Socialismo
Maurizio Degl'Innocenti
Il termine e il problema delle origini
Anche se sarebbe più corretto parlare di 'socialismi' (più che di 'socialismo') per la varietà e l'evoluzione, nel XIX e nel [...] favorito dal precedente della granderivoluzione che aveva scosso il si diffuse inizialmente solo in ambito culturale e tra gli esuli politici. Così come punto d'approdo dell'evoluzione del proletariato dalla condizione di 'rango inferiore', di ...
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GIACOBINISMO
Mona Ozouf e Massimo L. Salvadori
Giacobinismo
di Mona Ozouf
Introduzione
Il termine 'giacobino' è stato coniato nel corso della Rivoluzione francese, insieme a una gran quantità di vocaboli [...] della campagna francese all'integrazione culturale e la sua capacità di È al suo interno che si tengono i grandi dibattiti dell'Assemblea legislativa e Brissot e le finalità di una rivoluzione propriamente proletaria; dall'altro il menscevico ...
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La seconda rivoluzione scientifica: fisica e chimica. Rivolgimenti sociali e politiche della scienza
Alexei Kojevnikov
Rivolgimenti sociali e politiche della scienza
Tra le vittime della Prima guerra [...] la definizione di 'scienza proletaria' come un eccesso di radicalismo 'avvio dell'industrializzazione forzata e della rivoluzioneculturale sovietica. Il partito ruppe il patto fino agli anni Trenta. La Grande depressione mise sotto accusa non solo ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] era la più popolosa; cent’anni più tardi le ‘grandi’ città erano una cinquantina, per la metà nel Nord le condizioni per una rivoluzioneproletaria. Il terrorismo rosso, che adoperato per secoli come unica lingua culturale. L’italiano è diffuso nei ...
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Comune del Veneto (415,9 km2 con 261.362 ab. al censimento del 2011, divenuti 258.685 secondo rilevamenti ISTAT del 2020, detti Veneziani), capoluogo di regione e città metropolitana. L’insediamento storico [...] 1848, alla notizia della rivoluzione di Vienna (giunta a il Partito socialista di unità proletaria (PSIUP) attestato al 24,7 grandi tradizioni dei sec. 16°-18°, sul Civico liceo musicale B. Marcello fondato nel 1877, sulle sue associazioni culturali ...
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Comune del Piemonte (130,01 km2 con 869.312 ab. al censimento del 2011, divenuti 857.910 secondo rilevamenti ISTAT del 2020, detti Torinesi), città metropolitana e capoluogo di regione. Sorge alla confluenza [...] formazione di un proletariato urbano portarono alla città ricca di attività economiche e culturali e verso la fine del sec. Stato.
La rivoluzione francese ebbe il primo partito della città), seguita a grande distanza da Alleanza nazionale (AN) con ...
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Stato della Transcaucasia, confinante a N e a NE con la Federazione Russa, a SE con l’Azerbaigian, a S con l’Armenia, a SO con la Turchia; a O si affaccia sul Mar Nero con uno sviluppo costiero di 310 [...] dell’offerta (balneare, montana, culturale). La sua economia era seguì la rivoluzione bolscevica, che diede vita alla letteratura proletaria.
Notevole la lavori teatrali, che affrontano temi di grande attualità. O. Čiladze, affermatosi come ...
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. Le origini. - Si costituì durante la seconda Guerra mondiale, nel luglio 1942, per la confluenza di due organizzazioni politiche antifasciste, Giustizia e Libertà e il liberalsocialismo, più altri gruppi [...] tutta l'esperienza culturale e politica della prendere la forma di "rivoluzione liberale".
Nell'animo stato la rovina non solo dei proletarî, ma anche di questa piccola borghesia d'Azione è stato un grande animatore della resistenza italiana; ad ...
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DE GASPERI (Degasperi), Alcide
Piero Craveri
Nacque il 3 apr. 1881 a Pieve Tesino (Trento) da Amedeo e Maria Morandini. Di famiglia povera, profondamente cattolica, fu primo di quattro figli, ebbe due [...] grandi contrasti interni e che rischiavano continuamente di impoverire gli stimoli culturali Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP) e PCI, Le "scelte di campo" del 1947, in Sulla rivoluzione italiana, Torino 1978, pp. 196-206. Il ...
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Marxismo
Pietro Rossi
Il marxismo come scienza della società
Il marxismo nasce, negli scritti di Marx e di Engels degli anni quaranta dell'Ottocento, sotto forma di una scienza della società che intende [...] come conseguenza che la rivoluzione del proletariato, pur avendo inizio nei quindi il ruolo dei fattori politici e culturali nel configurare la struttura di classe di , anch'esse caratterizzate dalla presenza di grandi fiumi, cioè nelle valli del Nilo ...
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classe
s. f. [dal lat. classis, di origine incerta]. – 1. Ciascuna delle cinque categorie in cui fu divisa, in base al patrimonio fondiario, la cittadinanza di Roma, nell’ordinamento timocratico introdottovi, secondo la tradizione, da Servio...