Filosofia
Nel linguaggio della filosofia contemporanea, il termine d., come traduzione del tedesco Verfallenheit, si è diffuso a partire dagli anni 1930 con l’esistenzialismo e in particolare con l’uso [...] che ne ha fatto M. Heidegger in Sein und Zeit (1927). Nel quadro complessivo dell’analisi delle forme e strutture dell’esistenza, la d. indica il modo d’essere inautentico proprio dell’uomo in quanto ‘è gettato’ nel mondo, è preso nella quotidianità ...
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Filosofo e sociologo (Berlino 1898 - Starnberg, Baviera, 1979); insieme a Horkheimer e Adorno fu uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta teoria critica della società elaborata dalla Scuola di [...] , malgrado lo sforzo per riconquistare la dimensione concreta della storia, predominano ancora tutti i temi dell'analitica esistenziale di Heidegger. Costretto a emigrare all'avvento del nazismo, si trasferì nel 1933 a Ginevra e l'anno dopo a New ...
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Moderno e postmoderno
Valerio Verra
Paolo Portoghesi
Modernità, di Valerio Verra
Postmoderno, di Paolo Portoghesi
Modernità di Valerio Verra
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione scientifica. [...] al soggetto, ossia a una nuova concezione dell'essenza dell'uomo e del suo rapporto con l'ente. In questo senso Heidegger definisce l'età moderna come l'età dell'‟immagine del mondo", per indicare che soltanto con l'avvento della soggettività è ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] alla realtà umana, all'Esserci, è un modo di essere dell'Esserci. Ora, poiché un modo fondamentale dell'Esserci è ciò che Heidegger chiama apertura - apertura al mondo e ai suoi enti -, è in questa che l'esser-vero come esser-scoprente trova il suo ...
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Filosofo tedesco (Offenburg, Baden, 1906 - Friburgo in Brisgovia 1994), prof. prima all'univ. di Friburgo, poi a quella di Monaco di Baviera (1960-71). In polemica col neokantismo e in genere con ogni [...] "metafisica della soggettività", nella sua opera tende a fondare, attraverso Husserl e Heidegger, una "nuova ontologia", che assume istanze vitali del pensiero medievale. Scritti: Über Grundbegriffe philosophischer Wertlehre (1932), Sein und Geist ( ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] ripensate a partire dalla tesi heideggeriana dell’immaginazione come radice unitaria della temporalità del Da-sein; una tesi, questa, che Heidegger espone nel 1929 nel suo volume su Kant e che apre le porte, a partire dal secondo dopoguerra e sulla ...
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Filosofo tedesco di origine ceca (Brno 1930 - Friburgo in Brisgovia 2023), prof. all'univ. di Heidelberg e alla Freie Universität di Berlino (1980-92, poi prof. emerito), a Santiago, Vienna, Praga e prof. [...] linguistica per la trattazione dei problemi filosofici tradizionali. Tra le opere: Der Wahrheitsbegriff bei Husserl und Heidegger (1967); Vorlesungen zur Einführung in die sprachanalytische Philosophie (1976; trad. it. 1989); Probleme der Ethik (1984 ...
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Filosofo tedesco, nato a Düsseldorf il 15 marzo 1922; ha insegnato nelle università di Kiel (1962-69), Saarbrücken (1969-72) e Francoforte sul Meno (1972-92). Nel 1988 gli è stato assegnato il premio internazionale [...] Galileo Galilei.
Profondamente influenzato dalla filosofia di M. Heidegger, ha seguito un originale percorso intellettuale caratterizzato da un'ispirazione kantiana di fondo aperta ad accogliere sia i contributi della tradizione ermeneutica ...
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Filosofia pratica
Franco Volpi
sommario: 1. Che cos'è la ‛filosofia pratica'? 2. La ‛riabilitazione della filosofia pratica' in Germania. 3. Temi, problemi ed esponenti dell'odierno neoaristotelismo [...] pp. 111-135.
Volpi, F., Dasein comme praxis. L'assimilation et la radicalisation heideggerienne de la philosophie pratique d'Aristote, in Heidegger et l'idée de la phénoménologie (a cura di F. Volpi e altri), Dordrecht-Boston 1988, pp. 1-41.
Volpi, F ...
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Stato tormentoso di ansietà e di sofferenza.
Filosofia
L’a. è uno dei temi fondamentali dell’esistenzialismo, che l’intende come una delle situazioni affettive rivelatrici attraverso cui l’esistenza si [...] la fede, pure essa, distaccando l’uomo dalle cose finite, lo ‘conduce alla fede’ e lo fa riposare sulla provvidenza. In M. Heidegger la paura è propria dell’esistenza banale, falsa, in cui l’uomo è fuori di sé, disperso nelle cose mondane; l’a ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...