Meditazioni metafisiche (Meditationes de prima philosophia)
Meditazioni metafisiche
(Meditationes de prima philosophia) Opera (1641) di R. Descartes, pubblicata dapprima a Parigi da Mersenne e poi [...] sette serie di Obiezioni (Obiectiones) poste da filosofi, teologi e scienziati – Caterus, teologo olandese (I), Mersenne (II), Hobbes (III), Arnauld (IV), Gassendi (V), ancora Mersenne (VI) e il gesuita P. Bourdin (VII) – raccolte da Descartes ...
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Lorenzo Fioramonti
Nel pensiero politico moderno, la difesa dei diritti individuali è sempre stata intimamente legata al concetto di sicurezza, traducendosi in una relazione molto spesso conflittuale [...] ha avuto nell’evoluzione delle teorie e delle pratiche politiche sono stati molto diversi.
Per esempio, secondo Thomas Hobbes, teorico della concezione assoluta della sovranità, la sicurezza è il primo obiettivo del potere statuale e, al fine ...
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Subculture politiche territoriali e capitale sociale
Marco Almagisti
Strumenti concettuali
La cultura politica
Il tema della cultura politica riconduce alle origini stesse del pensiero politico occidentale, [...] moderna ha identificato due diversi filoni: il primo raccoglie l’eredità scolastica e annovera fra i propri fautori Thomas Hobbes (1588-1679) – e in modo diverso David Hume (1711-1776) –, sostenendo che un governo efficace presuppone, in primo luogo ...
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Teologo e filosofo (Aller, Somersetshire, 1617 - Cambridge 1688). È il principale rappresentante della cosiddetta Scuola platonica di Cambridge. Dei suoi scritti, per la maggior parte ancora inediti, sono [...] è una confutazione dell'ateismo e dei suoi fondamenti materialistici (atomismo "ateo" e ilozoismo) diretta contro Hobbes e il meccanicismo cartesiano; C. svolge una concezione panvitalistica che diviene fondamento della dimostrazione dell'esistenza ...
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HUBER, Ulrich
Emilio Albertario
Giureconsulto olandese, nato a Dorkum il 13 marzo 1636, morto l'8 novembre 1694. Si addottorò in Heidelberg nel 1657. Nello stesso anno fu nominato professore d'eloquenza [...] et regno Medorum, 1662; De iure civitatis, 1682 (opera scritta per combattere le dottrine assolutiste di Hobbes e ispiratrice del Rousseau); Praelectiones ad Pandectas, 1686; Positiones iuridico-theologicae, 1686; Specimen philosophiae civilis, 1686 ...
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Governo, forme di
Nicola Matteucci
Premessa
Sin dal suo primo manifestarsi il pensiero politico ha costruito grandi tipologie per mezzo delle quali classificare le unità politiche esistenti: dato che [...] intitola la sua opera Les six livres de la République; Thomas Hobbes (1588-1679) usa, come sottotitolo al suo Leviathan, il Così, da un lato, abbiamo l'asse assolutista con Bodin e Hobbes, il quale si conclude in Rousseau, che però ritiene che la ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Daniel Garber
Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Il XVII sec. fu [...] , le funzioni e il ruolo della fisica. In modo molto simile a quello tentato da Galilei nei primi anni del secolo, Hobbes cercò di elevare la matematica mista al rango di disciplina filosofica.
Non è facile stabilire esattamente fino a che punto la ...
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Insieme delle teorie etiche che nel corso del Novecento, soprattutto in ambito anglosassone, hanno proposto di rendere conto dei giudizi morali in termini di emozioni e di sentimenti. Il tratto che accomuna [...] di questo atteggiamento si sono volute rintracciare, anche da parte degli stessi emotivisti, in autori dei secoli passati, come Hobbes, che parlò del linguaggio «imperativo» del desiderio e dell’avversione, o Hume, per il quale il giudizio morale non ...
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erastianismo
Termine coniato sul nome di Tommaso Erasto, autore dell’Explicatio gravissimae quaestionis (1589). Con tale termine si indica la dottrina politico-religiosa che subordina il potere ecclesiastico [...] discussero e accolsero le sue tesi e vennero perciò denominati erastiani. A differenza degli erastiani, dapprima Hobbes e poi Locke distinsero tra controversie meramente teologiche, di pertinenza ecclesiastica, e questioni relative alla giurisdizione ...
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Piacere
Salvatore Natoli
Il piacere è il senso di viva soddisfazione che deriva dall'appagamento di desideri, fisici o spirituali, come pure di aspirazioni di vario genere. Nel suo significato più immediato [...] 'clima', godimento non di questo o di quello, ma del mondo. La moderazione non nega il piacere, lo raffina. Per dirla con Hobbes, consente un tipo di piacere che non è peculiare di una determinata parte del corpo e si chiama piacere della mente, dove ...
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hobbesiano
hobbeṡiano ‹o-›; all’ingl. ‹ho-› agg. – Del filosofo Thomas Hobbes ‹hòb∫› (1588-1679), uno dei massimi esponenti dell’empirismo inglese, la cui opera più nota e più importante è il Leviathan, espressione del suo pensiero politico:...
primum vivere, deinde philosophari
〈... vìvere dèinde filo∫ofàri〉 (lat. «prima [si pensi a] vivere, poi [a] fare della filosofia»). – Frase ripetuta talvolta, anche con sign. estens., come richiamo a una maggiore concretezza e a una maggiore...