Saggista e giornalista spagnolo, nato nel 1882 a Villanueva de Arosa (Galizia); ha lasciato il meglio della sua esperienza di viaggiatore curioso, instancabile, per l'Europa (soprattutto Berlino, Parigi, [...] ma dell'analisi di costume più acuta benché condotta col sorriso e la leggerezza dell'umorista e con uno speciale gusto della caricatura, C. è stato tentato anche da satire come La ciudad automatica (1932), contro la civiltà meccanizzata degli S ...
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classicismo
Emanuele Lelli
Bettina Mirabile
Imitare gli antichi alla ricerca della perfezione
I 'classicisti' di ogni tempo (artisti, letterati, musicisti) hanno posto alla base della loro produzione [...] fenomeno culturale caratterizzato dalla tendenza a imitare chi è venuto prima di noi (i classici), secondo determinate regole di gusto (il canone), elaborate e poi fissate nel corso del tempo (la tradizione). Come gli antichi associavano spesso alla ...
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AGIUS SOLDANA (De Soldanis), Giovan Pietro Francesco
Danilo Veneruso
Nacque al Gozo nel 1712. Compiuti i primi studi di teologia e di diritto a La Valletta, si laureò a Padova. Divise successivamente [...] maggiori dotti del tempo: fu socio onorario di accademie italiane (degli Apatisti a Firenze, dei Botanici a Cortona, del Buon Gusto a Palermo, degli Erranti a Fermo); a Parigi conobbe il Turgot, con il quale mantenne anche in seguito assidui rapporti ...
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Scrittore italiano (Valguarnera, Enna, 1897 - ivi 1933). In collab. con G. Lombardo-Radice compilò un Almanacco per il popolo siciliano (1924); nel 1927 fondò e diresse (a Enna e poi a Roma, fino al 1929) [...] post., a cura di A. Mavarria, Mimi e altre cose, 1946), nella quale in forma popolaresca, ma con gusto squisitamente letterario, sorretto da un'autentica ispirazione lirica, tratteggia tipi e scenette della vita provinciale siciliana. Notevole anche ...
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Scrittore italiano (Palmi 1898 - Roma 1985). Critico letterario (1921) dell'Ordine nuovo di Torino e (1923-25) dell'Unità di Milano, dopo la Liberazione fu condirettore del quotidiano Il Tempo e direttore [...] solitudine, 1920) esordì come narratore col romanzo L'ultimo Cireneo (1923), nel quale il proposito realistico si accompagna al gusto per i risalti drammatici. Scrisse per il teatro (La madre incatenata, 1926; Il peccatore, 1928) e concepì un ampio ...
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Scrittrice statunitense (Richmond, Virginia, 1874 - ivi 1945), autrice di romanzi tutti ambientati nella Virginia, con i quali si propose, in polemica con la letteratura sentimentale in voga nel Sud, di [...] di una cultura decadente (The romantic comedians, 1926; Vein of iron, 1935). Fu scrittrice stilisticamente aristocratica, di gusto raffinato e grande purezza, né risentì dei nuovi esperimenti formali del realismo americano, che anzi rifiutò. Oltre ...
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Nella letteratura italiana, l'insieme della poesia e dei modi espressivi dei cd. poeti crepuscolari. Tale denominazione (che risale a un'espressione usata da G.A. Borgese nel 1910 per indicare lo spegnersi, [...] ) i quali, più che costituire un vero movimento poetico, parteciparono di un comune stato d'animo o atteggiamento del gusto: al dannunzianesimo fino allora imperante opposero una poesia prosastica che, in toni dimessi, incerti fra la malinconia e l ...
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Pittore e scrittore ceco (Milavče, Boemia Occid., 1884 - Studeňany, Boemia Settentr., 1969). Uscito dalla lezione del simbolismo e del decorativismo Jugendstil, cultore di teosofia e occultismo, autore [...] ", 1913; Mor v Korčule "La peste sull'isola di Curzola", 1927; Orbis pictus, 1932). L'ironia, il gusto della parodia e del pastiche si evidenziano soprattutto in Krvavý román ("Romanzo sanguinolento", 1924), riscrittura caricaturale del romanzo nero. ...
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Pietro Metastasio: Opere – Introduzione
Luigi Ronga
La posizione del Metastasio è una delle più singolari che possa incontrarsi nella storia della cultura europea: quella di chi in un'altra arte ha [...] ostile a tutto quel che nella musica sembrava discostarsi, non dico da una problematica tradizione, ma più semplicemente dal suo gusto; il quale ci apparirebbe stranamente statico nel corso di così lunga esperienza, se non fosse di un poeta che nella ...
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Storico e critico letterario francese (La Roche-sur-Yon 1847 - Parigi 1916); dal 1897 professore alla Sorbona. Tenne per vent'anni la rubrica di critica teatrale nel Journal des débats, succedendo a J. [...] e brillante, ma soprattutto letterato e storico della letteratura, tuttavia senza grandi capacità di sintesi e con scarsa finezza di gusto. Oltre a una Histoire de la littérature française (2 voll., 1900-01), sono notevoli gli studî dedicati alla ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...