Disegnatore e soggettista di fumetti statunitense (Filadelfia 1913 - Hollywood 1973). Dopo aver lavorato come disegnatore per il Bridgeport Post (1928-35) e come animatore per gli studî Walt Disney (1935-41), [...] dal 1942 si dedicò al fumetto satirico, dando vita alla striscia Bumbazine and Albert the alligator, che nel 1948 assunse il titolo di Pogo. Vivacissima collezione di caratteri, resi con un tratto sottilmente ...
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Bitzer, Billy (propr. Johann Gottlieb Wilhelm)
Stefano Masi
Operatore cinematografico statunitense, nato a Roxbury (Massachusetts) il 21 aprile 1872 e morto a Hollywood il 29 aprile 1944. La sua intensa [...] in cui tutte le altre linee di finanziamento erano state bloccate dalle banche. Nel 1909, quando la Biograph si trasferì a Hollywood, sotto il sole della California B. iniziò a usare la tecnica della luce diffusa in esterni, filtrando i raggi del ...
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Braccio di Ferro
Alfredo Castelli
Un marinaio eternamente giovane
Entrato in scena come comparsa, in pochi giorni diventa una star di prima grandezza. La trama di una tipica commedia musicale di Hollywood? [...] No: la vera storia del fumetto che racconta le avventure del marinaio Popeye-Braccio di Ferro, gran mangiatore di spinaci.
Un inizio da comprimario
Tra il cinema e il fumetto esistono stretti legami. ...
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Rambaldi, Carlo
Paolo Marocco
Pittore e realizzatore di effetti speciali, nato a Vigarano Mainarda (Ferrara) il 15 settembre 1925. Trasferitosi negli anni Settanta a Los Angeles, è diventato in breve [...] tempo l'autore degli effetti speciali più famoso di Hollywood, forse l'unico rappresentante di questa disciplina ad aver assunto la popolarità di una star. La sua maestria è stata riconosciuta con il premio Oscar per King Kong (1976) di John ...
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Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] di Tropic of cancer (1934); e infine N. West, che con The day of the locust (1939) sottopone il mito di Hollywood a uno smembramento che la struttura frammentata del romanzo ripropone e completa.
Discorso a parte merita W. Faulkner, il più grande tra ...
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Città degli USA (3.833.995 ab. nel 2008), nella California meridionale. Sorge presso la costa dell’Oceano Pacifico, in una regione pianeggiante, soggetta a terremoti, chiusa a N da una catena di monti [...] è possente e molto articolato. Il settore secondario è uno dei punti di forza dell’economia di L.: a Hollywood e a Culver City è localizzata l’industria cinematografica, la maggiore degli USA e del mondo. Importanti industrie sono legate ...
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Almendros, Nestor
Stefano Masi
Direttore della fotografia spagnolo, nato a Barcellona il 30 ottobre 1930 e morto a New York il 4 marzo 1992. È stato uno dei protagonisti della Nouvelle vague, alla quale [...] Schroeder, ormai diventato regista, illuminò altri tre film, La vallée (1972), Maîtresse (1976) e Koko (1977).
Il primo contatto con Hollywood lo ebbe grazie a Roger Corman, che lo chiamò a lavorare per un film diretto da Monte Hellman, Born to kill ...
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Architetto svizzero (Ginevra 1896 - New York 1969). Frequentate le lezioni di K. Moser alla Technische Hochschule di Zurigo, lavorò in Francia con H. Sauvage e poi (1920) negli USA, dove aprì uno studio [...] International style. Separatosi da Howe (1934), L. continuò a svolgere un'intensa attività professionale: CBS Building a Hollywood (1938); Longfellow Building a Washington (1941); Calderon theatre a Hampstead (1948); uffici dell'ambasciata svizzera a ...
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Pittore e scenografo (Pietroburgo 1884 - New York 1946). Si formò nell'ambito delle tendenze impressioniste, post-impressioniste e simboliste dell'arte russa dell'inizio del sec. 20º. Espose sue opere [...] caffè e cabaret artistici. Nel 1920 emigrò a Parigi e nel 1923 negli USA, dove realizzò molte scenografie per il Metropolitan opera house, soprattutto per i balletti di I. Stravinskij. Lavorò anche come scenografo cinematografico a Hollywood. ...
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Architettura
Alessandro Cappabianca
Il rapporto tra architettura e cinema
Spazialità del cinema e spazio dell'architettura
Il rapporto tra a. e cinema, ricco di implicazioni, scambi e sfumature, non [...] .
A. Cappabianca, M. Mancini, U. Silva, La costruzione del labirinto, Milano 1974.
J.A. Ramirez, La arquitectura en el cine. Hollywood, la Edad de Oro, Madrid 1986.
Lo spazio del film, in "Cinema & cinema", dicembre 1986, 47, nr. monografico (in ...
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hollywoodiano
〈ollivud-〉 agg. – Di Hollywood 〈hòliu̯ud〉, quartiere periferico della città di Los Angeles, in California, centro dell’industria cinematografica americana; spesso è usato con intonazione leggermente spreg., alludendo alle forme...
hollywoodita
s. m. e f. e agg. Chi o che appartiene alla grande tribù di Hollywood, al mondo del cinema americano, condividendone stili di vita, logiche e strategie. ◆ Come previsto, il FilmFest [di Berlino] si è confermato ancora una volta...