Scenografia
Antonio Audino
Teatro
di Antonio Audino
In Italia la s. ha assunto un'importanza prevalente rispetto ai vari elementi che compongono lo spettacolo teatrale, non soltanto per la tradizione [...] river Ota (1994), o del belga A. Platel (n. 1956), in Bernadetje (1996) e Allemaal Indiaan (1999). Non è per mero gusto dell'effetto che alcuni grandi registi fanno uso di riprese realizzate in scena e proiettate in tempo reale, ma per un confronto ...
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THURBER, James Grover
Cecilia BARTOLI
Umorista americano, nato a colombus, Ohio, l'8 dicembre 1894, morto il 2 novembre 1961. Compiuti i suoi studî in una università del Middle West, iniziò il suo apprendistato [...] di Th. non si distaccano mai dalla forma breve del racconto, dello sketch, dell'aneddoto, e rispecchiano costantemente il gusto del giornalista di guardare da vicino le vicende umane. Una prima fase dell'opera è caratterizzata da un umorismo ...
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Wegener, Paul
Giovanni Spagnoletti
Attore cinematografico e teatrale e regista cinematografico tedesco, nato a Jerrentowitz/Arnoldsdorf l'11 dicembre 1874 e morto a Berlino il 13 settembre 1948. Dalle [...] del cinema degli anni Dieci, in cui si accavallano tratti tipici della cultura tedesca a elementi di largo gusto popolare, un impulso enorme con la sua multiforme attività di interprete, regista, sceneggiatore e produttore.
Figlio di proprietari ...
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GONZAGA, Pietro (Pietro Gottardo, Pietro di Gottardo)
Maria Lucia Tonini Steidl
Figlio di Francesco e della nobile bellunese Anna Grini, nacque il 25 marzo 1751 a Longarone, presso Belluno.
Il padre, [...] dubita che vi possa essere bisogno di un Pittor Teatrale, il quale sia uomo di buona condotta, lesto nel lavorare, di buon gusto e di una invenzione fervida. Mi dicono, che un certo signor Gonzaga è delle qualità qui indicate" (lettera allo scultore ...
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Garbuglia, Mario
Marco Pistoia
Scenografo e arredatore cinematografico, teatrale e televisivo, nato a Fontespina (Macerata) il 27 maggio 1927. Tra i maggiori scenografi della seconda metà del Novecento, [...] gli esterni e al contempo creò minuziosamente lo splendido salone delle feste, ricco di ben novecento specchi. La duttilità, il gusto, la capacità di risolvere complessi aspetti tecnici sono divenuti i segni di stile di G., ancora capace, anche in ...
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Scrittore, storico dell'arte e critico italiano (Novate Milanese 1923 - Milano 1993). Narratore dall'intensa produzione, che ebbe avvio con I segreti di Milano, ciclo inteso a rappresentare, in chiave [...] (1972), Macbetto (1974), Edipus (1977). Ma col tempo il fervore del primo impulso è venuto attenuandosi in T., e quel gusto per una scrittura mista, nella sua tendenza al parlato, di lingua e dialetto milanese, ha ceduto a un'inclinazione per il ...
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BERSEZIO, Vittorio
Valerio Castronovo
Nacque a Peveragno (Cuneo) nel marzo 1828 da Carlo, giudice al tribunale di Savigliano, esonerato dalla carica durante la reazione di Carlo Felice per trascorsi [...] di F. Carelli e G. Zoppis).
Tuttavia, quale espressione del teatro dialettale in fase declinante per l'affermarsi di nuovi gusti e orientamenti, le commedie popolari del B. ebbero vita effimera, tranne Le Miserie di Mônssù Travet (cui il B. fece ...
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FO, Dario
Roberta Ascarelli
Attore e autore teatrale italiano, nato a San Giano (Varese) il 24 marzo 1926. Studiò all'Accademia di Belle Arti di Milano; si è poi iscritto alla facoltà di architettura, [...] Il dito nell'occhio, 1953; Sani da legare, 1954) ad alcuni spettacoli di rivista assolutamente nuovi per critica sociale e gusto satirico. Finita questa collaborazione, F. ha tentato alcune esperienze nel cinema recitando ne Lo spiritato di Lizzani e ...
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WEBSTER, John
Mario Praz
Drammaturgo inglese, nato tra il 1570 e il 1580, morto tra il 1625 e il 1634. Della sua vita non si sa quasi nulla. Varî omonimi vissuti in quel periodo si sono voluti identificare [...] il W. sembra dire implicitamente che, se la scelta fosse dipesa da lui, avrebbe scritto drammi di stampo classico, ma che il gusto della incapable multitude l'aveva persuaso che a quel modo avrebbe perso invano il suo tempo. Sicché il W., benché in ...
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DE SANCTIS, Alfredo
Roberta Ascarelli
Nacque a Brindisi il 7 ott. 1866 da una famiglia di comici girovaghi. Il padre Pio, un mediocre attore che sosteneva ruoli da caratterista ed era particolarmente [...] , sorprendere, anche a scapito del comune senso della misura, e che trova nella moda del naturalismo una imprevedibile confluenza di gusti e di interessi.
Primo attore nella compagnia di Eleonora Duse, il D. seguì l'attrice in una tournée all'estero ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...