Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il neoilluminismo italiano
Massimo Mori
Un’esperienza breve e coraggiosa
Sebbene sia preceduta da un lungo periodo di gestazione, del quale è difficile determinare l’ampiezza, sia cronologica sia geografica, [...] anche il marxismo dell’ultimo Paci, che con Marx coniugò, anziché il pragmatismo di Dewey, la filosofia dell’ultimo Husserl, come strumento per la revisione in senso critico della teoria marxiana attraverso la formulazione di una «nuova fenomenologia ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] fantasie», tali quindi da rivelare, una volta divenute oggetto di contemplazione, la loro vera natura. Pur prendendo le mosse da Husserl, l’analisi dell’i. serve per J.-P. Sartre (L’imagination, 1936; L’imaginaire, 1940) a fondare la prospettiva ...
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KOJÈVE, Alexandre (russo: Alexandr Kožev)
Giuseppe Bedeschi
Filosofo francese di origine russa, nato a Mosca nel 1902, morto a Parigi nel maggio 1968. Studiò a Berlino con K. Jaspers, e all'inizio degli [...] . Il metodo di Hegel, poi, non sarebbe affatto "dialettico", bensì "fenomenologico", nel senso della fenomenologia di Husserl, poiché, a differenza delle scienze positive, la filosofia hegeliana non si propone d'intervenire praticamente sull'essere e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Piero Martinetti e Antonio Banfi
Massimo Ferrari
Nella filosofia italiana della prima metà del Novecento Piero Martinetti e Antonio Banfi hanno rappresentato due percorsi intellettuali che non solo [...] appreso da Simmel. La familiarità con la scuola di Marburgo, con Husserl, con il neohegelismo, con l’idealismo angloamericano o con il di chi in gioventù si era formato leggendo Simmel e Husserl. Il marxismo come «sapere pragmatico», l’elogio del ...
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Moderno e postmoderno
Valerio Verra
Paolo Portoghesi
Modernità, di Valerio Verra
Postmoderno, di Paolo Portoghesi
Modernità di Valerio Verra
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione scientifica. [...] della vita cui rinvia la fenomenologia. Non è possibile certo richiamare qui l'intera complessa architettura del pensiero husserliano che sta alla base di questa impostazione, ma è essenziale sottolineare il fatto che la diagnosi di questa crisi ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] per giungere a una più vera comprensione dell’oggetto in tutta la sua plasticità e dinamicità; la fenomenologia di E. Husserl ritiene l’i. eidetica l’unica via per cogliere le essenze con la medesima pregnanza degli oggetti empirici.
Con il ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] l’i. come oggettivazione immediata della volontà, che le arti esprimono direttamente, ciascuna secondo gradi diversi. E. Husserl, infine, tornò a parlare di εἶδος, con cui intendeva il contenuto oggettivo delle espressioni, ossia l’essenza ideale ...
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Filosofia
Nella filosofia scolastica, l’attribuzione di una realtà oggettiva ai concetti universali. Nella filosofia moderna, ogni dottrina che consideri l’oggetto della conoscenza come esistente in sé, [...] il movimento verso l’oggettività che ebbe tra i suoi iniziatori F. Brentano e A. von Meinong e che influenzò E. Husserl nelle prime fasi della sua riflessione.
Nella cultura anglosassone, contro le analisi di B. Bosanquet, F. Bradley e T.H. Green ...
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Filosofo (Bautzen 1817 - Berlino 1881). Tentò di raggiungere una conciliazione tra i principi dell'idealismo e quelli della scienza meccanicistica, sostenendo che i meccanismi di causa-effetto che governano [...] sua validità, ha condizionato gli sviluppi in senso antipsicologistico del pensiero tedesco di fine secolo (per es., Husserl). Tra le altre opere: Metaphysik (1841), Logik (1843), Geschichte der Ästethik in Deutschland (1848), Geschicte der deutschen ...
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Progresso
Gennaro Sasso
di Gennaro Sasso
Progresso
sommario: 1. Introduzione. 2. Diversità d'accenti nella critica dell'idea di progresso. a) Il ‛tramonto dell'Occidente' e l'avvento degli ‛uomini metallici'. [...] del 1924, da Max Scheler, ossia da un pensatore che apparteneva a un'altra scuola, avendo, com'è noto, studiato con Husserl.
Non il divenir moda di questa tesi è tuttavia, almeno in questa sede, importante. E se mai occorrerebbe insistere di più sul ...
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husserliano
〈hu-〉 agg. – Relativo al filosofo ted. Edmund Husserl 〈hùsërl〉 (1859-1938), iniziatore di un indirizzo di pensiero da lui stesso definito fenomenologia trascendentale (v. fenomenologia, n. 2): l’interpretazione h. del cartesianismo;...
fenomenologico
fenomenològico agg. [der. di fenomenologia] (pl. m. -ci). – Della fenomenologia, relativo alla fenomenologia: processo f.; descrizione f.; metodo f.; ricerca f.; ecc. In fisica, teoria f., ogni teoria che, senza indagare previamente...