Teologo protestante (Kaufbeuren 1524 - Heidelberg 1569); allievo di Melantone a Wittenberg (1542), insegnò in quella stessa università passando poi a Erfurt e infine a Jena (1548), ove iniziò (1558 circa) [...] ) a lasciarla per avervi insegnato una dottrina eucaristica di tipo calvinista. Passato al calvinismo in Amberg, divenne poi prof. di etica a Heidelberg. Polemista vivace, si ricordano di lui specialmente i Loci theologici (4 voll., post., 1581-84). ...
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Fisico tedesco (Vicenza 1865 - Heidelberg 1913), prof. di fisica teorica al politecnico di Dresda (1896) e poi all'univ. di Heidelberg (1900). Si occupò soprattutto di elettroottica. In particolare è noto [...] per aver studiato l'Effetto P., fenomeno di elettrostrizione consistente nel fatto che alcune sostanze cristalline si deformano sotto l'azione di un campo elettrico, e tale deformazione induce una deformazione ...
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Chimico (Vienna 1900 - Heidelberg 1967), allievo di R. Willstätter; prof. (dal 1926) a Zurigo, poi (1929) a Heidelberg. Presidente della Deutsche chemische Gesellschaft. Le numerose e fondamentali ricerche [...] di K. riguardano la chimica organica e la biochimica; fra esse da ricordare quelle sulla sintesi dei carotenoidi, ma soprattutto quelle riguardanti enzimi e vitamine. Isolò infatti dal siero di latte la ...
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Fisico tedesco (n. Heidelberg 1941). Laureato in fisica all'Univ. di Heidelberg (1969), si è successivamente trasferito negli USA dove, dal 1975 al 1986, ha insegnato alla Stanford University in California. [...] Nel 1986 è tornato in Germania, dove gli è stata assegnata la direzione del Max-Planck-Institut für Quantenoptik e la cattedra di fisica sperimentale alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco. Nel ...
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Filologo classico (Amburgo 1845 - Heidelberg 1898); prof. alle univ. di Kiel, Jena, Tubinga, Lipsia, Heidelberg. Fu amico di F. Nietzsche, di cui apprezzò e difese le teorie sulle origini della tragedia. [...] La sua opera Der griechische Roman (1876), che attribuiva alla seconda sofistica (sec. 2º d. C.) l'origine del romanzo greco, per quanto superata dalla scoperta (1893) dei frammenti del Romanzo di Nino ...
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Chimico (Berlino 1848 - Heidelberg 1897). Prof. a Stoccarda, a Zurigo, a Gottinga e a Heidelberg, ove successe a R. W. Bunsen. È stato uno dei più importanti chimici organici della seconda metà del sec. [...] 19º. I suoi lavori più rilevanti riguardarono la sintesi organica e i problemi strutturali; scoprì un metodo generale di preparazione per le nitroparaffine, sintetizzò il tiofene e scoprì le ossime di ...
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Chimico (Gottinga 1788 - Heidelberg 1853), prof. di chimica e di medicina a Heidelberg; è noto per importanti ricerche sui complessi del ferro e del cianogeno e sull'acido gallico. Compì importanti lavori [...] sulla dinamica della digestione, individuando numerosi componenti della bile. Notevole il suo contributo alla razionalizzazione delle conoscenze chimiche nella prima metà dell'Ottocento, anche se recepì ...
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Giurista tedesco (Lipsia 1851 - Heidelberg 1911), fra i maggiori del suo tempo. Dopo essere stato nell'amministrazione dell'Impero austriaco, fu prof. di diritto pubblico, diritto generale e diritto internazionale [...] nelle univ. di Vienna (1883), Basilea (1889) e (dal 1890 alla morte) Heidelberg. Insieme a K. Gerber e a P. Laband, fu il massimo esponente del positivismo giuridico tedesco. L'opera che gli dette rapidamente larga fama fu il System der subjektiven ...
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Giurista (Heidelberg 1812 - Grosskmehlen ü. Ortrand 1894), figlio di Karl Salomo. Prof. straordinario a Heidelberg nel 1842, abbandonò nel 1845 la carriera universitaria e si ritirò nella sua tenuta di [...] Grosskmehlen per dedicarsi alla direzione dei lavori agricoli e agli studî di diritto bizantino. Membro del Parlamento di Erfurt (1850), della seconda camera (1852-55), della Camera dei deputati di Berlino ...
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Geografo tedesco (Dresda 1859 - Heidelberg 1941), figlio di Hermann. Prof. univ. a Lipsia dal 1894, a Tubinga dal 1897 e a Heidelberg dal 1899 al 1928, fondatore e direttore della Geographische Zeitschrift. [...] Compì due lunghi viaggi nel Sudamerica, dai quali scaturirono alcuni scritti sulle Ande colombiane, sulla Bolivia e sul Perù, e successivamente visitò l'Africa settentrionale e molti paesi asiatici. Cercò ...
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palatino3
palatino3 agg. [dal lat. palatinus, che, riferito in origine al colle di Roma (v. la voce prec.), passò poi a significare «del palazzo, della residenza imperiale» quando gli imperatori romani fecero edificare sul colle le loro dimore]....
francone
fràncone (raro francóne) agg. e s. m. e f. [tratto da Franconia (ted. Franken)]. – Dei Franchi, antica popolazione germanica; della Franconia, regione storica della Germania centro-meridionale. Il termine è usato soprattutto in linguistica:...