I risultati dell'elaborazione neuronale come fonte dell'informazione
John Hertz
(Niels Bohr Institute, Blagdameswey Copenaghen, Danimarca)
Una parte consistente della neurofisiologia si occupa dell'interpretazione [...] 1968) Receptive fields and functional architecture of monkey striate cortex. J. Physiol., 195, 215-243.
JIN, G.X., GAWNE, T.J., HERTZ, J.A., RICHMOND, B.J. (1995) Soc. Neurosci. Abstr., 21, 1650.
KJÆR, T.W. (1996) Tesi di Ph.D., Copenhagen University ...
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L'Ottocento: fisica. L'elettromagnetismo e il campo
Jed Z. Buchwald
L'elettromagnetismo e il campo
William Thomson e Michael Faraday
Nel corso degli anni Trenta del XIX sec., Michael Faraday (1791-1867) [...] posizione era la più adatta a osservare l'interferenza, ma non l'unica possibile e, in effetti, non era stata adottata da Hertz per rilevare l'onda del filo: in quel caso il piano del risonatore includeva sia il filo sia l'oscillatore, e l'apertura ...
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hertzianohertziano 〈herziano〉 [agg. Der. del cognome di H.R. Hertz] [ELT] Dipolo h.: nella radiotecnica, l'antenna a dipolo in mezz'onda, derivata dal-l'oscillatore usato da H.R. Hertz nelle sue esperienze [...] sulle radioonde (→ Hertz, Heinrich Rudolf). ◆ [EMG] [ELT] Onde h.: (a) le onde elettromagnetiche generate artificialmente che sono usate nei sistemi di radiocomunicazione, e quindi, attualmente, nel campo di frequenze sino a qualche centinaio di GHz; ...
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FOTOELETTRICITÀ (dal gr ϕῶς, ϕωτός "luce" e elettricità)
Gilberto Bernardini
H. Hertz scoprì fortuitamente nel 1887 che la luce ultravioletta aveva la proprietà di diminuire la tensione necessaria a [...] far scoccare la scintilla fra due elettrodi nell'aria. Questa scoperta fu il punto di partenza delle ricerche di W. Hallwachs, J. Elster, H. Geitel, ecc., che permisero ben presto di riconoscere che l'azione ...
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megahertz
megahèrtz 〈mega'èrz〉 [s.m. invar. Comp. di mega-b e hertz] [MTR] [ELT] Unità di misura della frequenza pari a 106 Hz (simb. MHz), assai usata nell'ambito della radiotecnica attuale e della [...] radioastronomia ...
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whistlers In geofisica, segnali elettromagnetici presenti nell’atmosfera terrestre, caratterizzati da bassissima frequenza (da qualche decina di hertz a qualche kilohertz, ed eccezionalmente sino a 10-15 [...] kHz) e da un’abbastanza rapida diminuzione della loro frequenza (tipicamente, da 6-8 kHz a poche centinaia di hertz in 1-3 s; fig. 1); si tratta di onde elettromagnetiche che si originano in scariche elettriche atmosferiche e si propagano da un punto ...
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Hallwachs Wilhelm
Hallwachs 〈hàalvaks〉 Wilhelm [STF] (Darmstadt 1859 - Dresda 1922) Prof. di fisica nel politecnico di Dresda (1893). ◆ [EMG] Effetto Hertz-H.: altro nome dell'effetto fotoelettronico [...] esterno: v. fotoelettrico, effetto ...
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Con questo nome (lat. detector "rivelatore") si dovrebbe indicare ogni apparecchio atto a rivelare l'esistenza di onde elettromagnetiche; quindi tanto i vecchi risonatori del Hertz, quanto i coherer di [...] vario tipo. Ma generalmente si chiama detector (magnetico) un particolare rivelatore inventato dal Marconi, e adoperato per lunghi anni nella pratica della telegrafia senza fili per la sua superiorità ...
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Antropologia
Insieme di pratiche, attività rituali, atteggiamenti, stati d’animo che caratterizzano un individuo o un gruppo sociale in seguito alla morte di una persona. L’etnologo francese R. Hertz, [...] in un celebre saggio (Contribution à une étude sur les représentations collectives de la mort, 1907), affermò che lo stato del l. non è prodotto di emozioni ‘naturali’, bensì di rappresentazioni collettive. ...
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hertz
〈hèrz〉 o 〈èrz〉 s. m. [dal nome del fisico ted. H. R. Hertz (1857-1894)]. – In fisica, unità di misura della frequenza di un fenomeno periodico (simbolo: Hz), equivalente a 1 periodo al secondo.
hertziano
〈erzi̯àno〉 (meno com. erziano) agg. – Relativo al fisico ted. H. R. Hertz (v. la voce prec.), o da lui studiato o scoperto. In partic., onde h., le onde elettromagnetiche usate nelle radiocomunicazioni (lo stesso, quindi, che radioonde),...