Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, Poesia cortese, didattica, popolare e giullaresca, Laude, Dolce StilNovo
Gianfranco Contini
Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, [...] per Brunetto Latini;
Ezio RAIMONDI, per i Memoriali bolognesi e i serventesi dei Lambertazzi e romagnolo;
Cesare SEGRE, per Guittoned'Arezzo e tutti gli altri toscani fino al Mare amoroso (escluso Chiaro ma incluso frate Ubertino), la Canzone del fi ...
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nuovo (novo; per l'alternanza fra le due forme, cfr. Petrocchi, Introduzione 428)
Antonietta Bufanoaut>
Le accezioni fondamentali di questo aggettivo sono quelle di " diverso dal precedente "; " inusitato [...] in cui l'aggettivo assume più forte risalto: preso dal timore e dal dubbio, D. si paragona a quei che disvuol ciò che volle / e per novi pensier teorizzante sopra l'amore (la scuola di Guittoned'Arezzo e più e meglio del bolognese Guido Guinizelli ...
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sicilianismi
Ghino Ghinassi
Il linguaggio della lirica duecentesca, e non solo della lirica, fu profondamente segnato dalla koinè creata dalla prima scuola poetica italiana, la cosiddetta scuola siciliana. [...] di questa koinè poetica fu subito notevolissimo in Toscana. I cosiddetti poeti siculo-toscani, che, con a capo Guittoned'Arezzo e Bonagiunta da Lucca, raccolsero l'eredità dei siciliani, ne accolsero anche, per larga parte, il linguaggio, divenuto ...
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LAMBERTAZZI, Fabruzzo
Armando Antonelli
Nacque a Bologna intorno agli anni '40 del Duecento da Tommasino. Il L. non è quindi da confondere con il contemporaneo Fabruzzo di Guiduccio Lambertazzi, di [...] un sonetto guinizzelliano, che è ivi attribuito a Guittoned'Arezzo.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di 17 s.; Concordanze della lingua poetica italiana delle origini (CLPIO), I, a cura di D'Arco S. Avalle, Milano-Napoli 1992, B O7 pp. 6 s., B 46 p. ...
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FRESCOBALDI, Lambertuccio
Fabio De Propris
Nacque intorno al 1250 a Firenze da una figlia di Lamberto Belfradelli - il cui nome non è noto - e da Ugolino (Ghino), esponente dell'arte di Calimala. Fu [...] ). La tenzone proseguì poi soltanto tra Monte e il F., che dimostrò così di aver appreso l'ardua lezione di Guittoned'Arezzo e di poter tenere testa all'avversario. Se nei primi sonetti l'area della sfida rimase contenuta alla rima equivoca proposta ...
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dove (do')
Riccardo Ambrosini
1. L'uso di d. e della forma scorciata dov', di fronte a parole inizianti con e-, i- tonici (non è perciò da rifiutare la lettura dove è scritta, in Rime dubbie XII 13, [...] Iacopone da Todi e, sia pure in misura minore di du' ma con probabilità ben maggiore di essere stata presente a D., da Guittoned'Arezzo (ad es., in Comune perta 55 " ché, do' n'move lui pregio o onta, / le più fiate desmonta / a valere... / bealtà ...
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siciliana, scuola
Mario Marti
Con questa indicazione storiografica (nei primi secoli tuttavia si diceva solo ‛ i Siciliani ' forse con maggiore precisione e proprietà), viene designato complessivamente [...] tra questa ‛ scuola ' e l'altro gruppo di rimatori cosiddetti siculo-toscani, che si affollano intorno alle preminenti figure di Guittoned'Arezzo e di Bonagiunta da Lucca.
Il periodo entro il quale ebbero vita i Siciliani è da fissare, con un certo ...
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FRESCOBALDI, Berto
Michele Luzzati
Forse figlio di Ranieri e forse nipote di Lamberto (l'uno fu degli Anziani nel 1255 e l'altro nel 1252), nacque probabilmente a Firenze, nella prima metà del secolo [...] 1305, per l'intervento di Roberto di Calabria.
Di indole violenta e polemica, il F. si attirò gli strali di Guittoned'Arezzo per il suo attaccamento alle glorie e ai beni terreni. All'incremento delle sue ricchezze, infatti, egli dedicò buona parte ...
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ORBICCIANI, Bonagiunta
Marco Grimaldi
ORBICCIANI, Bonagiunta. – Scarsi sono i dati biografici di questo poeta del XIII secolo. Definito «ser» nelle rubriche del Vaticano latino 3793 e del Vaticano latino [...] che cercano di delineare la natura – quasi certamente letteraria – del «nodo» che avrebbe posto Bonagiunta, Giacomo da Lentini (il Notaro) e Guittoned’Arezzo al di fuori del dolce stil novo di Dante e dei suoi sodali. Non vi è prova che Dante e ...
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Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato
Vincenzo Pernicone
. Questa canzone (Rime LXXXIII) è citata da D. nel De vulg. Eloq. (II XII 8) per ricordare che in essa, come in Donna me prega di Guido Cavalcanti, [...] coerenza verso la propria personalità morale. È certo che con questa canzone D. si avvicinava a un modello non gradito, alla poesia moraleggiante di Guittoned'Arezzo, e forse congiuravano insieme l'antipatia verso il poeta aretino e il perdurante ...
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guittoniano
agg. – Relativo a Guittone d’Arezzo (c. 1235 - 1294), il poeta più rappresentativo del momento di trapasso tra la poesia siciliana e il Dolce stil novo: le rime, le Lettere g., lo stile g., la moralità guittoniana; sostantivato,...
lamento
laménto s. m. [dal lat. lamentum]. – 1. a. Voce, parola di dolore, spesso mista al pianto: fare, mandare un l.; emettere lamenti, rompere in lamenti, levare alti l.; l. pietoso, straziante. Anche, séguito di voci o parole di dolore,...