La maiuscola (dal diminutivo del lat. maius «maggiore») o lettera grande è una lettera che si rende più visibile rispetto alle altre attraverso la maggiore dimensione e con altre forme di enfasi grafica [...] è uno degli usi più vari e instabili della maiuscola nella storia dell’ortografia italiana, ancora oggi soggetto al gusto e all’intenzione individuali. Solo dalla prima metà del Novecento le grammatiche impongono una netta diminuzione delle maiuscole ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] alla nuova sensibilità poetica con rese semantiche inusitate come in Guido Gozzano: «i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto!)» e «Ha diciassette anni la Nonna! Carlotta quasi lo stesso» (“L’amica di nonna Speranza”, in I Colloqui, I, v. 2 ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] lo specifico femminile in modo coerente e problematico, come dimostrano le protagoniste di E. Sotiropùlu e la sensibilità di gusto minimalista che affiora dai racconti di A. Kastrinàki, di A. Drakopùlu e della più giovane D. Kolliàku. Diverso il ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] indefesso, incontentabile» (Cutinelli-Rendina 2009: 262) e nutrito da «un senso vivissimo del valore della parola, un gusto tutto suo dell’esattezza verbale» che fa di questo autore «un conoscitore raffinato delle sfumature del linguaggio» (Fubini ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] e la maggiore attitudine alla prosa e all’argomentazione), ma confermando, dall’altro, le critiche al cattivo gusto e alle intemperanze del mondo melodrammatico italiano (➔ immagine dell’italiano).
Che lo stereotipo della superiorità dell’italiano ...
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Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da famiglia borghese e trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra la città natale e Monterosso (nelle Cinque Terre). Non fece studi classici a scuola, ma fu sostanzialmente [...] filone dantesco per la ricchezza del lessico, l’energia nella rappresentazione degli oggetti esterni e l’onomaturgia, cioè il gusto delle coniazioni d’autore: verbi derivati da sostantivo o aggettivo – che figurano anche nella Bufera e altro – come ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] vocali, per essere intesi come palatali, debbano essere trascritti con gli allografi ‹ci› e ‹gi› (per es. giusto distinto da gusto). Di conseguenza, diversamente che nel latino classico, ‹c› e ‹g› da sole non sono più sufficienti per indicare i suoni ...
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BELTRAMI, Achille
Piero Treves
Nato a Brescia il 4 ott. 1868, frequentò la scuola media nella sua città, dai monumenti di questa e dalle sue tradizioni storiche derivando ispirazione allo studio dell'antichità [...] , Barzellotti e Carducci, il quale ultimo aveva costruito su V. Duruy il discorso di Pietole). È vero che il buon gusto ereditato dalla tradizione letterario-carducciana del sec. XIX salvò sempre il contesto e lo stile del B., pur incline, almeno ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] e forme della tradizione lirica (Serianni 2009).
La poesia giovanile antecedente la conversione (1801-1809) è dominata dal gusto neoclassico, elaborata retoricamente e ricca di aulicismi, ➔ latinismi e ➔ arcaismi nel lessico (come l’ultrice / fiamma ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] es., c o g possono indicare un diverso suono a seconda del contesto: /k/ in cane, ma /ʧ/ in cesta, /g/ in gusto, ma /ʤ/ in angelo. Per rappresentare certi suoni, invece, non esiste un’unica lettera ed è necessario ricorrere a combinazioni di due o ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...