Architetto francese (Bordeaux 1883 - Easthampton, New York, 1950). Formatosi all'École des beaux-arts di Parigi, si dedicò alla progettazione di mobili che espose al Salon d'automne del 1919 e all'Exposition [...] des arts décoratifs del 1925. Membro dell'Union des artistes modernes (1929), avverso al classicismo accademico e al vieto gusto déco, vicino alle idee di Le Corbusier, realizzò con l'impiego prevalente del vetro e dell'acciaio la Maison de verre ( ...
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Scultore (Torino 1724 - ivi 1793). Fu allievo, a Torino, di C. F. Beaumont e di F. Ladatte e, a Roma, di G. B. Maini; dal 1767 attivo con il fratello Filippo (n. 1737 circa - m. Torino 1800) a Venezia, [...] Bologna, Novara, Torino, Stupinigi, Agliè, eseguì opere in cui la formazione classica cede al gusto rococò: statue allegoriche (Torino, Gall. Beaumont, oggi Armeria Reale), statue per la tomba di Umberto I Biancamano (terminate 1773; Saint-Jean-de- ...
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Ebanista (n. in Germania 1710 circa - m. Parigi 1763). Dal 1751 fece parte della bottega di Ch.-J. Boulle, alla morte del quale fu nominato "ebanista del re" (Luigi XV); lavorarono nella sua bottega il [...] fratello Simon (m. Parigi 1786), J. F. Leleu, M. Carlin, J. H. Riesener. Introdusse nell'arte del mobile il gusto dell'intarsio, grandemente sviluppato poi dai suoi allievi. ...
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Pittore, nato a Madrid il 31 ottobre 1929. Ha studiato alla scuola di Belle arti di San Fernando di Madrid. Nel 1957 ha fondato con M. Millares, R. Canogar e A. Saura il gruppo El Paso, espressione dell'arte [...] d'avanguardia spagnola che, nel linguaggio astratto, nel gusto esacerbato per la materia spessa, rivelava una profonda e drammatica contestazione oltreché formale, politica. Nel periodo più recente F., che ha preso parte alle più importanti ...
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Vedi FIBULA dell'anno: 1960 - 1994
FIBULA
M. Pallottino
Il nome latino, inalterato o con qualche adattamento a seconda delle lingue moderne (francese fibule, tedesco Fibel), è impiegato come termine [...] , vale a dire alle necessità del suo impiego in rapporto alle forme degli indumenti, ma anche alle preferenze o alle assuefazioni del gusto in singole fasi di civiltà. Dal momento in cui se ne inventò la forma nella tarda Età del Bronzo, la f. entrò ...
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Pittore, litografo e scrittore francese (Montargis, Loiret, 1767 - Parigi 1824). Allievo prediletto di J.-L. David, ne ereditò un formale linguaggio neoclassico. Vincitore, nel 1789, del Prix de Rome, [...] , nel 1795, dipinse alcuni ritratti (Mademoiselle Lange comme Danae, New York, coll. Wilderstein) che preannunciavano il gusto romantico, ma predilesse temi storici e celebrativi (Ossian accoglie nel Walhalla i generali della Repubblica caduti per la ...
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Scultore (Murcia 1707 - ivi 1783). Figlio di uno scultore napoletano, Vincenzo Nicola (1669-1727), S. rinunciò alla vocazione monastica per continuare l'attività della bottega paterna (nella quale lavoravano [...] ultimi bellissimi esemplari della scultura lignea policroma spagnola, segnati da intenso realismo, appena addolcito dall'emergente gusto classicista. A parte alcune statue di altro soggetto (S. Girolamo penitente, 1755, Murcia, Colegio de Jesuitas ...
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Architetto (Chieri 1736 - Torino 1800 circa). Allievo e aiuto di G. B. Vittone, fino al 1770 lavorò in stretta comunanza con il maestro, tanto da rendere talvolta difficile l'identificazione della sua [...] Nel 1785 fu nominato architetto regio e fino all'ultimo, in numerose chiese, ville, scenografie, portò il suo raffinato gusto settecentesco alle soglie del neoclassicismo. Opere principali: a Chieri le facciate di S. Filippo (1759) e di S. Bernardino ...
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Pittore (Roma 1575 circa - ivi 1625), allievo di G. Baglione. Secondo Baglione fu pittore di nature morte, attività di cui resta testimonianza in un gruppo di dipinti a lui attribuiti, di carattere caravaggesco. [...] Anche nei rari quadri di figura si mostra vicino a Baglione e a Caravaggio per l'uso della luce e il gusto per il particolare realistico (S. Nicola da Tolentino, Roma, S. Agostino; Estasi di s. Francesco, Roma, Accademia di s. Luca). ...
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Pittore e incisore cremonese, attivo dal 1497 al 1517. La Deposizione di Brera rivela influssi lombardi e ferraresi, in partic. dell'Ortolano; nel Viaggio a Emmaus (Londra, National Gallery) M. si ricollega [...] al Romanino; negli affreschi del duomo di Cremona (1517) e nella Resurrezione, gli elementi derivanti dal Romanino sono modificati da ricerche luministiche di gusto dossesco. ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...