, sia dal punto di vista pratico, ponendo l’interesse individuale a fondamento determinante [...] (➔ senso), il s. è successivamente oggetto di critica da parte di I. Kant, che ne mostra l’infondatezza gnoseologica attraverso la nozione di ‘io penso’ o ‘soggetto trascendentale’, la cui caratteristica è quella dell’intersoggettività e quindi di ...
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Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni [...] la realtà stessa, senza alcun residuo (f. ontologico). I. Kant fu invece un fenomenista gnoseologico, in quanto affermò che possiamo conoscere soltanto i fenomeni, ma ammise l'esistenza della 'cosa in sé' (cioè di qualcosa che esiste ...
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Filosofia
Atteggiamento di chi riconosce per vera una proposizione o una nozione. Con riferimento alle opinioni in materia di religione, il termine esprime un concetto per molti rispetti identico a quello [...] mentre questo si è svolto prevalentemente su un piano religioso e teologico, il concetto di c. ha serbato un valore gnoseologico più generale. Esso non implica di per sé la validità oggettiva della nozione alla quale impegna, e si distingue sia dal ...
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sensismo In filosofia, la dottrina gnoseologica che considera ogni contenuto di conoscenza, non esclusi quelli tradizionalmente fatti procedere da superiori facoltà conoscitive, come derivato, o direttamente [...] ) e di qui alla cultura italiana del Settecento e del primo Ottocento. R. Ardigò sviluppò minutamente il s., quale base della gnoseologia del positivismo e del materialismo, mentre l’empirismo più moderno (J.S. Mill, E. Mach, R. Avenarius) non è più ...
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idealismo
Stefano De Luca
Il ruolo cruciale delle idee
Per idealismo, nel linguaggio corrente, si intende un modo di pensare e di agire basato sulle convinzioni ideali e non sulle convenienze pratiche. [...] alla realtà per il tramite delle sue categorie, ma un'entità infinita che crea tutta la realtà. Dal piano gnoseologico (cioè ponendoci la domanda "come conosciamo?") ci si era ormai spostati al piano ontologico (per rispondere alla domanda "cosa ...
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tempo, idea del
Anna Lisa Schino
Come l’uomo concepisce il trascorrere degli eventi
La nozione di tempo costituisce uno degli elementi costanti della riflessione filosofica e scientifica. Tale nozione [...] in ordine le nostre sensazioni
Nella filosofia moderna si passa, con Kant, da un’interpretazione psicologica a una gnoseologica, cioèa un’interpretazione del tempo come forma dellaconoscenza. Nella filosofia kantiana spazio e tempo non designano più ...
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Filosofia
Processo logico-discorsivo (dal gr. apodissi) in virtù del quale si arriva a garantire la validità di un enunciato.
La nozione di d. venne introdotta da Aristotele che la definì come quella forma [...] ed è successivamente passato nella filosofia moderna. Questa, a partire dal 17° sec., ne ha sottolineato ora l’aspetto gnoseologico, per cui la funzione della d. consiste nella giustificazione dei nessi di idee che non si rivelano immediatamente all ...
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In filosofia, la dottrina che, nel rapporto di dipendenza di un fenomeno da un altro fenomeno, vede soltanto una ‘causa occasionale’ rispetto all’unica causa reale costituita dall’azione dell’universale [...] psichica e attività corporea è fatta derivare da un accordo stabilito tra esse da Dio. Questo o., approfondito specie nel lato gnoseologico da N. Malebranche, fu per certi aspetti ripreso da G. Leibniz nella dottrina dell’‘armonia prestabilita’. ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] definizione o un criterio di verità. La ricerca di un criterio di v. è parte integrante del problema gnoseologico, cioè di quale tipo di evidenza (sensibile, intellettiva, induttiva, deduttiva) possa costituire la garanzia di un’autentica conoscenza ...
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gnoseologico
gnoṡeològico agg. [der. di gnoseologia] (pl. m. -ci). – Relativo alla gnoseologia: problema gn.; dottrina gnoseologica. Più genericam., che riguarda la conoscenza, conoscitivo: validità gnoseologica. ◆ Avv. gnoṡeologicaménte,...
gnoseologia
gnoṡeologìa s. f. [dal lat. mod. gnoseologia, termine coniato dal filosofo ted. A. G. Baumgarten (1714-1762) con il gr. γνῶσις -εως «conoscenza» e -λογία «-logia»]. – Termine usato (in una partizione ormai desueta della filosofia...