Religioso (Casoria 1814 - Napoli 1885), dei frati minori alcantarini; istituì (1859) la congregazione dei Frati bigi della carità. Apostolo di carità, aprì ospizî, scuole, collegi popolari, asili in varie [...] città d'Italia; in Africa aprì un collegio per i bambini indigeni. La sua autorità morale gli permise di esercitare anche una notevole influenza politica; caldeggiò con L. Tosti una conciliazione tra il Vaticano e l'Italia, e fu autorevole membro del ...
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Prelato (Venezia 1625 - Padova 1697); dapprima diplomatico, si diede alla vita ecclesiastica nel 1655; fu vescovo di Bergamo (1657), cardinale (1660) e vescovo di Padova (1664). Diede impulso alla cultura, [...] senza risultati, di unire le Chiese d'Occidente e d'Oriente. Fondò la tipografia, anche orientale, del seminario di Padova, in relazione con i suoi tentativi di unire le due Chiese; nei conclavi del 1676 e del 1689 appoggiò l'elezione di Innocenzo XI ...
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Predicatore (Pavia 1312 circa - Ischia 1380), agostiniano eremitano; sdegnato per la corruzione morale e l'oppressione politica dei visconti a Pavia, messosi a capo del popolo, li espulse (1356) con i [...] Beccaria, loro alleati. Tornati (1359) i Visconti, il B. fu chiuso in carcere; liberato dopo 14 anni circa, dopo un breve soggiorno ad Avignone presso Gregorio XI (1374-75), che lo incaricò di un'importante missione diplomatica, si ritirò presso il ...
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Scrittore (Alessandria 1704 - ivi 1785). Gesuita, storiografo ufficiale della Compagnia (Historiae Societatis Jesu pars sexta, vol. 1º 1750; vol. 2º, post., 1859). I suoi quattro sermoni in latino, De [...] litteratura (1737; sotto lo pseud. di Lucio Settano), in cui finge di ammaestrare un allievo a divenire letterato di Clemente XII. Ma la più importante tra le numerose opere sono i De suis ac suorum rebus aliisque suorum temporum usque ad occasum ...
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Nome umanistico (Oecolampadius, dal gr. οἶκος "dimora" e λαμπάς "lampada", probabilmente per falsa etimologia del nome Husschin, da Haus e Schein) del riformatore tedesco Johann Husschin (Weinsberg, Palatinato, [...] radicale riformatore di Basilea in senso zwingliano (1522-29). Come tale partecipò alla disputa sacramentaria (1525) e al colloquio di Marburgo. Fu sempre in posizione conciliante, e tollerante anche nelle lotte con i cattolici, gli anabattisti, il ...
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Ecclesiastico (m. Roma 1136). Eletto arcivescovo di Milano nel 1126, nel 1128 accondiscese alle tendenze autonomistiche del clero e dell'aristocrazia milanesi incoronando re, a Monza e a Milano, Corrado [...] al pontefice; lo appoggiò poi nella sua politica in Lombardia, incorrendo nella scomunica da parte di un concilio rimase poi vittima delle mutate condizioni politiche, che spinsero i milanesi a fare atto di sottomissione al pontefice legittimo, ...
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Abate (856 o forse già 848) di Montecassino (m. 883), vi promosse la cultura e le arti; preoccupato dell'avanzata dei Saraceni, cercò di contrastarla con ogni mezzo (accordi politici, aiuti a Lodovico [...] città di san Germano (od. Cassino) da lui ricostruita ai piedi del monte. Rimangono di B. alcuni scritti latini in prosa e in versi, fra i quali un De vita ... sanctissimi Benedicti in distici elegiaci. Culto approvato nel 1727; festa, 22 ottobre. ...
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Nipote (Roma 1210 - ivi 1287) di Onorio III, al secolo Giacomo Savelli. Cardinale diacono di S. Maria in Cosmedin, successe a Martino IV (1285). Il suo breve pontificato vide appena gli inizî di una politica [...] diretta da un lato ad appoggiare in Sicilia, contro i ribelli del Vespro, gli Angioini, a cui O. pure cercò di imporre limiti nelle esazioni, e dall'altro a chiarire, senza però riuscirvi, i rapporti tra il papato e Rodolfo d'Asburgo. L'incoronazione ...
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Cardinale, giurista e latinista (Bologna 1538 - Villaco 1585), figlio di Francesco. Prof. di diritto civile a Bologna e a Salerno, nel 1574 fu chiamato da Gregorio XIII a Roma, nominato protonotario apostolico [...] e quindi (1576) inviato come nunzio in Toscana in un momento delicatissimo per i rapporti fra la Santa Sede e il granduca. Dal 1578 al 1581 nunzio a Venezia, passò quindi a Varsavia dove rimase sino al 1585, adoperandosi attivamente per l'unione dei ...
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(o babaismo) Setta religiosa, nata in Persia (metà sec. 19°) in seno all’islamismo sciita. Fu fondata da ’Ali Muhammad di Shīrāz (1819-1850), che si proclamò Bāb cioè «porta» di accesso alla conoscenza [...] un nuovo ciclo religioso dopo quello chiusosi con Maometto, gli valse l’accusa di tessere manovre rivoluzionarie e nel 1850 fu fucilato, mentre i suoi seguaci furono duramente perseguitati. Discepolo del Bāb fu Bahā Ullāh, fondatore del bahaismo. ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...