Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] su dati specifici e concreti, essi perdono gran parte della rigidità che caratterizza i testi scientifici parole, pronunciate o pensate dai personaggi o dall’autore stesso;
(ii) varietà di lingua e stile, con passaggi dall’italiano al dialetto o a ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] ornamentale.
Gli antichi traduttori si servivano di una notevole varietà di metodi: oltre alle traduzioni più o meno letterali dall'elemento etnico che ha introdotto nell'egizio la gran parte del lessico, ricco di omografi a livello consonantico ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] monte», ecc.), che a Roma è il tratto tipico del ‘burino’;
(e) la varietà di esiti del nesso l + consonante: non solo [-r-], che è presente anche o la lenizione fra vocali e postnasale, né si fa gran caso, in genere, alla differenza tra [ʃ] e [ʃʃ] ( ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] 461), che cita come esempio, dai Fiori di filosafi, «Stazio fue gran poeta e fue di Francia e fece due grandi libri», dove l’ e semplici (che si oppongono fonologicamente in toscano, non nelle varietà del nord), che si può verificare in rima, per es ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] solo a quello, ma ha l’obbligo di far conoscere tutte le varietà accolte nella repubblica dei ben parlanti. […] E siccome tra i diversi
La tolleranza di fronte a pronunce devianti è di gran lunga maggiore rispetto a quella che colpisce le deviazioni ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] dal 1309 al 1377, dove ➔ Francesco Petrarca trascorse gran parte della sua vita. Dopo il ritorno della Santa pp. 51-61.
Turchetta, Barbara (2005), Il mondo in italiano. Varietà e usi internazionali della lingua, in collaborazione con L. Mori & ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] »), il «sereno fulgor d’amabil nero» (detto degli occhi), il «gran mondo» (ossia il «cielo») che rugge (a indicare il tuono); Fido all’infido», ecc.
Pur in presenza di una grande varietà metrica, prevalgono i metri brevi e cantabili, con la tipica ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] là è un bel ragazzo» (maschile). Le condizioni di gran parte della fascia costiera adriatica e apulo-lucana sono più ˈpɔko di ˈpolːo] dello standard, e anche della varietà napoletana di italiano). L’Abruzzo teramano ha invece generalizzato la ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] dell’uso colto con le esigenze del parlato nelle sue varietà. L’estensione dell’italiano di tradizione scritta alle masse del Welfare. Il termine performance fa la gioia di un gran numero di parlanti, che ne sbagliano sistematicamente l’accentazione. ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] e puntualizzazioni a cui ha preso parte, in passato, gran parte del ceto intellettuale» (Serianni 1991: 39; ➔ questione e anzi l’accentuarsi della frammentazione politica, la varietà dei dialetti parlati, la forza degli ideali classicistici) ...
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grano
s. m. [lat. granum «frumento; chicco»] (pl. -i; ant. le grana e anche le grànora). – 1. a. Nome generico delle varie specie e varietà di piante del genere Triticum della famiglia delle graminacee (sinon. di frumento); sono piante annue,...
granato3
granato3 s. m. [da granato «melagrana», per il colore del granato rosso simile a quello dei semi della melagrana]. – 1. a. In mineralogia, nome di un gruppo di minerali monometrici, miscele di nesosilicati nei quali sono presenti...