Letterato (Firenze 1503 - ivi 1565). Il V. è una delle figure tipiche del Cinquecento italiano. Fu uomo d'ingegno vivace anche se non profondo, di cultura vasta sebbene superficiale. La sua opera più importante [...] è la Storia fiorentina, scritta per incarico del duca Cosimo I: essa va, in 16 libri, dal 1527 al 1538 (pubbl. solo Notevoli pure l'incompiuto dialogo l'Ercolano (post., 1570), in cui sostenne, contro Trissino, la fiorentinità della lingua italiana e ...
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Critico letterario e scrittore italiano (Biella 1901 - Roma 1967). Tra i maggiori critici del Novecento, mise a punto, in un panorama dominato dal crocianesimo, un sistema interpretativo nuovo che si giovava [...] dispiacque a Svevo, pur dimostrando una notevole dimestichezza con gli strumenti e i problemi della migliore letteratura europea. Dal 1950 insegnò nella univ. di Messina, poi in quella di Roma. Collaborò a varî giornali e riviste (Il Baretti, Solaria ...
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Scrittore italiano (Pachino 1907 - Torino 1954). Nei suoi racconti e romanzi migliori (Don Giovanni in Sicilia, 1941; Il vecchio con gli stivali, 1945; Il bell'Antonio, 1949; Paolo il caldo, post., 1955), [...] dei quali ha avuto particolare successo, sulle scene, La governante, saggi di costume, fra ironici e polemici (I piaceri, 1943; I fascisti invecchiano, 1946; Ritorno alla censura, 1952, ecc.), e pagine di diario caustiche e insieme delicate (raccolte ...
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Scrittore italiano (Villacidro, Cagliari, 1909 - Roma 1977). Nei suoi racconti e romanzi (La sposa in città, 1939; San Silvano, 1939; Michele Boschino, 1942; Racconti vecchi e nuovi, 1945; Storia del principe [...] mondo della realtà e della storia con quello della memoria, i modi sfumati di un lirismo autobiografico con quelli di un in una specie di revisione proustiana dell'originaria ispirazione veristica. I personaggi tendono a dissolvere la loro identità in ...
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Uomo politico e scrittore (Castelnuovo Calcea 1802 - Locarno 1866). Ancora studente tentò il teatro con successo (Eudossia, 1825). A Torino, coinvolto nella congiura dei Cavalieri della libertà, venne [...] a scritti polemici composizioni drammatiche. Fautore tra i primi di una costituzione in Piemonte, deputato, fu uno dei capi del Piemonte dal 1814 ai giorni nostri (5 voll., 1849-52), i Miei tempi (23 voll., 1857-64), Storia del Parlamento subalpino ( ...
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Scrittore italiano (Signa, Firenze, 1889 - Siena 1942). Industriale fino a 35 anni, viaggiò molto, specie in America e in Inghilterra; tornato in patria, attese ai proprî poderi. E un senso patriarcale [...] d'impianto, fa poi largo posto a motivi descrittivo-paesistici. Romanzi principali: La trappola (1928, forse il migliore); Castiglion che Dio sol sa (1928); Calafùria (1929); Lucia (1933); Ardenza (1942). Scrisse anche garbate commedie per i giovani. ...
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Poeta (Recanati 29 giugno 1798 - Napoli 14 giugno 1837). Tra i massimi scrittori della letteratura italiana di tutti i tempi, nella sua opera risulta centrale il tema dell’infelicità costitutiva dell’essere [...] pensieri, è a cura di G. Pacella, 3 voll., 1992); da esso per la maggior parte L. stesso trasse e rielaborò i centoundici Pensieri, pubblicati postumi (in Opere di G. L., a cura di A. Ranieri, 2 voll., 1845). Dei Canti si ebbero due diverse edizioni ...
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Fisico e filosofo della natura (Pisa 1564 - Arcetri 1642). Figlio maggiore di Vincenzo, musicista e teorico della musica e di Giulia Ammannati, trascorse la sua infanzia tra Pisa e Firenze (dal 1574). [...] timore di rendere pubbliche le sue posizioni. Intorno al 1602, G. iniziò a progettare esperimenti con i corpi in caduta libera in concomitanza con i suoi studî sul moto del pendolo e il problema della brachistocrona, vale a dire della curva compresa ...
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Poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare [...] parte cui egli ha aderito ormai senza riserve, quella di Augusto, o di sconforto (mai espresso in forma violenta) e inquietudine per le difficoltà e i dolori dell'uomo. Il suo animo è pacificato dalla profonda amicizia di Mecenate, ed egli può darsi ...
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Letterato e architetto (Genova 1404, da padre bandito da Firenze - Roma 1472). Appassionato di letteratura ma anche di matematica, scrittore e grande architetto, pedagogista e teorico dell'arte, uomo di [...] tipici dell'Umanesimo: la curiosità per il vasto spettacolo del mondo; l'amore per gli antichi, in modo particolare per i Romani; la passione per le arti come suprema manifestazione della creatività umana e come ricerca dell'armonia; l'ideale ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...