Scrittrice austriaca (Vienna 1888 - Hollywood 1960). Visse molti anni a Berlino, poi emigrò negli USA (a Hollywood). I suoi romanzi, spesso a sfondo pseudosociale (Stud. chem. Helene Willfüer, 1929; Menschen [...] im Hotel, 1929; Marion lebt, 1946; Schicksalsflug, 1947) hanno avuto ovunque molto successo, anche in riduzioni cinematografiche. Postumo è stato pubblicato un suo volume di ricordi (Es war alles ganz ...
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Scrittore statunitense (Anadarko, Oklahoma, 1906 - Hollywood 1977). Vicino alle posizioni del Partito comunista americano, fu negli anni Trenta tra i responsabili del Federal Writers' Project, voluto da [...] di due suoi film, The killing (1956) e Paths of glory (1957). L'ambizione frustrata di scrivere per Hollywood e la scarsa attenzione prestata alla sua produzione successiva condussero T. all'alcolismo cronico. I suoi romanzi che, narrati ...
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Scrittore inglese (Godalming, Surrey, 1894 - Hollywood 1963), nipote di Thomas Henry e fratello di Julian Sorell. Interessato al moderno contrasto tra razionalismo e spiritualità e preoccupato per le sorti [...] della civiltà europea, nel suo romanzo più noto, Brave new world (1932), ha dato una visione satirica di una società futura dominata dalla tecnologia. Tra le altre opere si ricordano Point counter point ...
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Scrittore statunitense (Saint Paul, Minnesota, 1896 - Hollywood 1940). Raggiunse la notorietà con la pubblicazione del suo primo romanzo, This side of Paradise (1920; trad. it. 1952); i giovani della generazione [...] un naufragio non solo personale ma di tutta una generazione. Malato e disperato, F. si ritirò nel 1937 a Hollywood, dove visse scrivendo copioni cinematografici, mal pagato e misconosciuto. Morì di un attacco cardiaco, lasciando incompiuto The last ...
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Giornalista e scrittore inglese (Greenwich 1875 - Hollywood, California, 1932), celebre nel genere poliziesco. Corrispondente di guerra nella campagna contro i Boeri (1899), corrispondente del Daily Mail [...] dall'Africa del Sud (1900), lavorò in seguito all'Evening News. Scrisse circa 140 romanzi, centinaia di racconti e parecchi drammi. Tra i suoi romanzi più noti: The four just men (1905); The crimson circle ...
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Scrittore e regista inglese (Londra 1891 - Hollywood 1959); attore, dal 1912 sui palcoscenici inglesi, dopo la prima guerra mondiale si trasferì negli USA. Autore di romanzi e commedie, esordì nel cinema [...] come sceneggiatore; passò poi alla regia, dimostrandosi ottimo direttore di attori: Love (Anna Karenina, 1928); Grand Hotel (1932); Dark victory (Tramonto, 1939); The old maid (Il grande amore, 1939); ...
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Scrittore statunitense (West Salem, Wisconsin, 1860 - Hollywood 1940). Cresciuto tra le durezze della vita del Middle West, espresse la propria reazione contro la colorazione romantica data a quella vita [...] dalla letteratura, facendone una rappresentazione di nudo e quasi aspro realismo nel suo primo libro, la raccolta di racconti Main-trav elled roads (1891), e in opere successive, specialmente nel romanzo ...
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Bunker ‹bḁ′ṅkë›, Edward. – Scrittore statunitense (Hollywood 1933 - Burbank, California, 2005). Autore di noir ambientati nel mondo brutale dei bassifondi metropolitani o nella realtà senza redenzione [...] del carcere, popolati di personaggi in lotta per la sopravvivenza, traspose nei suoi romanzi le situazioni estreme sperimentate nella sua tormentata esistenza con crudo e disincantato naturalismo. Dopo ...
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Scrittore e giornalista statunitense (Terre-Haute, Indiana, 1871 - Hollywood 1945). Dopo i romanzi Sister Carrie (1900), Jennie Gerhardt (1911), The financier (1912), The titan (1914), The genius (1915), [...] pervenne al capolavoro con An American tragedy (1925), romanzo in cui il tema dell'ingiustizia sociale è affrontato con spietata e coraggiosa obiettività. Nei suoi scritti politico-sociali (Dreiser looks ...
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hollywoodiano
〈ollivud-〉 agg. – Di Hollywood 〈hòliu̯ud〉, quartiere periferico della città di Los Angeles, in California, centro dell’industria cinematografica americana; spesso è usato con intonazione leggermente spreg., alludendo alle forme...
hollywoodita
s. m. e f. e agg. Chi o che appartiene alla grande tribù di Hollywood, al mondo del cinema americano, condividendone stili di vita, logiche e strategie. ◆ Come previsto, il FilmFest [di Berlino] si è confermato ancora una volta...