GLANVILL (o Glanvil), Joseph
GuidoCalogero
Filosofo inglese, nato a Plymouth nel 1636 e morto a Bath il 4 novembre 1680. Dal 1672 fu cappellano di corte di Carlo II, e dal 1678 prebendario della cattedrale [...] di Worcester.
Nella sua opera principale (The vanity of dogmatizing or confidence in opinions, ecc., Londra 1661, rielaborata poi col titolo di Scepsis scientifica or confessed ignorance, the way to science, ...
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Filosofo vissuto tra il sec. V e il IV a. C., scolaro di Anassagora e autore di uno scritto di filosofia naturale di cui ci è rimasto soltanto un breve frammento. Egli seguiva sostanzialmente le dottrine del maestro, ma concepiva il caos originario degli elementi, non ancor dominato dal νοῦς (l'"intelletto"), come identico all'aria, e considerava il νοῦς stesso non separato ma commisto a questa sostanza ...
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Filosofo e pedagogista, nato a Galatina (Lecce) il 19 settembre 1832, morto a Firenze il 28 dicembre 1885. Prima medico, si dedicò poi agli studî filosofici; e, dopo aver insegnato al Liceo Dante in Firenze, fu dal 1876 fino alla morte professore di filosofia teoretica, e per varî anni anche di pedagogia, nell'università di Bologna.
Positivista, ma non senza intenti critici nei riguardi del positivismo ...
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STEWART, Dugald
GuidoCalogero
Pensatore inglese, nato a Edimburgo il 22 novembre 1753, ivi morto l'11 giugno 1828. Seguace della cosiddetta scuola scozzese (v. cozzese, scuola), ne fu, dopo il suo [...] fondatore Thomas Reid (v.), il massimo rappresentante. Professore prima di matematica e poi di filosofia morale all'università di Edimburgo, contribuì in misura notevolissima, col suo insegnamento, alla ...
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Sofista e poeta elegiaco del sec. V a. C., più volte ricordato da Platone e da Aristotele.
Caratteristica la menzione del Fedone platonico (pp. 60-61): E., secondo le parole di Cebete, vuol sapere perché Socrate si sia messo a comporre versi in carcere. Socrate risponde di voler così obbedire, anche nel senso più letterale, a un sogno che gli ha ordinato l'esercizio della musica, pur avendovi già altrimenti ...
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NOUMENO
GuidoCalogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente [...] passivo del verbo νοεῖν "intelligere") sono le idee in quanto distinte dagli αἰσϑητά, gli oggetti sensibili del mondo empirico. Per Kant una simile assoluta distinzione non può naturalmente sussistere, ...
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Nella logica aristotelica può significare genericamente il metodo risolutivo di un problema mediante la sua "riduzione" a un altro problema, già risoluto (cfr., p. es., Aristot., Analyt. priora, II, 25, [...] dei giudizî particolari e in quelle che la presupponevano, tale condizione non sempre sussisteva.
Bibl.: Per il valore dell'apagoge nella struttura della logica aristotelica v. G. Calogero, I fondamenti d. logica aristot., Firenze 1927, p. 203 segg. ...
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TEORIA
GuidoCalogero
. Il greco ϑεωρία designa, inizialmente, l'azione del ϑεορός, o dei ϑεωροί (v. teori). Siccome, d'altronde, codesta azione consiste essenzialmente nel "contemplare" con reverenza [...] la celebrazione d'una festa o cerimonia religiosa, il termine passa a designare la considerazione conoscitiva in genere. Questa metaforizzazione linguistica è tanto più consona allo spirito greco, in quanto ...
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POLEMONE (Πολέμων, gen. Πολέμωνος, quindi pron. Polemóne; Polĕmo)
GuidoCalogero
Filosofo greco, vissuto fra la seconda metà del sec. IV e la prima del III a. C. Tenne lo scolarcato dell'Accademia platonica [...] dal 315-14, quando successe a Senocrate, al 270-69, quando gli successe Cratete d'Atene. Fu uno dei più notevoli rappresentanti della scuola platonica nella fase più antica della sua evoluzione.
Manca ...
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Filosofo giudeo-ellenistico, anteriore a Filone e vissuto tra il sec. Il e il I a. C. Scrisse un ampio commento al Pentateuco, facendo largo uso dell'interpretazione allegorica e preoccupandosi specialmente di dimostrare come tutta la sapienza filosofica greca non derivasse che dall'antichissima dottrina ebraica ivi rappresentata e celata. Per sostenere tale tesi, egli suppose che prima della versione ...
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