In grammatica, derivazione morfologica di un nome (aggettivo, verbo) che serve a indicare una diminuzione quantitativa o ad attribuire un valore affettivo: si ottiene di regola per mezzo di suffissi diminutivi. ...
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In grammatica, vocabolo la cui terminazione non cambia con il mutare del numero e del genere o, nelle lingue in cui esiste la declinazione, del caso. Sono i. anche le parti del discorso che non hanno flessione: [...] avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione ...
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Nella grammatica latina, il termine (tratto dalla locuzione di Varrone infecta verba) è usato talvolta per indicare nel sistema verbale, in contrapposizione al perfectum, il presente, l’imperfetto e il [...] futuro, tempi che rappresentano un’azione non compiuta ...
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In grammatica, complemento di t., il complemento che risponde alle domande a chi, a che cosa, e indica la persona o la cosa a cui è diretta l’azione espressa dal verbo (in it. il complemento è di norma [...] introdotto dalla preposizione a; in lat. gli corrisponde il caso dativo) ...
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Nella grammatica greca, relativo a parola con l’accento circonflesso sull’ultima sillaba (es. ὁποῦ); properispomena è la parola che ha tale accento sulla penultima (es. σῶμα).
I verbi p., secondo gli antichi [...] grammatici, sono i verbi greci che terminano in -άω, -έω, -όω e, nella forma contratta, in -ῶ. ...
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In grammatica, si dice a. un sistema di forme verbali che esprimono l’azione pura e semplice. Se il verbo è transitivo, il soggetto logico coincide nell’a. con il soggetto grammaticale; nel passivo il [...] soggetto grammaticale subisce l’azione a opera del soggetto logico (agente) ...
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In grammatica e in linguistica, la parte terminale di una parola o di una forma, costituita dalla desinenza, dagli elementi tematici e da eventuali infissi e suffissi (per es., -à, -ménto, -zióne dei sostantivi [...] astratti in italiano, -averunt del perfetto latino della 1ª coniugazione ecc.) ...
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In grammatica, l’aggettivo (di solito contrapposto a indicativo), che specifica la qualità (o una qualità), il modo d’essere o un aspetto della persona, dell’oggetto, dell’idea astratta indicati dal sostantivo [...] cui l’aggettivo è riferito (per es., bello, cattivo, alto ecc.) ...
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In grammatica, gruppo costituito da 4 vocali (in senso largo) che si seguono nella medesima sillaba. Si può avere anche in parole italiane, ma è rarissimo e in ogni caso non è stabile: per es., in ossequiai [...] l’ultima sillaba, -quiai, si può spezzare in 2 sillabe e anche in 3, -qui-a-i, sia per effetto della posizione nella frase sia per libera scelta stilistica ...
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In grammatica e metrica termine designante: a) le lettere dell’alfabeto greco α, ι, υ, che indicano tanto le rispettive brevi quanto le lunghe; b) le sedi, nello schema di un verso, che tollerino tanto [...] una sillaba lunga quanto una breve.
In bibliografia, sono dette a. le edizioni prive di data, luogo, nome dell’editore o tipografo ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...