scempio (agg.)
Alessandro Niccoli
Ricorre solo nella Commedia, in accezioni assai varie dall'una all'altra occorrenza.
Conserva il valore fondamentale di " semplice ", " non doppio " quando è riferito [...] Mattalia però osserva che il dubbio provocato in D. da Guido del Duca era " limitato ", perché riguardava la degenerazione L'aggettivo ritorna nella descrizione della metamorfosi di Francesco Cavalcanti, di serpente che era già divenuto uomo in tutta ...
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peggio
Bruno Bernabei
Raramente attestato nelle opere minori di D., registra una maggiore frequenza nelle tre cantiche della Commedia.
Da notare innanzitutto il tipo sintagmatico ‛ fare p. ' (documentato [...] per ‛ peggiore ', in qualità di aggettivo indeclinabile (cfr. Cavalcanti A me stesso 6): Rime LXXV 3 peggio fia la lonza là 've 'l tacer mi fu avviso 'l peggio (parla Guido da Montefeltro, l'incauto consigliere di Bonifacio VIII: " il tacere ...
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ANGIOLIERI, Anglioliero (soprannominato Solafica, per ragioni a noi ignote)
Giulio Prunai
Nacque in Siena nella seconda metà del sec. XII da Iacopo, di nobile famiglia avente casa e torre nel popolo [...] di Piero e Ildebrandino di Guido per i prestiti fatti a Federico II, duca d'Austria, e al proposto di Pavia (di cui ignoriamo il nome); sempre nel 1227 fu partecipe alla costituzione di debito fatta dalla compagnia Cavalcanti-Piccolomini a quella di ...
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Iacopo, i' fui, ne le nevicate alpi
Vincenzo Pernicone
. Sonetto con coda di due versi a rima baciata (Rime dubbie VII), assegnato a D. dalla rubrica del codice Laurenziano Rediano 184 (c. 96 r), adespoto [...] v. 1. Secondo il Filippini, che accetta l'attribuzione a D., potrebbe identificarsi col rimatore Iacopo Cavalcanti, cugino o affine di Guido; il luogo montagnoso sarebbe identificabile con Pietramala e la data del viaggio sarebbe da porre alla fine ...
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Lamma, Ernesto
Nereo Vianello
Studioso di D. (nato a Bologna nel 1863 - morto poco dopo il 1930), pubblicò su giornali e riviste importanti contributi, raccolti in Questioni dantesche (Bologna 1902) [...] -393, e in altro contributo esamina i rapporti fra D.A. e Giovanni Quirini; ne La ‛ rimenata ' di Guido sostiene che il sonetto del Cavalcanti I' vegno il giorno a te infinite volte contiene un rimprovero a D. che aveva accettato gli Ordinamenti di ...
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invilire
Sebastiano Aglianò
Verbo in evidenza negli studi danteschi, perché assunto da D. a designare determinati momenti della sua vita. Dopo la morte di Beatrice, nello stato di prostrazione estrema [...] l'accompagna. Nel sonetto I' vegno 'l giorno a te, anche il Cavalcanti parla dell'" anima invilita " di D. (v. 14; cfr. altresì sicuri per scartare definitivamente la vecchia tesi che Guido intenda redimere l'amico da un suo traviamento morale ...
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osare
Alessandro Niccoli
È vocabolo esclusivo del linguaggio poetico, a bassa frequenza (appena cinque esempi in opere certamente dantesche, due nelle Rime dubbie e quattro nel Fiore).
Nell'accezione [...] è bon diritto, sorte / che l'uno come l'altro essere osa "), dal Cavalcanti (Quando di morte 19 " sì ch'amar già non osa / qual sente come attuale il verbo sembra invece avere in Rime XLVIII 15 ti guido esta pulcella nuda / … ch'a torno gir non osa, ...
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fallace
Guido Favati
Indica ciò che non mantiene le sue premesse (il Cavalcanti [La forte e nova 22] parla di " speranza ch'è stata fallace "), e si dice anche di quel che non costituisce un bene di [...] stabile possesso. In Pd X 125 il mondo è pertanto detto fallace in contrapposizione all'eterno ben del Paradiso, nella cui contemplazione gode / l'anima santa di Boezio; quanto fallaci siano le cose terrene ...
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Se vedi Amore, assai ti priego, Dante
Mario Pazzaglia
Sonetto di G. Cavalcanti (Rime LIV; schema abba abba; Cde edc) che chiede a D. se Lapo Gianni è veramente innamorato, come si richiede a un " fedele [...] , da parte del Barbi, dell'ipotesi del Di Benedetto che Guido aspiri a prendere il posto di Lapo nel cuore di monna 7 ss.; L. Di Benedetto, Fra gli amori di D. e del Cavalcanti, Napoli 1928, 5-6; Barbi-Maggini, Rime 198 ss.; Contini, Poeti ...
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Poi che traesti infino al ferro l'arco
Mario Pazzaglia
. Sonetto (schema abab abab; cdc dcd) di Guido Orlandi, in risposta, secondo la didascalia del cod. Vaticano 3124, a uno di D., che però non possediamo. [...] di proposta ne rende difficile l'esegesi: si comprende però che Guido rimprovera a D. l'orgoglio che lo ha condotto a rivolgere forze.
Si ripensa alla corrispondenza fra l'Orlandi e il Cavalcanti, che, fra altri motivi, rivela una risentita polemica ...
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cavalcante
agg. e s. m. [part. pres. di cavalcare], ant. – 1. Che cavalca, cavalcatore. 2. Servo che seguiva o precedeva, a cavallo, il padrone quando questi cavalcava o andava in carrozza. 3. Colui che, stando a cavallo, guida la prima coppia...
nido
s. m. [lat. nīdus, da una radice indoeuropea *ni-zdo- (formata con il preverbio ni-, che indica movimento dall’alto in basso, e una voce affine a sedeo «sedere»), largamente rappresentata anche nelle lingue germaniche e slave]. – 1. a....