Poeta spagnolo (La Coruña 1615 circa - Granada 1675 circa), autore di un poema Neapolisea (1651), in onore del Gran Capitano (G. Fernández de Córdoba), e di Poesías varias, heroicas, satíricas y amorosas [...] (1652), vicine al gongorismo, ma qua e là di intonazione burlesca ...
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Uomo politico e scrittore spagnolo (Motril, Granada, 1778 - Madrid 1849); a Parigi nel 1812, tradusse in versi le opere di Orazio (1820): tornato in patria, divennne membro della Reale Accademia Spagnola, [...] segretario di Stato e ministro. Scrisse: Anales del reinado de doña Isabel II (postumi, 1850-51), poesie, commedie (Los tres iguales, 1827; El baile de máscaras, 1932; El optimista y el pesimista, 1833), ...
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Poeta e musicista spagnolo (Lisbona 1520 - Granada 1569), maestro e organista. Le sue Obras (pubbl. 1582) sono divise in quattro parti in cui si distingue la produzione eroica tradizionale da quella di [...] stampo petrarchista. Includono le Lamentaciones, la Fábula de Dafne y Apolo, Píramo y Tisbe e Residencia de amor. Degne di rilievo sono le satire e le poesie di carattere religioso per cui usò con abilità ...
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Uomo politico irlandese (Coolnamuck, Waterford, 1694 - Granada, Spagna, 1778) al servizio della Spagna. Ambasciatore a Londra (1748-52), perfezionò il trattato commerciale anglo-spagnolo. Pacifista e anglofilo, [...] nel 1752 fu nominato ministro degli Esteri da Ferdinando VI, e nel 1754 sostituì Z. Ensenada quale segretario di Stato. Non riuscì a evitare l'entrata in guerra della Spagna contro la Gran Bretagna (1761); ...
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Militare e uomo politico spagnolo (Loja, Granada, 1800 - Madrid 1868). Brillante generale al servizio di Maria Cristina di Borbone durante la prima guerra carlista, tentò invano di far insorgere Siviglia [...] contro B. Espartero, dal quale fu costretto all'esilio nel 1840. Rientrato in Spagna nel 1843, nel luglio rovesciò Espartero e nel 1844 fu creato duca di Valenza. Primo ministro (1844-45), impose la costituzione ...
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Dinastia araba della Spagna che regnò a Granada e nel suo territorio fra il 1231 e il 1492, costituendo l'ultimo baluardo musulmano contro il re di Castiglia. Il nome si fa derivare da quello di Yūsuf [...] in seguito alla fine della dinastia degli Almohadi. Il regno dei N. si estese, con variazioni territoriali a seconda dei tempi, fra Granada e la costa marittima a S e a E di essa: centri principali ne furono Almería e Malaga. Le lotte interne, l ...
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Ecclesiastico (Talavera de la Reina 1428 circa - Granada 1507), monaco gerolamino. Esperto in ebraico e arabo e celebre predicatore, fu confessore dei Re Cattolici. Vescovo di Ávila (1485), fu arcivescovo [...] di Granada, subito dopo la conquista della città nel 1492. La sua tolleranza verso i Mori, opposta ai metodi sbrigativi sollecitati da altri, causò molte conversioni ma insieme accuse inquisitoriali: fu tra l'altro accusato di discendere da madre ...
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Teologo, filosofo e celebre predicatore (Jaén 1571 - Granada 1644), carmelitano scalzo dal 1588, fu detto il "Crisostomo spagnolo", per la sua eloquenza; è noto anche per commenti ad Aristotele e a s. [...] Tommaso ...
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Conquistatore spagnolo (sec. 16º). Recatosi nella Nuova Granada nel 1545, fu governatore di Bogotá; sottomise gli Indiani della regione, fondò alcune città e intraprese spedizioni alla ricerca del mitico [...] Eldorado. A Panama dal 1555 al 1557, soggiogò i cimarrones (gli schiavi neri fuggiaschi); nel 1558 seguì nel Perù il viceré A. Hurtado de Mendoza. Nel 1559 U. venne da questi posto a capo di una spedizione ...
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duende
s. m. inv. Fascino ammaliatore, talvolta venato di tristezza e inquietudine; estro ispiratore, creativo. ◆ Il «duende» ha perso Gades ma Gades - Antonio Esteve Ródenas in arte Gades, così come lo ribattezzò la sua prima, grande maestra...
zaino-bomba
loc. s.le m. Zaino contenente un ordigno esplosivo. ◆ è impossibile difendere migliaia di chilometri di coste e di cittadine. Nel 1996, ad esempio, l’Eta piazzò uno zaino-bomba nella famosa Alhambra di Granada. (Gian Antonio Orighi,...