Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] e scrittori messe in atto per fini d’arte. In gran parte, comunque, la definizione di questione della lingua si raccolta. Inoltre ammetteva che la prosa potesse tollerare la varietà linguistica meglio della poesia.
Indubitabile è la propensione ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] /ˈka.dːe/. Questa proposta non gode di gran favore perché, oltre a comportare un incremento del numero [mb]o), ma non nel Salento, nella Calabria meridionale e nelle varietà della Sicilia nord-orientale; in Umbria, le realizzazioni cambiano a seconda ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] linguaggio nell’educazione del sociologo Basil Bernstein in Gran Bretagna e dall’altro lato, e soprattutto, con a regione e da situazione a situazione) del dialetto, tipica varietà orale. Anche se alcuni dialetti vantano una tradizione di scrittura ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] Alla base delle differenti forme di comunicazione è la grande varietà dei codici e dei canali attraverso i quali essa si realizza. La comunicazione umana avviene in gran parte attraverso il linguaggio, una modalità fortemente influenzata dai diversi ...
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Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] creare un numero immenso di nuovi messaggi appropriati a una varietà indefinita di contesti, ma in che modo egli sia in del Novecento sono stati caratterizzati dallo sviluppo esplosivo di gran parte delle tecnologie della comunicazione tuttora in uso: ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] particolare, caratteristico del napoletano e di molte altre varietà dialettali centro-meridionali, in cui ĕ e ŏ sede tonica, è il sistema qualitativo a sette vocali detto panromanzo, perché comune a gran parte della Romània:
(1) ī > /i/, ĭ ed ē > ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] la pronuncia. La nuova terminologia settoriale, in gran parte di provenienza inglese (broadcast e broadcasting, di una giornata si è esposti a una innaturale quantità e varietà di lingua: la radio opera uno sfruttamento intensivo dell’oralità in ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] che si arriva già nell’alto medioevo a una miriade di varietà dette romanze (➔ latino e italiano). In Italia, in particolare e, infine, come lingua d’Italia senza limitazioni.
Nella gran parte d’Italia, l’uso scritto non sporadico del volgare nativo ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] ho visto»).
In questa situazione, i tratti comuni alla gran parte delle parlate marchigiane sono, come si immaginerà, davvero 493-495), le caratteristiche più evidenti di ogni varietà sono:
(a) varietà perugina: la labilità delle vocali atone e finali ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] ). Così la forma gli non indica genere o numero nelle varietà meno accurate del parlato, sicché gli do può significare «do dominio intricato. Non lo è invece se si considera gran parte dei cumuli come unità memorizzate, contenute nel lessico ...
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grano
s. m. [lat. granum «frumento; chicco»] (pl. -i; ant. le grana e anche le grànora). – 1. a. Nome generico delle varie specie e varietà di piante del genere Triticum della famiglia delle graminacee (sinon. di frumento); sono piante annue,...
granato3
granato3 s. m. [da granato «melagrana», per il colore del granato rosso simile a quello dei semi della melagrana]. – 1. a. In mineralogia, nome di un gruppo di minerali monometrici, miscele di nesosilicati nei quali sono presenti...