Filosofo neotomista tedesco (Darmstadt 1903 - Monaco di Baviera 1992), prof. di filosofia alla Philosophische Hochschule di Pullach (Monaco di Baviera) e (dal 1952) alla Università Gregoriana di Roma. [...] trascendentali explicata (1958); Ontologia (1963); Der Mensch im Sein (1967); Die Identität von Geist und Sein (1972); Heidegger und Thomas von Aquin (1975); Transzendentale Erfahrung (1978); In jedem Menschen steckt ein Atheist (1981); Von Liebe zu ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Combinando la fenomenologia di Husserl con le filosofie radicali di Nietzsche, Freud, [...] Il termine, adottato da Derrida nel 1967, si presenta come una ripresa della nozione di Destruktion o di Abbau che Heidegger aveva introdotto quarant’anni prima, in riferimento alla storia della metafisica (l’idea era di “desedimentare” o mobilitare ...
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Moderno e postmoderno
Valerio Verra
Paolo Portoghesi
Modernità, di Valerio Verra
Postmoderno, di Paolo Portoghesi
Modernità di Valerio Verra
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione scientifica. [...] al soggetto, ossia a una nuova concezione dell'essenza dell'uomo e del suo rapporto con l'ente. In questo senso Heidegger definisce l'età moderna come l'età dell'‟immagine del mondo", per indicare che soltanto con l'avvento della soggettività è ...
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Axelos, Kostas
Filosofo greco (n. Atene 1924). Attivista della resistenza greca durante l’occupazione nazifascista, venne poi espulso dal partito comunista e condannato a morte perché trockista; nel [...] ’École pratique des hautes études (1957-59), insegnò alla Sorbona dal 1962 al 1973, e tradusse in francese opere di Heidegger e Lukács. L’articolato confronto con il marxismo (Marx penseur de la technique, 1964; trad. it. Marx pensatore della tecnica ...
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Romanziere e critico francese nato a Quain nel 1907, collaboratore di Critique e della Nouvelle revue française. Mirando alla distruzione del concetto tradizionale di letteratura e profondamente influenzato [...] da Mallarmé e Kafka, come da Husserl e Heidegger, propone, come mezzo d'indagine sull'essenza dell'essere, il linguaggio, chiave di ogni enigma; il ruolo della letteratura viene a essere quello di "riportare il linguaggio alla sua vera essenza: ...
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Essere e il nulla, L' (L'etre et le neant)
Essere e il nulla, L’
(L’être et le néant) Opera di J.-P. Sartre, pubblicata nel 1943, in cui è esposta un’«ontologia fenomenologica» sviluppata come superamento [...] della dialettica servo-padrone. L’esistenza degli altri definisce lo scenario in cui l’anelito all’«autenticità» si realizza, diversamente che in Heidegger, mediante l’assunzione della propria libertà e il riconoscimento dell’altro come libertà. ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] alla realtà umana, all'Esserci, è un modo di essere dell'Esserci. Ora, poiché un modo fondamentale dell'Esserci è ciò che Heidegger chiama apertura - apertura al mondo e ai suoi enti -, è in questa che l'esser-vero come esser-scoprente trova il suo ...
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Filosofo tedesco (Offenburg, Baden, 1906 - Friburgo in Brisgovia 1994), prof. prima all'univ. di Friburgo, poi a quella di Monaco di Baviera (1960-71). In polemica col neokantismo e in genere con ogni [...] "metafisica della soggettività", nella sua opera tende a fondare, attraverso Husserl e Heidegger, una "nuova ontologia", che assume istanze vitali del pensiero medievale. Scritti: Über Grundbegriffe philosophischer Wertlehre (1932), Sein und Geist ( ...
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Filosofo e uomo politico italiano (Torino 1936 - Rivoli 2023). Esponente della filosofia ermeneutica, ha teorizzato l'abbandono delle pretese di fondazione della metafisica e la relativizzazione di ogni [...] filosofica contemporanea, nell'indagine sui suoi presupposti storici e teorici ha dedicato la sua attenzione a Schleiermacher, Nietzsche, Heidegger e allo stesso Gadamer (del quale ha curato la traduzione italiana di Wahrheit und Methode, 1972; 2a ed ...
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Strauss, Leo
Filosofo politico tedesco, naturalizzato statunitense (Kirchhain, Assia, 1899 - Annapolis 1973). Di famiglia ebrea, studiò in Germania, conseguendo il dottorato ad Amburgo con Cassirer con [...] sulla filosofia di Jacobi; successivamente frequentò a Friburgo le lezioni di Husserl e i seminari di Heidegger, rimanendo profondamente impressionato dalle capacità ermeneutiche di quest’ultimo. Sul giovane S. esercitarono una notevole influenza ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...