In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] essere considerate collocazioni. Osservando i seguenti esempi:
(1) mangiare un panino
(2) mangiare a quattro palmenti
(3) mangiare di gusto
si ricava ad es. che (1) non è una collocazione ma una combinazione libera, in quanto panino potrebbe essere ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] e parodistico dei singoli vernacoli; una rassegna di letterature regionali, in cui elemento dominante è il gusto della deformazione parodistica degli idiomi più locali, una vera e propria linea di letteratura dialettale riflessa criticamente ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] si ha la conclusiva normalizzazione delle regole dell’apostrofo, la cui applicazione resta, però, spesso guidata dal gusto, soprattutto in poesia. Nella seconda metà del secolo Raffaello Fornaciari descrive un impiego parco dell’apostrofo, lasciando ...
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Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] o colloquiali, rilevati sia nel lessico sia nella sintassi (per l’analisi di lingua e stile, cfr. Tomasin 2009).
Il gusto per la brevitas e l’incisività narrativa si individua nello stile nominale (esempi in Serianni 1993: 542; Tomasin 2009: 217 ...
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MANUZZI, Giuseppe
Antonio Carrannante
Ultimo di cinque figli, nacque il 18 marzo 1800 in località Bulgaria (frazione di Cesena) da Francesco e da Maddalena Magnani.
Ancora fanciullo fu ospitato da un [...] mezzi termini la sua fede puristica, dicendosi convinto che "quell'aurea semplicità, quel candore schietto, quelle forme natie, quel finissimo gusto di favella, non di fuori portato, ma nato in casa, non si trovi fuori di quel beato e ricco secolo ...
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Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] / drizzare / tendere le orecchie, ecc.; l’odorato («intuire è annusare»): andare a lume di naso, avere naso, ecc.; il gusto («esperire è assaggiare»): avere / restare con l’amaro in bocca, fare la bocca, rifarsi la bocca, rivoltare lo stomaco, ecc ...
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Nella tradizione retorica occidentale il termine amplificazione (lat. amplificatio, exaggeratio; greco áuxesis, da auxánō «accrescere») indica un complesso di tecniche che intensificano i discorsi con [...] divino amico che ti afferra
dove l’innalzamento procede attraverso un sapiente uso di perifrasi classiche stemperate da un gusto parodico che le traduce in un vortice di figuralità discorsive, compresa la citazione e la similitudine dissimulata.
In ...
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GRIFFINI, Eugenio
Bruna Soravia
Nacque a Milano il 26 dic. 1878, unico figlio di Rocco, ispettore capo del Comune di Milano, e di Maria Reina. Appena adolescente intraprese lo studio della lingua araba, [...] ed erudito, frequente nella tradizione anglosassone più che italiana. All'interesse puramente scientifico egli sembrò aver anteposto il gusto di colmare la distanza, linguistica e psicologica, con la società araba. Di questa sua profonda conoscenza ...
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L’espressione parola macedonia, introdotto nella linguistica italiana da Bruno Migliorini (1949: 89), denota formazioni che risultano da «una o più parole maciullate», le quali «sono state messe insieme [...] tra il serio e il faceto dalla penna illustre di Arrigo Castellani (1987) non prese piede, oltre che per il gusto dell’esotico condannato dall’autore, anche per l’indubbia rarità di questo tipo di creazioni in italiano rispetto ad altre lingue ...
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Antica popolazione d'Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali (fig. 1), ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia.
Sull’origine [...] popolaresco e vivace (figure di sarcofagi; il cosiddetto obesus Etruscus). Per la pittura, come nella scultura, dal gusto orientalizzante astrattamente decorativo (per es., tomba Campana di Veio) si passa a quello ionico (tombe tarquiniesi dei ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...