Pseudonimo del poeta ceco Emil Frída (Louny, Boemia Occid., 1853 - Domažlice, Boemia Settentr., 1912); prof. di letterature comparate all'univ. ceca di Praga (1893). Autore di straordinaria fecondità, [...] impressionistiche (Rok na jihu "Un anno nel sud", 1878, ispirato all'Italia). Virtuosismo formale ma anche un gusto eclettico caratterizzano le sue versioni da varie letterature, compresa quella italiana. Scrisse anche libri di racconti e numerose ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] una gentile e fortunata barcarola a George Sand; Iacopo Vincenzo Foscarini (1785-1864), nobile che si dà lo pseudonimo di Barcariol, ha serio gusto del dialetto e del popolo; ma già si sente che in lui il dialetto è usato solo per "sfogo de un amor ...
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Caprioli, Vittorio
Bruno Roberti
Attore e regista teatrale e cinematografico, nato a Napoli il 15 agosto 1921 e morto ivi il 2 ottobre 1989. Interpretò film appartenenti a generi assai diversi, ottenendo [...] Clementi, C. diresse il suo film più riuscito: Splendori e miserie di Madame Royale (1970). In quest'opera, il suo gusto per la tragica grandezza del ridicolo e del miserabile si incarna nella storia patetica e acre di due anziani travestiti che ...
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GIELGUD, Sir John
Attore drammatico e regista teatrale, nato a Londra il 14 aprile 1904, imparentato in linea materna con i Terry e in linea paterna con la famiglia di attori polacchi Aszperger. Allievo [...] Daviot, e nel 1934 presentò la sua prima messinscena di Hamlet con la sua interpretazione. Dotato di grande sensibilità e gusto, le sue regie si sono susseguite dal'34 sempre più impegnate benché su basi tradizionali, dalle quali solo assai raramente ...
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Cecchi, Alberto
Arnaldo Colasanti
Scrittore, commediografo e critico teatrale e cinematografico, nato a Roma l'11 ottobre 1895 e morto ivi il 18 novembre 1933. Fu una delle figure più rilevanti del [...] del rigore morale. C., a proposito dei bei film, amava usare parole come poesia, verità, arte. Con un ampio arco di gusto: se individuava in The crowd (1928; La folla) di King Vidor uno dei più alti esempi di cinema statunitense, percepiva ugualmente ...
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Attrice italiana (La Spezia 1888 - Roma 1959), sorella di Alda; esordì (1901) con la compagnia di F. Pasta e V. Reiter; fu poi con V. Talli, I. Gramatica e O. Calabresi, con R. Ruggeri. In compagnia con [...] compagnia con U. Piperno ma, sposato il conte Cini (1918), abbandonò l'attività d'attrice. Fu attrice prediletta del pubblico: inflessioni, gesti, atteggiamenti suoi furono di moda come espressione di uno stile e di un gusto significativi del tempo. ...
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Attore, regista e teorico del teatro russo (Penza 1874 - Mosca 1940). Tedesco per parte di padre, assunse la cittadinanza russa nel 1895, adottando il nome di Vsevolod. Allievo di V. I. Nemirovič-Dančenko [...] . Chiamato a Pietroburgo nel 1906 da V. F. Komissarževskaja a lavorare nel suo teatro, vi allestì regie di gusto simbolista su testi di Ibsen, Maeterlinck, Przybyszewski. Fu quindi assunto come regista drammatico dai Teatri imperiali (1908-17 ...
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Fairbanks, Douglas
Roy Menarini
Nome d'arte di Douglas Elton Ulman, attore teatrale e cinematografico e produttore cinematografico statunitense, nato a Denver il 23 maggio 1883 e morto a Santa Monica [...] nelle azioni. Beniamino delle sale d'America e d'Europa, fu altresì apprezzato dalle avanguardie francesi, che ne enfatizzarono il gusto per la modernità e per l'azzardo fine a sé stesso.
Dopo aver trascorso un'infanzia difficile a causa dei problemi ...
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CANZACHI, Giovanni Camillo, detto lo Zoppo
Alfredo E. Bellingeri
Nacque a Bologna verso la fine del sec. XVII. Piccolo di statura e piuttosto grasso, quantunque zoppicasse da una gamba, fu considerato [...] la commedia era preceduta da un discorso introduttivo (Mazzuchelli, cod. Vat. lat. 9265) in cui il C. si diffondeva sul gusto teatrale del suo tempo e annunciava la prossima pubblicazione di una raccolta di componimenti comici, da lui stesso curata e ...
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Scrittore irlandese, nato a Foxrock, sobborgo di Dublino, il 13 aprile 1906, da un'agiata famiglia borghese che nell'Irlanda cattolica era di tradizione protestante e perciò rigorosamente puritana. Nel [...] di lui è da vedere in Proust, ma è più ancora da Joyce che egli apprese con il tipico humour anche il gusto per l'introspezione spietata e, soprattutto, i possibili usi del linguaggio. Già fin dalla prima poesia, Whoroscope (1930), il titolo richiama ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...