Figlio (Rivoli 1562 - Savigliano 1630) di Emanuele Filiberto e di Margherita di Valois, divenuto duca nel 1580, in politica interna seguì e sviluppò l'indirizzo paterno e governò con mitezza, favorendo [...] di Enrico IV, il progressivo raffreddamento della Spagna pose il duca in una situazione pericolosa, dalla quale poté uscire solo per l' fortezza di Verrua (1625), non gli permisero di raggiungere i suoi scopi di guerra (Genova e il Monferrato); da ...
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Letterato (Padova 1730 - Selvazzano, Padova, 1808). Spirito irrequieto, iniziò ma non proseguì la carriera ecclesiastica, pago del solo titolo di abate. Professore nel seminario di Padova, ove era stato [...] sua più importante, la traduzione, o meglio libero rifacimento in sciolti e in polimetri sonanti (1763), dei presunti canti gaelici di Ossian a cui poteva giungere l'Illuminismo nell'accogliere i motivi nuovi nati nel suo stesso seno senza giungere ...
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Figlio (Ferrara 1431 - ivi 1505) di Niccolò III e della sua terza moglie, Ricciarda di Saluzzo. Duca nel 1471, portò avanti una politica di distensione tra i vari Stati della penisola, non non riuscendo [...] e attività
Fu proclamato duca nel 1471, dopo lotte accanite tra lui e i fratelli per la successione. Nel 1473 sposò Eleonora d'Aragona, suscitando i sospetti di Venezia, che in queste nozze vedeva un movente politico e che favorì perciò il colpo di ...
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Antipapa, col nome di A. III (Roma 815 circa - ivi 878 circa). Fu riconosciuto papa (855) dai legati dell'imperatore Ludovico II in contrapposizione a Benedetto III, che però nel giro di pochi giorni venne [...] riconosciuto papa, a Orte, dai legati dell'imperatore Ludovico II; entrato in Roma, si trovò però di fronte ostili il clero e il Giorgio Sincello. Scrisse probabilmente, almeno in parte, la vita di Nicola I nel Liber Pontificalis (a lungo attribuito ...
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Filosofo italiano (n. Casteldidone, Cremona, 1828 - m. suicida a Mantova nel 1920). Sacerdote, nel 1871 smise l'abito talare e dal 1881 al 1920 insegnò storia della filosofia all'univ. di Padova, divenendo [...] processo evolutivo di tale unica realtà come un moto di continua genesi del distinto dall'indistinto. Tra i suoi scritti (quasi tutti in Opere, 11 voll., 1882-1912) si debbono particolarmente ricordare: La psicologia come scienza positiva (1870); La ...
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Figlia (Napoli 1326 - Muro Lucano 1382) di Carlo duca di Calabria e di Margherita di Valois; alla morte del padre (1328) divenuta erede della Corona angioina, sposò nel 1343, Andrea, secondogenito di Caroberto [...] , finì per sposarne il fratello Luigi (1347). Rivendicando i diritti del fratello Andrea, Luigi d'Ungheria invase il III) di Durazzo, che aveva l'appoggio di papa Urbano VI in quanto G. aveva aderito all'antipapa Clemente VII. Arresasi e condotta ...
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Signore di Verona (n. 1291 - m. Treviso 1329). Figlio di Alberto I, associato nel 1308 alla signoria dal fratello Alboino, con questo fu nominato vicario imperiale di Verona da Enrico VII nel 1311; con [...] 1311). Per la conquista di Vicenza, tolta ai Padovani, fu impegnato in due guerre vittoriose (1312-14 e 1317-18), che costrinsero il della Lega ghibellina; per la sua lotta incessante contro i guelfi, era stato nel 1320 scomunicato da Giovanni XXII. ...
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Giambattista Pamphili (Roma 1574 - ivi 1655). Avvocato concistoriale, poi nunzio a Napoli (1621) e in Spagna (1626), cardinale (1629), successe a Urbano VIII nel 1644. Il suo pontificato fu caratterizzato [...] di Vestfalia sul principio della chiesa di stato e nel 1649 riprese la guerra di Castro contro i Farnese. Sviluppò le missioni in Africa e in Oriente; con la bolla Cum occasione (1653) condannò la dottrina di Giansenio. Curò l'abbellimento edilizio ...
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Marchese d'Ivrea (m. Bamberga 966); figlio di Adalberto e di Gisla, figlia di Berengario I, rifugiatosi in Germania per sfuggire a Ugo di Provenza re d'Italia, che non tollerava la potenza del grande feudatario [...] . di fatto governò come re: e re, alla morte di Lotario, fu incoronato a Pavia col figlio Adalberto (15 dic. 950). Sceso in Italia Ottone, chiamato dalla vedova di Lotario, Adelaide, e dal papa, e incoronatosi re d'Italia a Pavia (sett. 951), B. poté ...
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Adriano Florensz o Florisz (Utrecht 1459 - Roma 1523), fu educato presso i Fratelli della vita comune; teologo, rettore dell'università di Lovanio, fu precettore, fino al 1515, del principe Carlo, il futuro [...] di Leone X, il 9 genn. 1522, mentre si trovava in Spagna. Giudicato "barbaro" per la sua indifferenza nei confronti delle partecipare alla lega antifrancese, capeggiata da Carlo V (3 ag. 1523) contro Francesco I, che non sdegnava l'alleanza musulmana. ...
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i3
i3 pron. pers. m. e f. sing. (lat. ĭllī, dat. sing. di ille «egli»; cfr. gli2]. – Negli scrittori antichi, spec. in poesia, è stato talora adoperato invece di gli o le, come compl. di termine: se l’avversario d’ogne male Cortese i fu (Dante).