La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] , ad es., i due termini rinviano a sensazioni di tipo diverso come rispettivamente l’udito e il tatto, l’olfatto e il gusto, la vista e il tatto. Questi accostamenti creano un senso di straniamento, con un effetto tipico di figure retoriche non solo ...
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MELCHIORI, Giorgio
Piero Boitani
Anglista, nato a Roma il 19 agosto 1920. Dopo la laurea in lettere con M. Praz e P. Toesca, ha insegnato letteratura inglese nelle università di Roma e Torino, e condiretto [...] che sovrintendono alla poesia di W.B. Yeats (di Yeats ha anche curato la traduzione di Quaranta Poesie, 1965); Il gusto di Henry James (1974, in collaborazione con B. Arnett Melchiori) esplora con approccio originale il problema dell'estetica, della ...
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FINE O FINO?
Le due forme si riferiscono a diverse sfumature di significato.
• L’aggettivo fine si riferisce a una sottigliezza materiale
Quel filo di metallo è proprio fine
o, in senso figurato, [...] qualità scelta)
ed è l’unica usata in locuzioni come
lavorare di fino (= eseguire lavori che richiedono precisione, delicatezza, gusto ecc.).
Usi
In molti usi regionali le due forme si alternano secondo criteri diversi. Ne sono testimoni, tra l ...
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VALBUENA PRAT, Ángel
Carmelo SAMONA'
Critico e filologo spagnolo, nato a Barcellona nel 1900. Ha insegnato letteratura spagnola nelle università di La Laguna (Canarie), Barcellona e Murcia.
Fin dalla [...] Calderón e il teatro della "Edad de oro" come s'era fatto per Góngora e per la poesia culterana. Di questo gusto rinnovato è indice la sua ulteriore opera di studioso e di editore quasi sempre orientata verso il Seicento (cfr. le numerose edizioni ...
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FORNACIARI, Luigi
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 17 sett. 1798 da Angelo, "tesoriere pubblico" nell'amministrazione ducale, e da Rosaria Tognini.
Studiò grammatica e retorica nelle scuole di S. [...] dell'insegnante, a essere copiati e assimilati dall'alunno che, creandosi in tal modo una sensibilità, un gusto linguistico autonomi, spontaneamente, per imitazione "sovra gli esempi" proposti "procuri di foggiare i suoi scritti" (Avviso premesso ...
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La pubblicità, in tutte le sue forme (su manifesti, nei giornali, in radio e televisione), è uno dei tipi testuali che più influenzano l’italiano comune, con coniazione di ➔ neologismi e prestito di parole, [...] uno yogurt: fate l’amore con il sapore. L’allentamento dei freni censori ha dato la stura anche a doppi sensi di dubbio gusto: da l’antifurto con le palle al pornodivo Rocco Siffredi che pubblicizza le patatine fritte: la patatina tira e a chi piace ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] se per ma donna non l’ò»); dall’altro, nel contrasto, l’uso mimetico-espressivo della lingua ‘altra’ – legato spesso al gusto per il plurilinguismo giocoso, la parodia verbale – e insieme l’attenzione per le varietà diatopiche e il parlato: la parte ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] diritto. Al centro della sua ricerca non è un puro gusto filologico, ma un attaccamento al passato di Roma, cui si l’ideale che animò tutta la sua opera: la restaurazione del gusto per le lettere antiche. Ad Alcuino si deve la nuova definizione ...
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CLARICIO, Girolamo
Francesca Romana De' Angelis
Nacque a Imola intorno al 1470. Secondo le ipotesi di Dionisotti si recò a Pavia e a Milano, dove iniziò la formazione culturale e dove probabilmente [...] 'esercizio di una filologia soggettiva... nella fede d'un gusto, elevato a norma assoluta" (Raimondi). Antichità e modernità ponendosi ora come esempiarità scrittoria ora come recupero al gusto e alla sensibilità culturale del tempo. Ne viene fuori ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] specializzate, onde le dizioni: organo di s. specifico per gli organi della vista, dell’udito, dell’olfatto, del gusto e del vestibolo, e organi della sensibilità generale per i dispositivi connessi con le differenti forme della sensibilità corporea ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...