Uomo politico (Chieri 1762 - Torino 1837). Figlio adottivo di G. L. Bogino, ne subì l'influenza. Decurione di Torino nel 1782, riordinò le finanze della città e fu tra i fondatori dell'Accademia delle [...] Finanze. Esule, dopo Marengo, a Bologna e a Firenze, rientrò in patria nel 1806 e accettò da Napoleone la carica di rettore dell Restaurazione, dopo un breve periodo di disgrazia, fu ambasciatore in Spagna (1816), e ministro dell'Interno (1819). Dopo ...
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Rilievo calcareo (516 m) a SE del Monte Cairo in prov. di Frosinone, limitato a E dal fiume Rapido, affluente del Liri, a S e SO del solco in cui passa la ferrovia Napoli-Roma. È scarsamente rivestito [...] e ridussero a un ammasso di rovine il secolare complesso di edifici, dal quale però erano stati posti in salvo in precedenza i più importanti cimeli bibliografici e l’archivio al completo. La ricostruzione, iniziata subito dopo la fine della guerra ...
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Ordine monastico originato verso la fine dell’11° sec. dal distacco dall’ordine cluniacense di una corrente rigorista. L’iniziatore fu Roberto di Molesme, che nel 1098 fondò a Citeaux (Cistercium) un nuovo [...] vera dell’ordine cominciò con Bernardo di Chiaravalle che, entrato nell’abbazia nel 1112, subito avviò l’opera di diffusione in Europa. Nel 1134 i c. avevano 70 monasteri; alla fine del 12° sec. 530, alla fine del 13° circa 700. Le ragioni dello ...
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Politico e letterato (Squillace 490 circa - Vivario 580 circa); figlio d'un alto funzionario di Teodorico, fu (507) questore, nel 514 console, e nel 523 magister officiorum, ministro per la politica interna; [...] che egli considerava come libro XIII delle Variae. Ritiratosi a Squillace, fondò in quei pressi, a Vivario, un monastero che, fornito di una ricca e al De orthographia (composto a 92 anni, per i monaci), l'opera sua più importante per l'influenza che ...
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Sagace politico ed abilissimo condottiero, fu al servizio di Filippo II, che lo nominò governatore generale delle Fiandre. Qui e successivamente in Francia riuscì a riportare notevoli successi, interrotti [...] notevole diffidenza di Filippo II nei suoi confronti. D'altro canto i nuovi piani antinglesi del re spagnolo impedirono ad A. (che di Parigi (1589). Liberata Rouen (1591), morì in conseguenza d'una ferita riportata in combattimento a Caudebec-en-Caux. ...
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Uomo politico e organizzatore sindacale italiano (Cerignola 1892 - Lecco 1957). La sua azione sindacale è stata sempre guidata dall'affermazione del valore sociale e culturale del lavoro e i suoi principali [...] (1924). Arrestato nel 1925, fu condannato dal Tribunale speciale a dodici anni di carcere ma riuscì a fuggire in Francia, dove rappresentò la Confederazione generale del lavoro italiana all'Internazionale dei sindacati rossi; fu poi organizzatore di ...
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Uomo politico e scrittore (Firenze 1246-47 circa - ivi 1324). Guelfo bianco, partecipò attivamente all'amministrazione del Comune: fu tra l'altro due volte priore, nel 1289, quando si ebbe la vittoria [...] di Campaldino, e nel 1301, al momento dell'ingresso in Firenze, come paciere, di Carlo di Valois, del quale esprime il suo sdegno di uomo onesto e amante della patria contro i politicanti della fazione dei Neri: atteggiamento analogo, ma più ingenuo ...
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Numismatica
Moneta d’oro fatta coniare nel 1231 nelle zecche di Brindisi e di Messina dall’imperatore Federico II; multiplo del tarì d’oro arabo-normanno, in seguito ragguagliata a 1 fiorino e 1/4 di Firenze; [...] Roma, dove il culto di Augusto fu istituito da Tiberio, i sodales Augustales erano 21, dell’ordine senatorio, presieduti da 2 , depositari poi del culto gentilizio della gente Giulia. Celebravano i riti nel tempio di Augusto alle falde del Palatino e ...
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Famiglia signorile di Ravenna; prese nome dal castello di P. presso Bertinoro; i Polentani, creati visconti dagli arcivescovi di Ravenna, ottennero (1282) con Guido Minore (v.) la signoria della città, [...] (v.), poi Guido Novello (v.), che diede ospitalità a Dante, poi Rinaldo assassinato dal cugino Ostasio I (v.). Violenze e assassinî in questa famiglia sono anche l'espressione della difficile situazione della signoria: di fronte ai legati pontifici ...
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Patriota (Napoli 1803 - Firenze 1867); seguì il padre Giuseppe nell'esilio in Toscana, in Francia, in Inghilterra, e tornato a Napoli (1833) si dedicò all'avvocatura. Liberale moderno, e quindi avverso [...] e divenne ministro dell'Istruzione. Si dimise dopo i fatti del 15 maggio, da lui deprecati, conservando dieci, finché, graziato (1859), fu tra gli esiliati in America che riuscirono invece a sbarcare in Irlanda. P. fu poi deputato (dal 1860), sempre ...
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i3
i3 pron. pers. m. e f. sing. (lat. ĭllī, dat. sing. di ille «egli»; cfr. gli2]. – Negli scrittori antichi, spec. in poesia, è stato talora adoperato invece di gli o le, come compl. di termine: se l’avversario d’ogne male Cortese i fu (Dante).