Scrittore svedese (Älvkarleby, Uppsala, 1923 - Enebyberg, Stoccolma, 1954). La sua produzione, nata nel giro di cinque anni e legata agli esempî di Strindberg, di Kafka e di Faulkner, è tutta incentrata [...] della colpa, del male e dell'espiazione redentrice; agli inizî in forme allegoriche, come nei romanzi Ormen ("Il serpe", 1945), ("Autunno tedesco", 1947), nelle novelle Nattens lekar ("I giochi della notte", 1947) e nei romanzi psicologici Bränt ...
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Letterato (Livorno 1806 - Carrara 1842), fu tra i fondatori dell'Indicatore livornese; amico fraterno del Mazzini, che dettò una commossa prefazione ai suoi scritti (pubbl. post., 1843), fu un temperamento [...] del Bini, oscillante fra ironia e sentimentalismo; le Lettere all'Adele rispecchiano, in una vivace prosa, il tumultuoso mondo interiore che egli non riuscì mai a fermare in una pacata purezza di linee. Tradusse dal Byron e dallo Sterne: degli ...
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Letterato italiano (Alberino, Molinella, 1856 - Collegigliato, Pistoia, 1905); discepolo prediletto del Carducci, lo coadiuvò nell'insegnamento universitario e negli studî (edizione critica e commento [...] cui sono raccolti Maggio, 1893, e Primavera fiorentina, 1900) rivela un'eccezionale capacità nell'assorbire - in un clima poetico dotto - i più felici accenti della poesia popolare della quale fu attento studioso: fu l'animatore della Biblioteca di ...
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Scrittore bulgaro (Pazardžik 1855 - Grenoble 1907). Dopo gli studî a İstanbul, abbracciò la causa rivoluzionaria e fu arrestato a Plovdiv dalle autorità turche (esperienza che rievocò in V tǎmnica "In [...] le Pisma ot Rim ("Lettere da Roma", 1895). Tornato in patria (1894), si adoperò per le belle arti e il teatro e pubblicò i Carigradski soneti ("Sonetti costantinopolitani", 1899), in cui figura il ciclo degli Italijanski soneti ("Sonetti italiani"). ...
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Scrittore lettone (n. 1877 - m. 1940 o 1945 in prigionia sovietica). Studiò belle arti a Pietroburgo e filologia classica a Tartu; dopo l'indipendenza della Lettonia si trasferì da Mosca a Riga, dove lavorò [...] dei simbolisti russi, divenne il caposcuola del decadentismo lettone con i racconti di Elēgijas ("Elegie", 1907) e Vertības parvertejot ("Trasmutazione dei valori", 1911); in seguito divenne il rappresentante del neoclassicismo (le raccolte di versi ...
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Scrittore greco (Kavàlla 1933 - Atene 2023). Esule in Francia e in Italia (1967-74), si batté contro il regime dei colonnelli. Tornato in patria, è stato regista e sceneggiatore della televisione di stato. [...] La prova migliore del suo talento narrativo sono i racconti di tono simbolista della trilogia Τὸ ϕύλλο, Τὸ πηγάδι, Τ' ᾿Αγγέλιασμα (1961; trad. it. La foglia, Il pozzo, L'angelicazione, 1971). Interprete delle problematiche esistenziali e sociali del ...
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Scrittrice inglese (Leighton, Shropshire, 1881 - St. Leonards, Sussex, 1927). Collaborò con versi e prose a riviste inglesi e americane e a Londra con articoli di critica letteraria in The bookman. Nei [...] The golden arrow (1916), Gone to earth (1917), The house in Dormer Forest (1920), Seven for a secret (1922), Precious bane La sua opera fu apprezzata dopo la morte e nel 1928 i cinque romanzi furono ristampati con introduzioni di noti scrittori, tra ...
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Scrittore (Monaco 1914 - Berzona, Canton Ticino, 1980), autore di opere narrative e saggistiche, al cui fondo è una raffinata cultura e un serio impegno morale: Die Kirschen der Freiheit, 1952 (trad. it. [...] narra le sue esperienze politiche dalla sua appartenenza in gioventù alle organizzazioni giovanili comuniste all'internamento nel ; Aus einem römischen Winter (1966), impressioni di viaggi; i romanzi Efraim (1907) e Winterspelt (1974); la novella ...
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Poeta e capitano ungherese (n. fortezza di Orzalj 1620 - m. presso Čakovac 1664), figlio di Giorgio bano di Croazia. Educato presso i Gesuiti, divenuto bano (1647), continuò per molti anni a lottare contro [...] la regione, si oppose al dominio degli Asburgo, contro i quali, prima della morte, si accingeva a organizzare una il soldato di Cristo, e il suo capolavoro è l'epopea in 15 canti Szigeti veszedelem ("La catastrofe di Sziget", 1651), nota ...
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Poeta spagnolo (Tábara, Zamora, 1884 - Città di Messico 1968); per qualche tempo fu attore teatrale, ma col suo primo libro Versos y oraciones del caminante (1920) si rivelò un lirico originale ed efficace, [...] e ad A. Machado e ricordando, fra l'altro, i modi di J. Manrique. Non rimase insensibile alle novità del surrealismo, passando poi a una forma di poesia di carattere sociale. Costretto all'esilio, si stabilì in Messico dove pubblicò El payaso de las ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...