Anticamente definita ‘arte del blasone’, l’a. è la scienza che analizza e interpreta gli stemmi, ne studia le fonti, l’origine e la storia e ne stabilisce le regole; definisce le varie tipologie di scudo, [...] quella nobiltà cittadina che godeva di posizioni di prestigio nel governo della città (fig. A).
L’a. civica nasce proprio stemma il capo del gonfalone usando gli antichi colori della bandiera pontificia cioè l’oro e la porpora; i Savelli (che ebbero ...
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Città della Toscana occidentale (185,1 km2 con 90.036 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. Sorge a circa 12 km dal Tirreno, nella pianura alluvionale costiera formata dall’Arno, che l’attraversa dividendola [...] ma l’insorgere della nobiltà ghibellina mette presto fine al governo signorile (1288). Dopo la rinuncia in favore di Genova inoltre, per volontà francese, stabilì l’impegno pontificio di disincamerare Castro e Ronciglione e permetterne, entro ...
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Comune della Lombardia (64 km2 con 48.835 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. È situata nella bassa Pianura Padana, nella parte interna di un’ansa del Mincio, circondata dall’acqua su tre lati; ciò [...] membri della Lega santa, vi si riconobbero: il possesso pontificio di Bologna e Reggio, Parma e Piacenza; la ricostruzione della Valtellina ai Grigioni; l’indipendenza di Genova; il governo di Massimiliano Sforza a Milano.
Dieta di M. Indetta da ...
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Figlio (Kessel, Cleve, 980 - Castel Paterno 1002) di Ottone II e di Teofano. Succedette al padre nel 983 sotto la reggenza materna. Assunto il pieno potere nel 994, perseguì con fede e convinzione il disegno [...] Roma, dove risiedette per vario tempo e dove impose sul soglio pontificio prima il cugino Brunone (Gregorio V, 996) e poi il rimase orfano del padre. La tutela del fanciullo e il governo dell'Impero furono assunti dalla madre, ma Enrico il Litigioso, ...
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(fr. Avignon) Città della Francia meridionale, capoluogo del dipartimento di Vaucluse.
Nella località dove poi sorse A. colonie massaliote eressero templi dedicati a Eracle e ad Artemide; in età romana [...] Clemente VII e Benedetto XIII durante lo scisma d’Occidente. Eugenio IV ne organizzò il governo (1433); fu amministrata fino al 1691 da un legato pontificio, poi da vicelegati, subendo temporanee occupazioni da parte dei re di Francia (1663-64, 1668 ...
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Nella Grecia antica, il governo degli ἄριστοι, i «migliori» per eccellenza di nascita e per privilegio di ricchezza. Potente già nel periodo monarchico, in cui affiancò il sovrano distinguendosi per l’ἀρετή, [...] dell’a. porta al suo rinnovamento e imborghesimento.
A. nera Quella parte della nobiltà romana che subito dopo il 20 settembre 1870 non accettò l’abolizione del potere temporale pontificio e rifiutò di collaborare con il governo del Regno d’Italia. ...
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Uomo politico (n. Stia, Casentino, 1698 - m. presso Napoli 1783). Rivestì autorevoli ruoli presso la corte borbonica napoletana, e fu fautore deciso di riforme, più per inclinazioni politiche che per adesione [...] tutte le forze innovatrici. Avversario dell'assolutismo pontificio, fu uno dei principali ispiratori della regnare in Spagna (1759), T. acquistò una posizione predominante nel governo napoletano, sia durante la reggenza, sia nei primi anni del ...
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(o Kierzy o Kiersy; anche Q.-sur-Oise) Centro della Francia settentrionale, nel dipartimento dell’Aisne, 10 km a E di Noyon, presso la riva sinistra dell’Oise.
I sovrani dell’età merovingia e carolingia [...] una spedizione in Italia, intese con esso organizzare il governo prevenendo possibili disordini durante la propria assenza; a tal come promissio carisiaca, fu un importante punto di partenza del potere temporale della Chiesa (➔ Pontificio, Stato). ...
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Uomo politico inglese (Londra 1800 - ivi 1870). Ministro plenipotenziario a Madrid, vi appoggiò il partito costituzionale (1833). Entrato nella Camera dei Lords nel 1838, partecipò (1839-41) al ministero [...] le aspirazioni di Cavour e alla conferenza di Parigi espresse aspre critiche nei confronti dello Stato pontificio e del governo borbonico delle Due Sicilie. Ministro nell'ultimo gabinetto Palmerston (1864) rappresentò l'Inghilterra nei difficili ...
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Figlia (n. 1122 circa - m. Fontevrault-l'Abbaye 1204) di Guglielmo X duca d'Aquitania; sospettata d'adulterio, il suo matrimonio con Luigi VII di Francia (1137) fu sciolto nel 1152, con il pretesto della [...] sorta di blando confino fino al 1185, ma le richieste di divorzio di Enrico al legato pontificio non ebbero seguito. Protettrice d'artisti e letterati, governò mentre il re Riccardo I, suo figlio, partecipava alla crociata, e durante la sua prigionia ...
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pontificio
pontifìcio agg. [dal lat. pontificius «del pontefice» (nel sign. classico della parola)] (pl. f. -cie). – Del sommo pontefice, del papa: autorità, dignità p.; sede p. (o Santa Sede); bolla p.; legato p. (v. legato2); palazzi p.,...
guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare la g., fare buona g.; fare la g. ai campi,...