Crosby, Bing (propr. Harry Lillis)
Gianni Borgna
Cantante e attore cinematografico statunitense, nato a Tacoma (Washington) il 3 maggio 1903 e morto a Madrid il 14 ottobre 1977. Fu tra i primi popular [...] di Paul Whiteman. Per tutto il decennio successivo prese parte a diversi musical di qualità, come Going Hollywood (1933; Verso Hollywood) di Raoul Walsh, Mississippi (1935) di Edward Sutherland, Pennies from heaven (1936; Denaro dal cielo) di Norman ...
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Zanuck, Darryl F. (propr. Darryl Francis)
Gaia Marotta
Produttore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a Wahoo (Nebraska) il 5 settembre 1902 e morto a Palm Springs (California) il 22 dicembre [...] posto solo per alcuni mesi, finché non si arrese al fallimento e diede le dimissioni nel maggio del 1971, per ritirarsi a vita privata.
Bibliografia
L. Guild, Zanuck, Hollywood's last tycoon, Los Angeles 1970; L. Mosley, Zanuck: the rise and fall of ...
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Menzies, William Cameron
Sabina Tommasi Ferroni
Scenografo, regista e produttore statunitense, nato a New Haven (Connecticut) il 29 luglio 1896 e morto a Los Angeles il 5 marzo 1957. Viene considerato [...] ambientazioni di grande suggestione, come quelle orientaleggianti in The Naulahka (1918) di George Fitzmaurice. Dal 1920 lavorò a Hollywood come scenografo indipendente, uno dei pochi del cinema americano negli anni Venti e Trenta; curò tra l'altro ...
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Pitt ⟨pit⟩, Brad (propr. William Bradley). - Attore cinematografico e televisivo statunitense (n. Shawnee, Oklahoma, 1963). Ha lavorato nella pubblicità prima di apparire in alcune serie televisive come [...] scommessa, 2016), Allied (Allied: Un'ombra nascosta, 2016), War machine (2017), Ad Astra (2019), Once upon a time in... Hollywood (2019, Golden Globe, BAFTA e Oscar come miglior attore non protagonista nel 2020), The Lost City (2022), Bullet Train ...
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Drammaturgo statunitense (n. Chicago 1947). Esordì con l'atto unico Lakeboat (1970), segnalandosi poi con Duck variations (1972), Sexual perversity in Chicago (1974) e con il fortunato American Buffalo [...] (Race, 2009) e del mondo delle carceri (The anarchist, 2011), dopo la satira sul mondo dello spettacolo (State and main e Hollywood, Vermont, 2000) ha scritto la sceneggiatura di Hannibal (2001) di R. Scott, e si è occupato del testo e della regia ...
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Quinn, Anthony (propr. Antonio Rudolfo Oaxaca)
Luigi Guarnieri
Attore cinematografico messicano, naturalizzato statunitense nel 1947, nato a Chihuahua il 21 aprile 1915 e morto a Boston il 3 giugno 2001. [...] più vari e nello stesso tempo iniziò a recitare entrando a far parte del Federal Theatre Project. Giunto a Hollywood, girò tre film come comparsa, senza nemmeno comparire nei titoli. Messo sotto contratto dalla Paramount, fu un guerriero Cheyenne ...
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Cortez, Stanley
Stefano Masi
Nome d'arte di Stanislaus Krantz, direttore della fotografia statunitense, di famiglia ebrea austro-ungarica, nato a New York il 4 novembre 1908 e morto a Los Angeles il [...] ombra inquietante, a volte temuto dai registi per troppa intraprendenza, fu uno dei grandi maestri del bianco e nero hollywoodiano della fine degli anni Trenta e degli anni Quaranta, e diede un contributo decisivo allo stile visivo dei film Universal ...
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Bennett, Joan (propr. Joan Geraldine)
Simone Emiliani
Attrice cinematografica statunitense, nata a Palisades (New Jersey) il 27 febbraio 1910 e morta a Scarsdale (New York) il 7 dicembre 1990. L'immagine [...] la sua carriera artistica lavorando in teatro e apparve, ancora bambina, in The valley of decision (1916). Giunta a Hollywood nel 1928, ottenne la sua prima parte di rilievo, impersonando una giovane e bella ereditiera, in Bulldog drummond (1929 ...
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PREVIN, Andre
Marta Tedeschini Lalli
Previn, André (propr. André George)
Nome d'arte di Andreas Ludwig Priwin, compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco, naturalizzato statunitense nel 1943, [...] stesso anno ottenne un contratto a tempo pieno e nel 1950 fu nominato direttore musicale, il più giovane nella storia di Hollywood.
Fu per gli adattamenti di partiture preesistenti che vinse tutti i suoi Oscar, con Gigi (1958) di Minnelli, Porgy and ...
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Axelrod, George
Marzia G. Lea Pacella
Sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, nato a New York il 9 giugno 1922. Da autore di commedie con dialoghi brillanti e raffinati, plasmate sul modello [...] ironia le ossessioni erotiche dell'americano medio, ottenne un grande successo a Broadway, tale da aprirgli le porte di Hollywood. Ne scrisse infatti, insieme al regista Billy Wilder, l'omonima versione cinematografica (1955; Quando la moglie è in ...
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hollywoodiano
〈ollivud-〉 agg. – Di Hollywood 〈hòliu̯ud〉, quartiere periferico della città di Los Angeles, in California, centro dell’industria cinematografica americana; spesso è usato con intonazione leggermente spreg., alludendo alle forme...
hollywoodita
s. m. e f. e agg. Chi o che appartiene alla grande tribù di Hollywood, al mondo del cinema americano, condividendone stili di vita, logiche e strategie. ◆ Come previsto, il FilmFest [di Berlino] si è confermato ancora una volta...