sostanza
Nozione che viene determinandosi nella filosofia antica a partire da Aristotele, il quale la designa con il termine οὐσία, che indica la forma intesa in relazione all’individuo concretamente [...] sive animus umana separata, punto di partenza di ragionamenti di tipo causale» (I, § 10). La fenomenologia trascendentale di Husserl segna in tal senso l’ulteriore abbandono della teoria della s., come avviene anche sul versante dell’ontologia in ...
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Conoscenza
Carlo Sini
Il termine indica l'atto del conoscere e, in particolare, il possesso o la presenza nella mente di un sapere già acquisito; è dal latino tardo cognoscentia, derivato di cognoscere, [...] rivoluzione che avrebbe prodotto, come si espresse F. Nietzsche, l'"uomo della conoscenza", ovvero, per dirla con E. Husserl, l'"uomo della teoria".
Sebbene sia lecito dubitare che la domanda socratica mirasse a elaborare una teoria della conoscenza ...
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Termine di grande diffusione nella psicologia, nella filosofia e in genere nelle scienze umane in Germania dagli inizi del Novecento, adottato per affermare una concezione attiva, dinamica della vita della [...] delle scienze naturali; in questo senso il concetto di E. ha avuto notevole importanza nella polemica condotta dallo storicismo (W. Dilthey) contro il positivismo e, per altro verso, nella polemica di E. Husserl contro ogni forma di psicologismo. ...
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Filosofo tedesco (Marienberg 1838 - Zurigo 1917), nipote di Clemens; dapprima sacerdote cattolico, abbandonato il cattolicesimo, insegnò (1872) filosofia a Würzburg e dal 1874 al 1895 a Vienna. In contrapposizione [...] gli studî storici su Aristotele. Grande influenza esercitarono le sue dottrine sullo sviluppo della filosofia fenomenologica (Husserl, Stumpf), e su altri pensatori posteriori come Meinong. Altre opere: Vom Ursprung sittlicher Erkenntnis (1889, 2a ...
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(XIV, p. 402; App. IV, i, p. 725)
La ricerca filosofica in ambito estetico presenta, nella seconda metà del Novecento, connotati vari e diversificati. Fenomenologia, ermeneutica e filosofia analitica ne [...] ), J.-F. Lyotard (1924-1998) e J. Derrida (n. 1930). Quanto a Ricoeur - in cui è possibile riscontrare le influenze di Husserl e di Heidegger, ma anche di K. Jaspers, M. Scheler e di G. Marcel (il tema ontologico del 'mistero' e della trascendenza ...
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Questo termine che, fin dall'antichità, indica l'arte o la scienza dell'interpretazione di un testo (poetico, letterario, giuridico, religioso, ecc.), ha assunto particolare rilevanza filosofica nel Novecento [...] e con l'esistenzialismo di M. Heidegger. Nella sua polemica contro ogni forma di oggettivismo e naturalismo Husserl mette in luce infatti il carattere intenzionale della coscienza per cui ogni percezione è già sempre legata a un orizzonte entro ...
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Storico italiano del pensiero scientifico (Roma 1930 - ivi 2020); professore di storia della scienza a Roma dal 1980. Nel 1956 ha fondato con A. Ferrabino Il Veltro, rivista della civiltà italiana, di [...] anthropologica (1985), L'Enciclopedia Italiana per l'Europa (1992), Introduzione a Freud (1997), Filosofia come scienza rigorosa: Edmund Husserl a centocinquant'anni dalla nascita (2012), Natura e pensiero: percorsi storico-filosofici (2018). ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il neoilluminismo italiano
Massimo Mori
Un’esperienza breve e coraggiosa
Sebbene sia preceduta da un lungo periodo di gestazione, del quale è difficile determinare l’ampiezza, sia cronologica sia geografica, [...] anche il marxismo dell’ultimo Paci, che con Marx coniugò, anziché il pragmatismo di Dewey, la filosofia dell’ultimo Husserl, come strumento per la revisione in senso critico della teoria marxiana attraverso la formulazione di una «nuova fenomenologia ...
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Nella storia delle idee il termine indica il momento in cui una dottrina non appare più sostenibile, suscitando per ciò stesso l’esigenza di cercare una dottrina nuova con cui sostituirla. Si è discusso, [...] uno stato di c. permanente. La parola crisi, nella filosofia novecentesca, si lega soprattutto all’opera di Husserl, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale (➔), dove indica essenzialmente la rottura dei fondamenti teoretici ...
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KOJÈVE, Alexandre (russo: Alexandr Kožev)
Giuseppe Bedeschi
Filosofo francese di origine russa, nato a Mosca nel 1902, morto a Parigi nel maggio 1968. Studiò a Berlino con K. Jaspers, e all'inizio degli [...] . Il metodo di Hegel, poi, non sarebbe affatto "dialettico", bensì "fenomenologico", nel senso della fenomenologia di Husserl, poiché, a differenza delle scienze positive, la filosofia hegeliana non si propone d'intervenire praticamente sull'essere e ...
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husserliano
〈hu-〉 agg. – Relativo al filosofo ted. Edmund Husserl 〈hùsërl〉 (1859-1938), iniziatore di un indirizzo di pensiero da lui stesso definito fenomenologia trascendentale (v. fenomenologia, n. 2): l’interpretazione h. del cartesianismo;...
fenomenologico
fenomenològico agg. [der. di fenomenologia] (pl. m. -ci). – Della fenomenologia, relativo alla fenomenologia: processo f.; descrizione f.; metodo f.; ricerca f.; ecc. In fisica, teoria f., ogni teoria che, senza indagare previamente...