Pittore e acquafortista (Utrecht 1646 - Schoonhoven 1726 circa). Attivo a Parigi, Venezia, Roma e Amburgo, dipinse paesaggi nel gusto italiano, sotto l'influsso di G. Poussin. ...
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Movimento artistico, il cui scopo era la rivalutazione dell’artigianato contro la soverchiante produzione industriale e lo scadimento del gusto da essa prodotto nella seconda metà dell’Ottocento. Collegato [...] al gusto neo-gotico e alla corrente preraffaellita, fece capo a W. Morris e ai suoi immediati seguaci, particolarmente W. Crane e C.R. Ashbee. Ebbe notevole influenza in tutti i campi dell’arte applicata, nonché sull’architettura per la formazione e ...
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Attore e scrittore di teatro (Lipsia 1811 - ivi 1873). Tra le sue fortunate commedie, che andavano incontro al gusto del pubblico piccolo-borghese, ricordiamo Doctor Wespe (1843), Der Störenfried (1863), [...] Die zärtlichen Verwandten (1866) ...
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Scultore (Parigi 1595 circa - Londra 1670). In Inghilterra dal 1630, al servizio di Carlo I, scolpì, con severo gusto classico, ritratti (Carlo I, Londra, Victoria and Albert Museum; Enrichetta Maria, [...] Oxford, Saint John's College) e monumenti (Carlo I, 1633, Londra, Charing Cross; Sir Thomas Richardson, 1635, Westminster, abbazia) ...
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Scultore italiano (Milano 1859 - ivi 1937). Allievo di G. Grandi, mirò a effetti pittorici senza tuttavia liberarsi dal gusto aneddotico. Tra le opere: La vedova (1888, Roma, Gall. naz. d'arte moderna), [...] alcuni ritratti (Autoritratto, 1926, Milano, Gall. d'arte moderna) e il monumento a F. Cavallotti (Milano, 1906) ...
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Pittore (Digione 1710 circa - Parigi forse 1803); con J. Lajoue, J. Pillement e altri, si distinse per un gusto non accademico della natura, influenzando non poco la scuola di Barbizon. Prima di stabilirsi [...] definitivamente a Parigi, fu in Italia e in Inghilterra ...
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Fenomeno sociale che consiste nell’affermarsi, in un determinato momento storico e in una data area geografica e culturale, di modelli estetici e comportamentali (nel gusto, nello stile, nelle forme espressive), [...] e policromi di Kenzo, ma è anche il decennio del revival anni 1920-1940: fluido nella maglieria di S. Rykiel, metropolitano nel gusto di G. Paulin, interpretato al limite dell’alta m. da W. Albini, mentre il casual, imposto dalla strada come stile di ...
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Lavoro manuale, fatto in casa propria senza ricorrere all'operaio specializzato, soprattutto come passatempo e per hobby; il gusto stesso di dedicarsi a tali lavori. In it. sono spesso usate, con sign. [...] affine, le espressioni fàtelo da voi, o fardasé, spec. come titolo di manuali o periodici che guidano a questo genere di attività ...
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Jarmusch, Jim
Daniela Daniele
Regista cinematografico statunitense, nato ad Akron (Ohio) il 22 gennaio 1953. Autore di gusto europeo, ha mostrato sempre un profondo interesse per l'incontro tra le culture [...] più disparate, e per i paradossi e le ironie che possono derivarne. Le sue scelte registiche (per lo più lontane da concessioni all'industria cinematografica), le tonalità grigie del cinema underground ...
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Decoratore italiano (Milano 1856 - Molsheim, Alsazia, 1940). Fu tra i primi a portare nell'arte del mobilio un gusto nuovo, più semplice e moderno; fu arredatore d'interni, premiato alle esposizioni di [...] Parigi (1900) e di Torino (1902). Stabilitosi in Francia, si dedicò quasi esclusivamente alla pittura. Il Museum of modern art di New York conserva un suo scrittoio (1901). Il figlio Rembrandt (n. Milano ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...