MALEFICI O MALEFICI?
Si tratta di una coppia di ➔omografi.
• Malèfici, con accentazione ➔sdrucciola, è il maschile plurale dell’aggettivo malèfico (dal latino malèficus), cioè ‘che fa male’, ma anche [...] Ad esempio, non ricorre a nessun accorgimento grafico Guido Gozzano nella poesia Cocotte, pubblicata nel 1911, in cui però / Co-co-tte… le fate intese ai malefici (G. Gozzano, Cocotte)
Oggi nella lingua scritta i due omografi possono essere distinti ...
Leggi Tutto
L’epanalessi (dal gr. epanálēpsis «ripetizione», in lat. geminatio, iteratio o reduplicatio) è una figura retorica che consiste nel ripetere, raddoppiandoli, una parola o un segmento discorsivo all’interno, [...] v. 13)
«Ma bene … ma bene … ma bene …» – diceva gesuitico e tardo / lo zio di molto riguardo – «... ma bene ... ma bene … ma bene» (Gozzano, “L’amica di nonna Speranza”, in Colloqui, III, vv. 9-10)
ma così, cieco e ignavo,
tra morte e morte vil ritmo ...
Leggi Tutto
La maiuscola (dal diminutivo del lat. maius «maggiore») o lettera grande è una lettera che si rende più visibile rispetto alle altre attraverso la maggiore dimensione e con altre forme di enfasi grafica [...] cognomi, i soprannomi e gli pseudonimi (Chiara Rossi, il Guercino, Cimabue), i nomi propri di animali (come la scimmia Makakita in Gozzano, il cane Belbo in Pavese, la celebre balena Moby Dick), i nomi di luogo come città, località, vie: Torino, Lago ...
Leggi Tutto
L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] Belli i belli occhi strani della bellezza ancora
d’un fiore che disfiora, e non avrà domani
(Guido Gozzano, “Le due strade”, in I colloqui, vv. 20-21)
dove l’uso della virgola sembra contrapporsi al semplice trasferimento del soggetto (fiore) creando ...
Leggi Tutto
Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] Les figures du discours, Paris, Flammarion (1a ed. Des figures du discours autres que les tropes, Paris, Maire-Nyon, 1827).
Gozzano, Guido (1980), Tutte le poesie, testo critico a cura di A. Rocca, Milano, Mondadori.
Montale, Eugenio (1981), L’opera ...
Leggi Tutto
L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] villa, loda, o meglio finge di lodare, «la parola non costretta / di quegli che non sa leggere e scrivere» (Gozzano 2008: 54). L’analfabeta si trasforma, quindi, in figura grandiosa, libera da falsi intellettualismi e portatrice di valori autentici ...
Leggi Tutto
BIGNONE, Ettore
Piero Treves
Nato a Pinerolo il 17 dic. (non il 16 luglio) 1879 da Carlo e da Anita Matteucci, il B. si laureò a Torino in lettere (con una dissertazione su Lucrezio) nel 1901 e in filosofia [...] , invece,lato sensu decadente il B., maturatosi nella Torino dell'anticarducciano Thovez e del crepuscolarismo di Guido Gozzano. Ora, da quell'atmosfera fra "morbida" e protestataria, comunque fortemente impegnata, il B. derivò una sua intima ...
Leggi Tutto
Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] 1897 ➔ Giovanni Pascoli scriveva «siepe che il passo chiudi co’ tuoi rami / irsuti al ladro dormi ’l-dì», ancora in Guido Gozzano leggiamo: «Quant’anni avrete poi? Quanti n’avranno / quei due palmizi» e in Eugenio Montale: «Godi se il vento ch’entra ...
Leggi Tutto
Nella retorica classica e nella linguistica testuale moderna il termine anadiplosi (lat. conduplicatio, adiectio, reduplicatio, e in greco anche epanidiplōsis «reduplicazione», epanastrophē «ritorno», [...] segmento discorsivo, dall’anadiplosi integrata sintatticamente al secondo segmento. Un esempio di questo ultimo aspetto in Guido Gozzano, “La signorina Felicita”:
«Sarebbe dolce restar qui, con Lei!...»
«Qui, nel solaio?...» – «Per l’eternità!»
«Per ...
Leggi Tutto
L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] città», v. 33).
Nel Novecento l’ossimoro si collega alla nuova sensibilità poetica con rese semantiche inusitate come in Guido Gozzano: «i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto!)» e «Ha diciassette anni la Nonna! Carlotta quasi lo stesso ...
Leggi Tutto
gozzo1
gózzo1 s. m. [prob. accorciamento di gargozzo]. – 1. Negli uccelli, la porzione dilatata dell’esofago (detta anche ingluvie), in cui il cibo può essere immagazzinato e trattenuto per un certo periodo. 2. estens., pop. a. Stomaco, soprattutto...
gozzo2
gózzo2 s. m. [etimo incerto]. – Piccola imbarcazione di legno, a remi, fornita talvolta di una piccola vela, con scafo generalmente a estremità aguzze, adoperata nella pesca ravvicinata.