Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] di quest’ultimo «è un perfetto esempio di lingua televisiva», nella sua ibridazione postmoderna, nella quale si alternano «il gusto della beffa e della performance [...] (nella ricerca di una lingua ‘alta’ e a volte pseudo-colta); il mimetismo (di ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] una società sempre più mescolata è segnalato dalla tendenza della grafia italiana ad accettare grafie straniere che riflettono anche il gusto comune per il forestierismo e per le neoformazioni colte: di nuovo la grafia è questione di stile e specchio ...
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(arm. Hayastan) Regione fisica e storica dell’Asia sudoccidentale, estesa fra 38° e 41° lat. N e 37° e 47° long. E Gr. e ampia circa 140.000 km2.
Dal punto di vista fisico l’A. s’identifica con l’Acrocoro [...] nel Matenadaran («biblioteca») di Erevan e nella biblioteca di San Lazzaro a Venezia. Caratterizzata da monumentalità, semplificazione, gusto per la decorazione, la prima fase della miniatura armena (sec. 9°-10°) mostra un forte ascendente siriaco ...
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PASQUALI, Giorgio
Antonio La Penna
PASQUALI, Giorgio. – Nacque a Roma il 29 aprile 1885 da Gustavo e da Anna (Marianna) Lasagni.
Il padre, esperto di diritto internazionale e professionista ben noto, [...] fuori dalla storia; l’Orazio lirico era, oltre che analisi fine della poesia, un quadro dell’assimilazione di cultura e gusto ellenistici nel mondo romano. Il contrasto con la critica letteraria allora corrente in Italia, spiega, almeno in parte, la ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] e nella pubblicistica, così come nelle traduzioni dal francese, abbondano i prestiti non adattati, dettati dal gusto dei tempi o dalla mancanza di corrispettivi, comunque sempre evocativi della cultura maggiormente prestigiosa (bon ton, budoir ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] nel vol. V delle Opere complete con il titolo L'ultimo volume dantesco (Roma 1926), che ripropongono esemplarmente il gusto dovidiano per le "costruzioncelle isolate", una miriade di questioni minori" e minime dalle quali presumeva di poter ricavare ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] meno di secolari inversioni dell’ordine ausiliare o servile e verbo, pur nella persistenza di soluzioni tradizionali (come il gusto dell’enclisi pronominale).
Le maggiori novità sono introdotte in prosa dal momento in cui si afferma anche in Italia ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] , conferiscono al dettato, difficile e oscuro, un «tono colloquiale» (Gavazzeni, in Foscolo 1974) che lo riscatta da qualsiasi gusto antiquario. Osserva Foscolo introducendo le sue note al carme: «Ho desunto questo modo di poesia da’ Greci i quali ...
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Antroponimo è il nome proprio di persona e antroponimia (settore dell’onomastica) è l’insieme dei nomi propri di persona (ma anche dei ➔ cognomi), come pure lo studio di questi.
Rispetto al comune termine [...] evitato come troppo popolaresco.
Insomma il nome può dare informazioni sulla zona di provenienza, su un ambiente, un’epoca, sui gusti, sulla zona di nascita o di origine, e di riflesso anche sulle condizioni sociali ed economiche. Così, se Chiaffredo ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] nuova, nelle direzioni della ricerca dell’arcaismo trecentesco (con la ripresa di forme accantonate dal gusto classicistico rinascimentale: propio, notomia, traccurare); dell’accoglimento (cfr. Nencioni 1988: 293-295) di «iperfiorentinismi» quali ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...