Siegel, Benjamin «Bugsy»
Malavitoso statunitense (New York 1906-Los Angeles 1947). Entrò nel mondo del crimine con Meyer Lansky e Charles «Lucky» Luciano ai tempi del proibizionismo e gestì a Hollywood [...] il racket nell’industria cinematografica negli anni Trenta. Intuite le potenzialità di Las Vegas per il gioco d’azzardo, persuase Lansky e Luciano a investire in un albergo-casinò, il Flamingo, che tuttavia ...
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Cukor, George (propr. George Dewey)
Patrick McGilligan
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 14 luglio 1899 e morto a Los Angeles il 23 gennaio 1983. Sebbene non fosse molto noto al [...] East Coast e girò insignificanti film di propaganda per l'esercito. Trascorse comunque la maggior parte del periodo bellico a Hollywood dove diresse Joan Crawford in A woman's face (1941; Volto di donna); Greta Garbo nell'ultimo e meno memorabile ...
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Parker, Eleanor (propr. Eleanor Jean)
Anton Giulio Mancino
Attrice cinematografica e televisiva statunitense, nata a Cedarville (Ohio) il 26 giugno 1922. Avvenente e grintosa, negli anni Quaranta e [...] Cinquanta Hollywood seppe sfruttare la sua bellezza, ora aggressiva ora tormentata, facendole interpretare, sia nelle commedie sia nei film drammatici, personaggi connotati di volta in volta da gentilezza e spirito di sottomissione, ma anche da ...
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Fonda, Henry (propr. Henry Jaynes)
Valerio Caprara
Attore cinematografico statunitense, nato a Grand Island (Nebraska) il 16 maggio 1905 e morto a Los Angeles il 12 agosto 1982. All'esordio a Hollywood [...] doveva essere provvisoria, ma di fatto il trentenne attore fu da quel momento letteralmente monopolizzato da Hollywood.Il ruolo dell'agricoltore, idealizzato durante gli anni della Depressione dagli umori anti-industriali e anti-metropolitani ...
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Landis, John
Marco Pistoia
Regista, sceneggiatore e attore cinematografico statunitense, nato a Chicago il 3 agosto 1950. Giovanissimo esordiente all'inizio degli anni Settanta, nel periodo della cosiddetta [...] New Hollywood, si è ben presto rivelato tra le figure più vivaci e interessanti del cinema americano degli anni Settanta e Ottanta, capace di proporre una propria idea di cinema, pur facendo spesso ricorso alla citazione o al remake o alla tecnica ...
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Hanson, Curtis
Federico Chiacchiari
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Reno (Nevada) il 24 marzo 1945. Personaggio anomalo e multiforme, cresciuto ai margini della [...] che un regista", ha sempre cercato di ricreare, nei suoi film, le atmosfere e le dinamiche narrative della Hollywood anni Cinquanta, avendo come riferimento le opere di grandi registi come Howard Hawks, John Huston e soprattutto Alfred Hitchcock ...
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Romanziere e sceneggiatore inglese, naturalizzato statunitense (Leigh, Lancashire, 1900 - Long Beach 1954); già noto autore in Inghilterra di fortunati romanzi (Lost horizon, 1933; Goodbye, Mr. Chips, [...] 1934), nel 1935 si trasferì a Hollywood, dove curò l'edizione cinematografica dei suoi romanzi precedenti e di altri egualmente noti: Random Harvest (Prigionieri del passato, 1941); So well remembered (1946). ...
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Parker, Dorothy (nata Dorothy Rothschild)
Patrick McGilligan
Scrittrice e sceneggiatrice statunitense, nata a West End (New Jersey) il 22 agosto 1893 e morta a New York il 7 giugno 1967. Figura di spicco [...] di Robert Carson e del regista William A. Wellman. Amara e appassionata critica di Hollywood (che ha come modello What price Hollywood?, 1932, A che prezzo Hollywood?, di George Cukor), il film narra la storia di una giovane (Janet Gaynor) che ...
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Robertson, Cliff (propr. Clifford Parker III)
Francesco Costa
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a La Jolla (California) il 9 settembre 1925. Di solida formazione teatrale, ha saputo [...] costruire a Hollywood una carriera basata su interpretazioni che, invece di limitarsi a esaltare la sua avvenenza e le sue doti fisiche di atleta, svelano una solida preparazione di attore e gli hanno consentito di creare personaggi complessi, ...
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Zsigmond, Vilmos
Lulli Bertini
Direttore della fotografia ungherese, naturalizzato statunitense, nato a Szeged (contea di Csongrád) il 16 giugno 1930. Uno dei più brillanti operatori del cinema americano [...] della New Hollywood, vero maestro nell'utilizzo della luce che sottende tutta l'architettura drammatica del film in funzione naturalistica e simbolica, dotato di grande equilibrio e misura della scelta dei toni di colore, ha mantenuto sempre il suo ...
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hollywoodiano
〈ollivud-〉 agg. – Di Hollywood 〈hòliu̯ud〉, quartiere periferico della città di Los Angeles, in California, centro dell’industria cinematografica americana; spesso è usato con intonazione leggermente spreg., alludendo alle forme...
hollywoodita
s. m. e f. e agg. Chi o che appartiene alla grande tribù di Hollywood, al mondo del cinema americano, condividendone stili di vita, logiche e strategie. ◆ Come previsto, il FilmFest [di Berlino] si è confermato ancora una volta...