Protagonista d'una tragedia dello Shakespeare, che questa ha reso famoso, ma che aveva già prima di essa una sua storia letteraria.
Di questa esistono varie versioni scandinave, ma forti analogie coi romanzi [...] 'autore dell'originaria tragedia d'A. La questione è resa oltremodo complessa dalle varie redazioni in cui ci è pervenuto il testo del Hamlet shakespeariano: l'in-quarto del 1603 o "primo in-quarto", l'in-quarto del 1604 o "secondo in-quarto", e l'in ...
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Tragediografo (Versailles 1733 - ivi 1817). Ammiratore di Shakespeare, adattò per le scene francesi cinque tragedie shakespeariane (Hamlet, 1769; Roméo et Juliette, 1772; Le roi Lear, 1783; Macbeth, 1784; [...] Othello, 1792), modificando sostanzialmente il tono e l'intreccio originali, allo scopo di adattare Shakespeare al gusto illuministico e alla tendenza preromantica all'orrido e al terribile. Tali adattamenti ...
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Attore tedesco (Dillingenan der Donau 1924 - Aachen 1991); nella compagnia dello Städtebundtheater di Tubinga, nel 1948-50 fece parte del Landestheater di Hannover, dove colse i primi successi (Hamlet; [...] Die Räuber di Schiller; Herr Puntila und sein Knecht Matti di Brecht; Spettri di Ibsen). Nel 1950-56 recitò allo Schauspielhaus di Bochum, in un complesso col quale fu anche in tournée a Parigi ottenendo ...
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Attore (Cambridge 1858 - New York 1942); attore professionista dal 1877, nel 1879 esordì a New York. Recitò fino al 1935 e tra le sue più note interpretazioni ricordiamo: Hamlet (1896); Kismet (1911-14); [...] The merry wives of Windsor (1927-28); The merchant of Venice (1931-32). n La figlia, Cornelia Otis S. (Chicago 1901 - New York 1979), attrice di talento e impresaria teatrale, ha interpretato e messo in ...
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Attore francese di origine italiana (Reggio nell'Emilia 1922 - Parigi 2004). Dal 1940 sulle scene, espressivo e duttile, ha legato il suo nome ad alcuni successi: La terrasse de midi di M. Clavel (1947); [...] Hamlet (1954); Les séquestrés d'Altona di J.-P. Sartre (1959). Nel cinema dal 1943, spesso in ruoli secondarî ma sempre incisivi, si segnalò in Les portes de la nuit (Mentre Parigi dorme, 1946); Manon (1949); Casque d'or (1952); Tutti a casa (1960); ...
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Attore (Bristol 1908 - Denham, Londra, 1985). Figlio d'arte, si affermò all'Old Vic di Londra nel 1936, segnalandosi in seguito come interprete sia dei classici shakespeariani (Macbeth, 1947; Love's labours [...] lost, 1949; King Lear, 1952; Hamlet, 1959) sia di autori moderni (The family reunion di Eliot, 1939; The sleeping prince di Rattigan, 1956; The tiger and the horse di Bolt, 1960). Ha dedicato alcuni volumi alla teoria della recitazione (The actor's ...
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Attrice drammatica (Adelaide 1898 - Santa Barbara, Los Angeles, 1992); trasferitasi negli USA, nel 1918 esordì a New York e nel 1928 a Broadway. Acclamata interprete del teatro di O'Neill (Strange interlude, [...] 1930; Mourning becomes Electra, 1931), di Shakespeare (Hamlet, 1936), nel 1937 interpretava a Londra il Macbeth. Delle sue interpretazioni cinematografiche la più nota resta quella di Mrs. Danvers in Rebecca, la prima moglie di Hitchcock. ...
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Attore e regista tedesco (n. Gelsenkirchen 1962). Intenso interprete di opere teatrali, ma anche televisive e cinematografiche, ha diretto Berliner Ensemble (1995-96) dopo H. Müller.
Vita e opere
Dopo [...] studi di arte drammatica a Bochum, esordì nello Hamlet (1984, regia di H. Berg) a Francoforte, dove negli anni successivi lavorò con E. Schleef e B. Wilson; all'inizio degli anni Novanta si rivelò con la sua interpretazione di Im Dickicht der Städte ...
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Attore drammatico (Londra 1787 - Richmond 1833); salì sul palcoscenico ancora fanciullo, ma si affermò con una magnifica interpretazione dello shakespeariano Shylock nel Merchant of Venice al Drury Lane [...] di Londra (1814). Da allora ha inizio la sua fama di sommo interprete dei drammi shakespeariani: Richard III, Hamlet, Othello, Macbeth, King Lear. In seguito a uno scandalo si recò all'estero e fu applaudito anche nell'America Settentr. e in Francia. ...
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profetico
profètico agg. [dal lat. tardo prophetĭcus, gr. προϕητικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Dei profeti: le scritture p.; i libri p. dell’Antico Testamento. b. Di profeta, in quanto capace di prevedere il futuro: spirito p., virtù p.; il calavrese...
words! words! words!
〈u̯ë′ëd∫ ...〉 (ingl. «parole! parole! parole!»). – È la risposta di Amleto (Shakespeare, Hamlet, II, 1, 195) a Polonio che gli chiede che cosa legga (What do you read, my lord?); si usa citare o per affermare la mancanza...