FABRIZI, Vincenzo
Andrea Tulli
Scarse le notizie sulla prima formazione di questo musicista, nato a Napoli nel 1763. Presto avviato allo studio della composizione sotto la guida di G. Tritto, esordì [...] riconobbero spesso al compositore va quindi ridimensionato e riconsiderato nel quadro di un più generale processo di evoluzione del gusto musicale nel teatro d'opera del '700.
Lo stile del F., nella disinvoltura del taglio scenico e nei pregi ...
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CARENA, Maria
Salvatore De Salvo
Nacque a Piossasco (Torino) l'8 ag. 1891 da Giovanni e Felicina Melano. Dotata di una bella voce di soprano si dedicò allo studio del canto, approdando alla affermata [...] in ogni registro ed il perfetto equilibrio sonoro, le permisero di cimentarsi in un repertorio impegnativo e assai vario per gusto e stile. La critica, in genere sempre benevola nei suoi confronti, l'accusò qualche volta di essere un'interprete ...
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CARBONELLI, Giovanni Stefano
Alessandra Ascarelli
Nacque forse a Roma verso il 1691; si suppone che sia stato allievo di Arcangelo Corelli e abbia quindi fatto parte della scuola romana. Chiamato a [...] , dove, con il suo metodo razionale, era riuscita a sostituirsi a una tradizione locale assolutamente empirica. Il gusto degli Inglesi, maggiormente portato ad afferrare una stesura piana e semplice, preferiva senza dubbio la fluida cantabilità dei ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] lo specifico femminile in modo coerente e problematico, come dimostrano le protagoniste di E. Sotiropùlu e la sensibilità di gusto minimalista che affiora dai racconti di A. Kastrinàki, di A. Drakopùlu e della più giovane D. Kolliàku. Diverso il ...
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TEATRO
Ferdinando Taviani
(XXXIII, p. 353; App. II, II, p. 948; III, II, p. 902; IV, III, p. 583)
È ormai impossibile pensare ''il teatro'' al singolare. La pluralità de ''i teatri'', delle tradizioni [...] P. Sellars, rivelatosi come un geniale regista di trovate spettacolari, capace di coniugare la sensibilità della cultura postmoderna con il gusto della rappresentazione di classici sia dell'opera lirica che del t. di prosa (nel 1980 si rivela con una ...
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GASPARINI, Francesco
Alberto Iesuè
Figlio di Nicolao e di Elisabetta Belfiore, nacque a Camaiore (Lucca) il 19 marzo 1661 e venne battezzato nella collegiata di S. Maria Assunta.
Il padre apparteneva [...] . La lettura di questi lavori mostra il G. come un "artista raffinato, tecnicamente avanzato, linguisticamente significativo tanto del gusto della ricerca tipico del genere cantatistico che del momento di superamento del Barocco, un musicista insomma ...
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BENUCCI, Francesco
Ada Zapperi
Nacque a Firenze verso il 1745; studiò canto e nel 1769 debuttò come basso buffo forse a Pistoia. Notizie più sicure sulla sua carriera si hanno però solo a partire dal [...] scena una realtà poetica non sempre vincolata ai dettami del testo, dovettero giocare un ruolo non indifferente nella definizione del gusto teatrale del musicista. Certo l'incontro con il B. fu tra i più felici della carriera teatrale di Mozart e ...
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BRAMBILLA, Marietta
Angelo Mattera
Nacque a Cassano d'Adda il 6 giugno 1807, primogenita di cinque sorelle, tutte cantanti. Dal 1821 all'agosto 1826 studiò al conservatorio di Milano con il maestro [...] Biancolini) poterono vantare una voce altrettanto fenomenale. La dovizia dei mezzi e la sorprendente vocalizzazione, tuttavia, frenate dal gusto innato e dalla sua misura, quasi mai ne fecero scadere il canto ad effetti stentorei o barocchi: esso, al ...
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BABBI, Gregorio
Ada Zapperi
Figlio di un modesto barbiere, nacque a Cesena il 6 nov. 1708. Avendo manifestato indubbie qualità musicali, fu avviato allo studio della musica e del canto, entrando quindi [...] belle haut-taille qui se puisse, allant aussi haut que Jellyot, et fort bon acteur"), o cantante di forza, ma privo di gusto e arte scenica per altri (la caustica Sara Goudar scriveva che il B. "...quelquefois ... violenta la scène. Il falloit qu'il ...
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ANSANI (Anzani), Giovanni
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Nacque a Roma nel 1744 (12 febbraio?), come può rilevarsi dalla data di morte scolpita sul suo epitaffio. Nulla si sa dei suoi studi musicali. Il probabile debutto dell'A., [...] bella figura - prosegue il Burney - si accompagnò da sé sul clavicembalo in molti canti, nei quali manifestò non soltanto buon gusto ed espressione, nei movimenti lenti, ma grande nettezza nel presto [movimenti rapidi], poiché egli [era] in grado di ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...